Un harem da costruire entro l’8 marzo
Traduzione di alcune favolette dell’architetto sovietico Yurij Arndt
Christian Toson
English abstract
Premessa
Di seguito si propone la traduzione di un monologo dell’architetto sovietico Yurii Arndt (1924- 2005). Membro dell'Ordine degli Architetti e dell'Ordine degli Artisti, autore di copertine di libri e grafiche, ha lavorato principalmente a Mosca, dove ha fatto parte, a partire dagli anni ’50, di quella generazione di architetti che ha rivoluzionato l'architettura sovietica, allontanandosi dal monumentalismo staliniano. Progettista importante, ha al suo attivo numerosi progetti sperimentali presso L'Istituto di Ricerca di Progettazione Sperimentale (NIIEP). Fra le opere più importanti delle quali è co-autore c'è il concorso del 1956 per la Mostra Pansovietica di Costruzioni e Architettura, l’“albergo "Yunost”, realizzato nel 1960 insieme agli architetti Tatiana Bausheva, Vladimir Burovin, Tatiana Vladimirova e l'albergo Okean a Vladivostok (1963).
Il monologo qui proposto fa parte delle esibizioni dei gruppi teatrali Koh-i-Noor e Reisshinka. Nati nel 1953, in concomitanza con l'inizio del periodo del Disgelo, come gruppi ricreativi per gli architetti che lavoravano negli uffici di Mosproekt, continuarono la loro attività per oltre cinquant'anni, aumentando sempre di più la complessità delle loro esibizioni.
Si trattava di iniziative legate agli eventi mondani dell'Ordine: i banchetti, le feste, a cui partecipavano gli architetti sovietici. Si facevano gare di barzellette, di storie, oppure piccoli sketch, si cantava, si improvvisavano coreografie e pantomime.
Era un'importante valvola di sfogo per i professionisti sovietici, che potevano nel clima informale di questi eventi, esprimere le insoddisfazioni della loro condizione con un umorismo caratteristico, che si cercherà di rendere in questa piccola traduzione.
Pian piano queste esibizioni estemporanee si strutturarono in veri e propri spettacoli, che andavano sulle scene principali del teatro sovietico, come il teatro di Vachtangov, e persino nel Palazzo dei Congressi al Cremlino. Koh-i-Noor e Reisshinka dai nome della celebre marca di matite e della stecca a T, si sono sempre definiti un ensemble, o meglio, scherzosamente, l'unico ansambl' veramente completato della storia sovietica, alludendo ai molti grandi progetti urbanistici falliti. Grazie al rispetto che si nutriva nei confronti della professione dell'architetto, e al fatto che si esibissero da dilettanti, si potevano permettere di esprimere un critica che altrimenti sarebbe stata censurata.
Yurij Arndt scriveva e recitava monologhi in cui inpersonava Hadjan Nasreddin, un ingenuo architetto dal forte accento asiatico, che racconta brevi favole paradossali, dette favolette, seguite da una morale. Di seguito se ne riportano alcune.
Le favolette di Hadjan Nassreddin
-Adesso si esibisce l'emerito Yuri Arndt dell'ordine degli architetti dell'URSS. (Applausi)
Entra Yuri Arndt, alto, secco e dinoccolato, che parla al microfono sul palco con il sipario chiuso, che cade su di lui e in porte lo avvolge. Parla con un accento e un ritmo caricaturalmente centroasiatico.
Favoletta 1
Una volta lo Scià chiama a sé Hadjan Nassreddin.
- Egregio Hadjan Nasreddin, negli ultimi dieci anni il mio harem è in completo sfacelo, ed è diventato, scusate per il francesismo, un bordello a tutti gli effetti, con i segni della Stagnazione. Oltre a questo, adesso nel mondo si è diffusa la pericolosa malattia "AIDS", che in russo significa "Sindrome a Seguito dell'Amicizia con lo Straniero" [in originale SPID: Sindrom Posledstvii Inostranni Druzhbi. NdT]. Per questo la prego, di costruire un harem da 200 posti, attivo 24h su 24, con un asilo arioso e un doposcuola per i bambini. Il consulente sarà il Compagno Eunuco, che in russo significa Capo delle Risorse Umane. [eunuco in russo è evnuh che suona come un acronimo. NdT]
Allora Hadjan Nassreddin presentò un preventivo e un cronoprogramma per i sei mesi seguenti.
Lo Scià firma il preventivo senza guardare, ma legge il cronoprogramma e dice:
- Egregio Hadjan Nasreddin, non potreste costruire il primo lotto dell'harem - diciamo almeno 15-20 posti - per l'8 Marzo, come regalo alle Donne Lavoratrici dell'Internazionale di tutto il mondo?
Hadjan Nasreddin dice:
- purtroppo, per l'8 Marzo non ce la facciamo, potremmo finire per il 1° Maggio.
Lo Scià dice:
- Egregio Hadjan Nasreddin, e se dividessimo i redditi fra pubblico e privato secondo il bilancio economico [Chozrasčët. NdT]?
Hadjan Nassreddin dice:
- Allora è tutt'altra cosa, ma comunque non ce la facciamo, lo consegniamo senza il verde e l'arredo urbano.
Lo Scià dice:
- Egregio Hadjan Nasreddin, e se la impalassimo?
