"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

200 | marzo 2023

97888948401

Una festa logica o la logica della festa

Federico Della Puppa

English abstract

Immagine creata da Midjourney (programma di intelligenza artificiale che crea immagini da descrizioni testuali).

Fare festa, ritrovarsi, anche solo virtualmente, assieme a molte altre persone all’interno di Engramma per festeggiare il suo importante traguardo del duecentesimo numero è un’occasione che non si può perdere. Se Nanni Moretti, nella famosa scena di Ecce Bombo, si chiedeva se lo avrebbero notato di più se non avesse partecipato ad una festa oppure se, partecipando, si fosse messo in disparte senza partecipare attivamente alla festa, nel caso dell’invito di Engramma non c’è nessun dubbio, bisogna esserci e bisogna partecipare attivamente, magari riuscendo a trovare una chiave di lettura, del concetto di festa, che possa essere non solo celebrativa ma anche utile a qualche spunto di riflessione. Perché questo è lo scopo per il quale siamo qui. Ma fare festa, in un caso come questo, cosa significa? In questo numero speciale se lo chiederanno tutti i partecipanti, ciascuno con la sua visione e il suo ‘taglio’ culturale e scientifico. Personalmente, nell’affrontare l’invito di Engramma, non ho potuto non pensare che fare festa senza partecipare fisicamente di persona in un luogo fisico, ma solo virtualmente scrivendo un contributo, è di fatto una digitalizzazione della festa, che non è nient’altro che la trasposizione nel digitale (in questo caso su un file pdf) del ritrovarsi, che di solito, ad una festa, si fa di persona. Che cosa significa fare festa se non il ritrovarsi? Ma siccome il luogo, il supporto, nel quale ci ritroviamo è digitale, una domanda sorge spontanea: ma il digitale come interpreta la festa? Viviamo in tempi digitali, in ambienti digitali, le nostre relazioni scorrono e si articolano attraverso sistemi digitali. Ma il digitale cosa pensa di una festa? Potrebbe sembrare una domanda non pertinente e si potrebbe discutere a lungo sul fatto stesso di un digitale pensante oppure no. Ma la realtà è che il digitale già pensa. OpenAI e ChatGPT sono la prova che il digitale può pensare e relazionarsi con noi. OpenAI, come noto, è un’organizzazione non a scopo di lucro che opera nella ricerca sull’intelligenza artificiale allo scopo di renderla amichevole e per fare in modo che tutti noi possiamo trarne un qualche beneficio. Abbiamo potuto testare solo in questi ultimi mesi, grazie a ChatGPT (un chatbot web lanciato da OpenAI nel novembre 2022, basato sulla famiglia GPT-3 di OpenAI e che utilizza modelli linguistici di grandi dimensioni ottimizzati con tecniche di apprendimento aumentate per ora ancora dalla supervisione umana), come il digitale in effetti pensi e ragioni, ovvero come agisce attraverso processi logici. E quindi, cosa pensa il digitale della festa? Ho interrogato a questo proposito OpenAI, che mi ha risposto così: 

una festa è un evento o celebrazione in cui si celebra qualcosa. Ci sono molte feste diverse in tutto il mondo, come feste nazionali, feste religiose, feste di compleanno, feste di matrimonio e così via. Solitamente le feste includono cibo, bevande, musica e divertimento, e possono essere celebrate in modi diversi, come ad esempio con parate, fuochi d’artificio, balli o spettacoli. A volte, le feste sono celebrate per onorare una persona o un evento importante, come ad esempio il Natale o il Capodanno. Altre volte, sono semplicemente un’occasione per riunirsi con gli amici e la famiglia e divertirsi insieme.

