Filologia delle immagini
Editoriale di Engramma 195
Maddalena Bassani, Concetta Cataldo, Roberto Indovina
English abstract
Filologia delle immagini – può un “testo a fronte” aiutarci a interpretare le raffigurazioni vascolari? Può un’immagine su un vaso fungere da visual representation di un testo o di un episodio mitico trasmesso in una fonte letteraria? Come spiegare le incongruenze che comunque sono presenti tra testo/mito/figura? Può un testo generare interferenze, spaccature e rielaborazioni in una tradizione figurativa? Questi temi sono al centro di un numero di Engramma pensato all’insegna di un metodo che incrocia, e allo stesso tempo giustappone, iconografia e filologia.
In copertina, un frammento marmoreo divenuto celebre proprio durante quest’ultimo anno. È il piede di una fanciulla che racconta una storia fatta di partenze e ritorni: il “reperto Fagan”, protagonista di una restituzione, in corso di definizione, dal Museo archeologico regionale Antonio Salinas di Palermo al Museo dell’Acropoli di Atene. Nel 1893 Walter Amelung riconobbe il piede come appartenente a una figura femminile del fregio ionico orientale del Partenone e lo attribuì a una divinità posta accanto ad Artemide, forse Peithò, la Persuasione. Ci piace immaginare che proprio la fanciulla divina, Peithò, ci guidi in questo percorso multidirezionale tra testo e figura.
Le immagini, specchio dell’immaginario antico come di quello contemporaneo, continuano a parlarci non soltanto attraverso la bellezza dei colori e delle forme – manifestazioni tangibili ancorché non sempre decifrabili di un contesto storico e culturale – ma anche mediante una sorta di metamorfosi che fa dell’immagine stessa un’espressione che ha una sua eloquenza, al pari della parola. La quale, a sua volta e proprio grazie al cortocircuito che crea la metamorfosi stessa, può tradursi in immagine, veicolando così nuovi significati e dunque nuovi immaginari.
Un focus è sul mondo greco di età classica ed ellenistica. In queste coordinate si iscrivono il saggio di Concetta Cataldo, Prometeo alla colonna o alla rupe? Possibili cortocircuiti iconografico-letterari, che indaga le possibili cause del cambiamento iconografico della rappresentazione vascolare del supplizio di Prometeo, individuando l’origine dell’interferenza nei testi teatrali e definendo un nuovo punto di partenza utile a ripensare anche la vexata quaestio dell’autenticità del Prometeo incatenato; il contributo di Antonio Draià, Peithò, seduzione amorosa e seduzione politica che evidenzia lo scarto semiotico della personificazione della Persuasione sulla base dei testi tragici e dei repertori iconografici, nei quali emerge in modo netto la doppia timé erotico-amorosa e politica di Peithò; il saggio di Miriam Sabbatucci, Il Tereo di Sofocle. Violenza e drammaturgia del mito, che presenta una rilettura del dramma alla luce delle fonti letterario-iconografiche, mettendo in evidenza il tema della ‘violenza rovesciata’ e sottolineando l’elaborazione tutta sofoclea di parti del mito relativo a Procne e Filomela.
La prospettiva si allarga sul mondo greco-romano con la lettura di Maria Grazia Ciani, che presenta un recente volume dedicato proprio al racconto delle immagini: Un libro, un evento. A proposito di: Francesca Ghedini, Lo sguardo degli antichi. Il racconto nell’arte classica, Roma 2022. Al mondo antico e alla sua tradizione e rappresentazione, si riferiscono altresì le interviste di Gaia Galitto e Mariarita Barresi a Gaia Aprea, Maddalena Crippa e Laura Marinoni, che sono state protagoniste della stagione teatrale 2022 dell’Inda a Siracusa. In questo numero si pubblica anche l’aggiornamento a cura di Alessandra Pedersoli del Regesto degli spettacoli realizzati dall’Inda dal 1914 al 2022 al Teatro greco di Siracusa: si tratta dell’eredità della grecità sulla scena del teatro contemporaneo che è anche un luogo in cui raccogliere nel presente idee e contributi diversi, relativi al problema della lettura e reinvenzione moderna della tragedia greca. Si presentano infine i materiali della mostra “Argilla. Storie di viaggi. Un itinerario scientifico e didattico fra mari e millenni”, curata da Monica Salvadori, Monica Baggio e Luca Zamparo, che espone importanti esemplari di ceramiche greche della collezione di Intesa Sanpaolo e di alcuni musei del Veneto, allestita alle Gallerie d’Italia di Vicenza e che resterà aperta fino al 18 giugno 2023.
Questo numero di Engramma, con le sue nuove letture e proposte, costituisce un piccolo passo in avanti per un metodo di analisi e di interpretazione che trae il suo punto di partenza dalle prospettive indicate dal Seminario Pots&Plays nel numero 99 di Engramma (luglio/agosto 2012), riprese e ripercorse nel numero 183 di Engramma, Alias. Miti còlti sul (manu)fatto (luglio/agosto 2021).
English abstract
Engramma no. 195, “Filologia delle immagini”, edited by Maddalena Bassani, Concetta Cataldo, and Roberto Indovina, is a reflection on the iconography of myth and its re-elaboration on figured ceramics through the textual mediation of theatre. The essays here included explore the relationship between texts and images. The contributions by Concetta Cataldo, Antonio Maria Draià and Miriam Sabatucci are linked to the theme of “Pots & Plays” and accordingly analyze the interactions between Greek theatrical texts and vase painting of the fifth and the fourth centuries BC. Mariagrazia Ciani presents a review of Francesca Ghedini’s volume dedicated to history through images in the ancient world. We also include an interview with the actresses of the 2022 theatrical season and an update of the list of classic dramas performed by the Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA – National Institute of Ancient Drama) from 1914 to 2022 in Syracuse. Finally, a presentation of the exhibition “Argilla. Storie di viaggi. Un itinerario scientifico e didattico fra mari e millenni”, in Vicenza.
keywords | Philology of Images; Theatre; Prometheus; Peithò; Tereus; INDA; Figured pottery.
Per citare questo articolo / To cite this article: M. Bassani, C. Cataldo, R. Indovina (a cura di), Filologia delle immagini. Editoriale, “La Rivista di Engramma” n. 195, settembre/ottobre 2022, pp. 8-11 | PDF