Voci dall’isolamento
Il libro Bunkering di Jeannette Plaut, Marcelo Sarovic, Marés Sandor, Santiago 2021
Daniela Ruggeri
English abstract
In un numero dedicato al bunker come dispositivo architettonico militare specifico per investigare le valenze spaziali e semantiche di ieri e di oggi e il potenziale che questi resti di ‘edifici macchina’ assumono nelle città e nei paesaggi contemporanei, il libro Bunkering (Constructo, 2021) offre una particolare declinazione del tema del ‘rifugio blindato’. Mutuando il termine dall’architettura militare e trasformandolo in azione – isolarsi / rifugiarsi – Bunkering riflette sulla condizione di isolamento, più forzato che blindato, necessaria per rispondere alla recente emergenza sanitaria causata dalla pandemia di COVID 19.
Curato dagli architetti e pubblicisti cileni Jeannette Plaut e Marcelo Sarovic con Marés Sandor della Facoltà di architettura di Temuco, Bunkering è una raccolta di pensieri, sotto forma di note, osservazioni, poesie e immagini, che permettono di percepire i sentimenti provati durante la tragica condizione dell’isolamento o confinamento sanitario da parte di 75 “intellettuali di rilievo nel campo dell'architettura, dell'arte e del design” provenienti da ogni parte del modo. Le molte voci di architetti cileni, fra cui quella del premio Riba 2017 Sebastián Irarrázaval, insieme a quelle di architetti e storici di architettura dell’altra America e dell’Europa come Kenneth Frampton, Steven Holl, o ancora dell’altra parte del mondo, come Sean Godsell, si alternano alle voci di fotografi e artisti del calibro di Cecilia Vicuña, Thomas Kellner, Frédéric Chaubin. Una testimonianza plurale scritta a partire dalla prima ondata di pandemia, avvenuta tra febbraio e marzo 2020, e strutturata sotto forma di regesto, dove testi e immagini dal titolo Bunkering scorrono in alternanza a contributi dai titoli significativi, quali ad esempio, Solo, Confinamiento, Back home, Naturaleza Rota, cosicché il titolo Bunkering, diventa ricorrente conferendo una sorta di ritmo all’intera articolazione del libro.
La selezione dei contributi è filtrata dallo sguardo dei curatori, che in maniera sofisticata sintetizzano due atteggiamenti possibili davanti a questa condizione attraverso delle immagini potentissime: il desiderio di rifugiarsi in una ‘bolla sicura’ rappresentato da Sphere D’isolation Model N°2, 1971 di Claude Vidili, e, dall’altro, il desiderio di apertura, di squarciare i confini fisici dell’isolamento rappresentato dalle immagini di Circus-Caribbean Orange, 1978 di Gordon Matta-Clark.
Bunkering non è esclusivamente una riflessione sull’ambito domestico, come ci si potrebbe aspettare, o un racconto di come gli spazi domestici siano stati vissuti durante la pandemia dagli autori, ma raccoglie delle riflessioni generali sull’isolamento e in special modo su come il recente confinamento sanitario abbia avuto delle ripercussioni in architettura a tutte le scale, nelle abitazioni, nelle città, nel territorio: così il libro diventa una finestra sul mondo.
Città deserte, paesaggi in cui la natura si riappropria della terra, si alternano ad interni di abitazioni, viste dall’interno all’esterno e viceversa. Una sequenza di immagini in cui ogni scatto appare ogni volta come il fermo-immagine di una storia, il pretesto per raccontare uno dei tanti aspetti della condizione di isolamento.
Il piccolo e prezioso volume assume una particolare rilevanza anche in relazione al punto di vista dei curatori, quello cileno, segnato da un passato con un'altra particolare condizione di isolamento, ossia la dittatura durata diciassette anni, fino al 1990. Quest’ultima condizione, tuttavia, verso la fine degli anni ’80 ha avviato in Cile – e in quei paesi dell’America Latina accomunati dalla presenza di un regime dittatoriale – un vivace movimento di architettura che ragiona sull’identità cilena da un lato, dando inizio alla lunga serie di “Seminario de Arquitectura Latinoamericana” e, dall’altro, su una diversa apertura verso il resto del mondo, rintracciabile nelle molte partecipazioni a mostre e rinomati eventi internazionali. Così il libro Bunkering a partire da una condizione di isolamento diventa ancora una volta per gli architetti cileni uno strumento esplorativo delle architetture cilene e del mondo, offrendo ai lettori una chiave di lettura per niente banale degli effetti dell’emergenza sanitaria del XXI secolo.
English abstract
The book Bunkering by Jeannette Plaut, Marcelo Sarovic, Marés Sandor (Constructo 2021) provides a particular interpretation of the fortified military shelter, reflecting on the condition of isolation, necessary to respond to the recent health emergency caused by the COVID 19 pandemic. The book is a collection of thoughts, notes, poems and images, which enables us to perceive the feelings experienced during the tragic condition of isolation or medical confinement by prominent architects, photographers and artists from all over the world. In this sense Bunkering is a reflection of several voices on the theme of isolation and in particular on how the recent sanitary confinement has had effects in architecture on all different scales, in homes, cities and territories: this makes the book a window to the world. This small and fine edition is also of particular relevance in relation to the editors' point of view, the Chilean one, marked by a past with another particular condition of isolation, the dictatorship that lasted seventeen years, until 1990.
keywords | Bunkering; Isolation; Confinement; Pandemic; Window.
Per citare questo articolo / To cite this article: D. Ruggeri, Voci dall’isolamento. Il libro Bunkering di Jeannette Plaut, Marcelo Sarovic, Marés Sandor, Santiago 2021, “La Rivista di Engramma” n. 185, ottobre 2021, pp. 131-134 | PDF