Ma attenzione, qui non siamo nel campo del sapere enciclopedico nel quale trovare la definizione adatta a ciò che stiamo cercando, perché reinterrogato sul tema della festa OpenAi ha risposto in questo modo:

una festa è un evento organizzato per celebrare o commemorare qualcosa di speciale. Le feste possono essere grandi o piccole, formali o informali, e possono includere una varietà di attività come il cibo, la musica, i balli, i giochi e altro ancora. Le feste possono essere celebrate per celebrare una ricorrenza come il compleanno, il Natale o il Capodanno, oppure possono essere organizzate per celebrare un evento speciale come un matrimonio o una laurea.

OpenAI, il mio interlocutore digitale, si è comportato esattamente come se avessi chiesto a due persone diverse il significato di festa e ciascuna mi avrebbe risposto secondo il suo pensiero. Il pensiero. Esiste un pensiero digitale? Ho provato ad articolare meglio la domanda e ho chiesto perché dovrebbe essere bello partecipare ad una festa. OpenAi mi ha risposto dicendomi che ci sono molte ragioni per cui può essere bello partecipare ad una festa (attenzione, non ho chiesto se è divertente, ma se è ‘bello’, per tutte le implicazioni che questo concetto porta con sé) e me ne ha elencate cinque, che trascrivo esattamente come me le ha proposte OpenAI:


•    è un’occasione per divertirsi e rilassarsi: le feste sono spesso un’opportunità per divertirsi e lasciarsi andare, magari ascoltando della buona musica o ballando;
•    è un’occasione per socializzare: le feste sono un’ottima opportunità per incontrare nuove persone e passare del tempo con amici e familiari;
•    è un’occasione per celebrare: se la festa è organizzata per celebrare qualcosa di importante, come ad esempio un matrimonio o un compleanno, partecipare può essere un modo per mostrare il proprio affetto e supporto;
•    è un’opportunità per provare nuove cose: molte feste includono attività o giochi che possono essere divertenti e offrire l’opportunità di fare qualcosa di nuovo;
•    è un modo per rompere la routine: le feste possono essere una piacevole distrazione dalla routine quotidiana e offrire un cambiamento di ritmo piacevole.

Se avessi avuto ancora qualche dubbio se partecipare alla festa di Engramma, queste cinque motivazioni lo avrebbero fugato del tutto. A questo punto, nel dialogo che ho avviato con OpenAI, ho chiesto perché fosse un’occasione da non perdere partecipare alla festa del numero 200 di Engramma. OpenAI mi ha confessato che non poteva rispondere a questa domanda perché non conosceva Engramma, la rivista di cui stavo parlando (ha scritto testualmente: “non posso rispondere a questa domanda poiché non conosco la rivista di cui stai parlando”). Poi ha iniziato a ragionare e mi ha detto che, in generale, 

le feste di anniversario, come la festa del numero 200 di una rivista, possono essere un’occasione da non perdere perché rappresentano un traguardo importante e possono essere celebrate in modo significativo. Potrebbero esserci eventi speciali o ospiti di rilievo e potrebbe essere un’ottima opportunità per socializzare e divertirsi. Se la rivista è importante per te o se semplicemente ti piace l’idea di partecipare a una festa, potrebbe valere la pena fare uno sforzo per esserci.

