FILARETE (1451-1460)
Antonio Averlino detto il Filarete, Trattato di architettura, s.i.l., 1451-1460
Prima era un uomo con l'orecchie grandissime, appresso del quale stavano due femmine, l'una chiamata Ignoranza e l'altra Sospizione; poco di lunga veniva una femmina, cioè la Calunnia, la quale un poco dimostrava aciutta, ma per altro bellissima, e nella sua mano diritta teneva una faccella accesa, d'altra teneva per li capelli uno fanciullo e strascinavalo, il quale distendeva le mani al cielo ed eravi uno uomo appresso di colore pallido, lordo e brutto, con aspetto iniquo e magro in vista, il quale era guida di questa Calunnia e chiamavasi Livore, cioè invidia. Eragli due altre femmine in compagnia di questa Calunnia, le quali assettavano suoi ornamenti, l'una di queste era la ‘Nisidia l'altra la Fraude, di rieto a queste era una, vestita di vestimenti negri, la quale si squarciava il volto e tutti i panni. Di poi di rieto seguitava una vergognosa fanciulla quasi inuda, e questa era la Verità.