Aubade, contro il Sole guastafeste
John Donne, The Sun Rising
versione e nota di Elisa Bizzotto
English abstract
Nota sul genere aubade e su The Sun Rising di John Donne
L’aubade, genere poetico codificato nella poesia del Rinascimento, benché se ne possano trovare esempi più antichi, nella poesia trobadorica e già prima nelle fonti classiche, dà voce al lamento di un io lirico che si separa dall’amante al sorgere del sole. Come spiega Gale Sigal, l’aubade deriva dal genere dell’alba – risalente per lo meno al Medioevo – che si configura quale dialogo, spesso drammatico, tra due innamorati costretti a interrompere una notte di passione all’arrivo dei primi albori. Il celebre incipit della scena quinta dell’atto terzo di Romeo e Giulietta, spesso definito una aubade, è in realtà un’alba, poiché riporta gli scambi di battute tra i protagonisti all’arrivo del mattino, che impone loro di dividersi. In contrapposizione alla forma da cui trae più diretta origine, l’aubade si configura come monologo nel quale uno dei due amanti si rivolge all’altro, silente o dormiente, oppure, come accade in The Sun Rising di John Donne, al Sole, colpevole di porre termine, per l’io poetante, alle gioie dell’amore: nello specifico del testo di Donne, l’aubade prende la forma di invettiva, sagace e irriverente, contro l’inopportuno arrivo dell’astro. Da tempo, inoltre, soprattutto nella letteratura anglofona, il termine aubade racchiude in sé queste varie tipologie generiche e si è sostituito a quello di alba per designare qualsiasi tipo di lirica amorosa, anche composta con spirito ironico o antifrastico rispetto al modello, che canti l’arrivo del mattino (Sigal 1996, 5; Martiny 2010, 438).
The Sun Rising, pubblicata postuma nel 1633 ma composta probabilmente tra l’estate 1603 e il 1604 (com’è possibile dedurre dal riferimento al re, Giacomo I, salito al trono nella primavera del 1603; si veda Robbins 2010, 346), è forse l’aubade più famosa della letteratura inglese e ha ispirato negli anni diverse versioni italiane, tra cui vale la pena ricordare quella di Alessandro Serpieri e Silvia Bigliazzi nel volume di Poesie dell’autore curato da entrambi (Serpieri, Bigliazzi 2007, 138-143).
Il testo che proponiamo è quello stabilito nell’edizione Robbins 2010, 245-249. La nuova traduzione italiana qui presentata privilegia la ricerca di un’aderenza ai diversi registri retorici e semantici del testo e mantiene la struttura tristrofica dell’originale, adattando tuttavia i pentametri giambici, frammisti a tetrametri, e i tetrasillabi nel secondo verso di ogni strofa, a una combinazione, nell’italiano, di endecasillabi e settenari, singoli o abbinati.
The Sun Rising Busy old fool, unruly Sun, |
Il sorgere del Sole Vecchio intrigante, stupido e invadente, |
Riferimenti bibliografici essenziali
- Martiny 2010
É. Martiny, Aurora’s Avatars: A Generic Approach to Modern Dawn Poetry, “Études anglaises”, 2010/4 (vol. 63), 437-450. - Robbins 2010
R. Robbins (ed. by), The Complete Poems of John Donne, London 2010. - Serpieri, Bigliazzi 2007
A. Serpieri, S. Bigliazzi (a cura e con traduzione di), John Donne, Poesie, con testo inglese a fronte, Milano 2007. - Sigal 1996
G. Sigal, Erotic Dawn-Songs of the Middle Ages. Voicing the Lyric Lady, Gainesville 1996.
English abstract
This contribution proposes a new Italian translation of The Sun Rising (publ. 1633, possibly written in 1603-1604), one of the most famous poems by John Donne (1572-1631). The Sun Rising is an aubade, a lyric genre established in the fifteenth century, though based on the previous poetic form of the alba.
keywords | John Donne; aubade; lyrical poetry.
Per citare questo articolo / To cite this article: versione e nota di E.Bizzotto, Aubade, contro il Sole guastafeste. John Donne, the Sun Rising ”La rivista di Engramma” n.200, vol.1, marzo 2023, pp. 103-106 |PDF