Hadjan Nasreddin dice:
- Sapete, questi metodi da Baltico-Mar Bianco sono già passati di moda da tempo [il Canale Baltico-Mar Bianco era stato realizzato dai prigionieri dei gulag durantte il periodo delle purghe staliniane. NdT].
Lo Scià dice:
- Egregio Hadjan Nasreddin, e se vi assegnassimo a una impresa a conduzione familiare [Semeini podriad. NdT]?
- Allora è assolutamente un'altra questione! - Dice Hadjan - Certo, io, i miei 4 fratelli e i miei 18 nipoti possiamo fare tutto entro la scadenza, e ci prendiamo anche in carico delle prove e del collaudo dell'harem!
Morale: solo con l'aiuto del Chozrasčët e del Semeini podriad si può mettere ordine in questo bor… scusate, harem.
(Applausi)
Commento: In questa favoletta si ironizza ferocemente su tutto il sistema della committenza per gli edifici pubblici in Unione Sovietica. Lo Scià rappresenta la caricatura del classico funzionario sovietico, che costruisce edifici senza curarsi della loro reale utilità, se non per il proprio tornaconto personale, ma rispettando i canoni della propaganda (le feste nazionali, le parate). La critica si sposta anche sull'inefficienza del sistema, sulla mancanza di organizzazione, con il lessico tipico degli appalti pubblici (lotti, verde, arredo urbano, collaudi), che risente dei doppi sensi relativi al fatto che si sta parlando di un harem. L'associazione fra l'Unione Sovietica e un impero asiatico è latente. Anche il sistema degli incentivi e delle punizioni mette in ridicolo il sistema socialista, che per realizzare qualcosa deve ricorrere a sistemi finanziari basati sull'impresa privata e familiare (il Chozrasčët e del Semeini podriad, appunto), introdotti da Lenin durante la NEP.
Favoletta 2
Un giorno, in un paese occidentale, che si trova a est, si radunarono in vacanza i nostri Agente e Spia.
E la Spia dice:
- beh da voi si può lavorare, ma la vostra architettura contemporanea, o come voi dite, "L'Architecture d'Aujourd'hui", ci crea molti problemi. Ricevo un messaggio: "Mosca, angolo fra Via del Parco e Via 8 Marzo, interno G, chiedere al macellaio Simeon Davidovic, parola d'ordine “pesatemi due chilogrammi di manzo fresco” - controparola: “posso offrivi del Veles [nota marca di carne in scatola, NdT]”. Allora giungo sul posto. Ci sono diciasette Vie del Parco, sette Vie 8 Marzo, tutti gli interni sono G., Simeon si trova nel Lontano Nord, Davidovich nel Vicino Oriente. Dico la parola d'ordine “pesatemi due chili di manzo al vapore”, e ricevo una controparola strana "e che, non vorresti magari anche la luna?".
Morale: è così che la nostra architettura contemporanea, o come diciamo noi, "l'Architecture d'Ajourd'oui", mette a repentaglio il lavoro dei nostri eroici cekisti.
Favoletta 3
Un giorno Hadjan Nasreddin viaggiò in treno da Vladivostok a Brest. Vide a Taskent un edificio a pannelli della serie K-7. Giunse a Cheliabinsk e anche lì vide un K-7. Nella capitale Mosca c'era lo stesso edificio nel quartiere Cheremuski. A Kiev lo stesso, quei cinque piani erano disposti l'uno sull'altro. Perché a Vladivostok e a Brest ci sono tali gemelli?
Morale: Ampia è la madrepatria mia.
Favoletta 4
Un giorno Hadjan Nasreddin sognò una bella ragazza bionda. Dalla felicità fece un saltino, e batté la testa contro il soffitto - presto un bernoccolo comparì sul capo.
Morale: non si devono fare i piani alti 2 metri e 50 nelle regioni meridionali del paese.
Commento: Queste tre corte favolette hanno tutte come tema la critica alla serialità dell'edilizia in Unione Sovietica, un topos tipico della cultura sovietica degli anni ’70-’80, (si pensi al celeberrimo film natalizio Ironia del destino, oppure Buona sauna!). Si costruiscono situazioni paradossali, dove la serialità si scontra con situazioni singolari, oppure diventa l'espediente per la commedia degli equivoci. Il lessico, come sempre, ironizza sui luoghi comuni della propaganda, come l'ampiezza e la modernità del paese, ma anche sui riferimenti esteri di questa modernità, nello specifico la popolare rivista di architettura "l'Architecture d'Ajourd'oui”. Nell'ultima favoletta l'effetto comico deriva sia dal fatto che Yuri Arndt fosse particolarmente alto di statura, che per lo stereotipo sulla passionalità dei popoli meridionali dell'Urss, da prendere in considerazione come "fattore ambientale" nei manuali di progettazione.
This is a translation with commentary of the satirical short stories written by Soviet architeect Yurij Arndt for the Koh-i-Noor ensemble in Moscow.
keywords | Koh-i-Noor; Soviet Modernism; Architecture; Yurij Arndt.
Per citare questo articolo / To cite this article: C. Toson, Un harem da costruire entro l’8 marzo Traduzione di alcune favolette dell’architetto sovietico Yurij Arndt, ”La rivista di Engramma” n.200, vol.2, marzo 2023, pp. 309-312 | PDF