Non solo ragionamento, pure motivazionale! Ecco, l’intelligenza artificiale si è comportata esattamente come qualsiasi umano avrebbe potuto comportarsi, fornendo consigli assolutamente di buon senso. Si potrebbe discutere e sicuramente si discuterà molto sull’affidabilità del pensiero digitale, ma OpenAI dimostra che il mondo digitale (le macchine) e il mondo analogico (noi) già dialoghiamo fittamente. Ha solo messo in luce un lato ancora poco esplorato ma di grandissime potenzialità per il futuro: quello dell’interazione diretta tra macchine e uomo. Oggi questa interazione la usiamo per chiedere a Siri o a Alexa di farci ascoltare una canzone che ci piace, di trovarci una ricetta oppure di impostare un timer per cuocere la pasta, ma domani l’interazione sarà sempre più strutturale e potrebbe portare dei vantaggi rilevanti nell’innalzare la qualità della nostra vita. Certo, dietro a OpenAI c’è il tentativo di giungere ad una intelligenza artificiale evoluta in modo che possa diventare motore di una vera robotica pseudoumana. L’obiettivo è esattamente quello e certamente non ho bisogno di un robot che mi sproni a partecipare ad una festa oppure no. Tuttavia, a mio avviso, il gioco è perfettamente tarato su ciò che la partecipazione alla festa del numero 200 di Engramma comporta, ovvero il serio ludere. Il digitale è il nuovo mondo, è il nuovo ambiente che permea tutte le nostre attività e consente di creare nuove azioni in grado di migliorare la nostra conoscenza del mondo e di ciò che sta intorno a noi. Il metaverso, i digital twins, compreso il gemello digitale territoriale non sono solo ‘luoghi’ digitali, ‘piattaforme’ come normalmente le chiamiamo, ma sono ambienti relazionali nei quali possiamo instaurare relazioni esattamente come facciamo nel mondo analogico. Siamo solo all’inizio di una rivoluzione della quale per ora abbiamo visto solo alcuni esempi, come quando andiamo su Discord e chiediamo a Midjourney di generare immagini per noi, come faremmo con un disegnatore in carne e ossa. Ma Discord è un ambiente relazionale che consente di fare molteplici cose. Non solo possiamo dialogare (chattare) con un ‘bot’, ovvero con una intelligenza artificiale che interpreta e simula il nostro linguaggio, per generare ad esempio un’immagine di una ragazza preparata a festa, possiamo anche aprire stanze e conversare con persone in carne e ossa, oppure dialogare con gli strumenti di intelligenza artificiale che ci mette a disposizione. In realtà ciò che tutti questi strumenti, ambienti, software e algoritmi fanno è creare con noi delle relazioni. Noi viviamo di relazioni e inevitabilmente le relazioni oggi sono anche di carattere digitale. Questo scritto è un file composto di bit che con altri file composti di altri bit andrà a compilare un ulteriore file composto di bit che sarà la festa di Engramma, il numero 200. Certo, ci saranno sapienti ‘mani’ che metteranno a posto questi file, li taglieranno, cuciranno e confezioneranno per il numero 200 (utilizzando comunque strumenti digitali), ma il materiale finale sarà in ogni caso un insieme di bit che noi leggeremo come informazioni, che decodificheremo come articoli e saggi, come immagini e fotografie, ma che di fatto sono informazioni. E l’informazione è la base delle relazioni. In questa logica, pensare al concetto di festa altro non è che pensare al ritrovarsi, in tutti i sensi, collettivamente e singolarmente, e relazionarsi essendo informati. Le macchine e l’intelligenza artificiale ci stanno semplicemente aiutando a capire di più chi siamo, perché ci aiutano dandoci informazioni e fornendo interpretazioni, allargando la nostra conoscenza e aumentando la nostra capacità di creare relazioni e, logicamente, anche a fare festa.

Collegamenti

Link a OpenAI: https://openai.com
Link a ChatGPT di OpenAI: https://chat.openai.com
Link alla piattaforma sociale Discord (chat, distribuzione digitale, creazione di contenuti digitali su server dedicati): https://discord.com
Link a Midjourney (programma di intelligenza artificiale che crea immagini da descrizioni testuali): https://midjourney.com
 

English abstract

The author reports his experience in asking OpenAI about the concept of party and Engramma party for the publication of number 200, in particular, and highlights the way artificial intelligence and machines can help us with information and interpretations, so increasing our ability to create relationships. 

keywords | ChatGPT; Midjourney; Engramma Party.

Per citare questo articolo / To cite this article: F. Della Puppa, Una festa logica o la logica della festa. “La rivista di Engramma”, n.200, vol.1, marzo 2023, pp.319-324 | PDF 

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2023.200.0023