RUCELLAI (1493)
Piero Rucellai, Canzone facta da Piero di Bernardo Rucellai per il trionpho della Calunnia, 1493, Firenze, Biblioteca Nazionale, ms. Barb. 3945, cc. 239 ss.
Ciascun gli occhi del corpo a della mente
Porga a quel che per noi se gli dimostra
E vedrà spressamente
Quel vizio, ch'assai regna all'età nostra;
E quanto poca gente
La Verità conosca in questa vita,
Che di vario colo s'e travestita.
D'asin gli orecchi ha 'l Re ch'n altro siede,
Perchè sempre ha l'intendar per obietto;
Appresso se gli vede
Cieca Ignoranza, e 'nsieme van Sospetto.
Da questi due procede
Ch'a chiunque viene gli occhi e le man porge
E rade volte il ver dal falso scorge.
L'Innocenza per terra è strascinista
Dalla falsa Calunnia, che vien via
D'ardenti faci armata,
A denotar che lume al mal ne dis.
Maga scinta e stracciata
L'Invidia è innanzi che non par che goda
Se non del mal, quand'ella il vegga et oda.
La tarda Penitenza in negro manto
Guardo la Verità ch'è nuda e pura;
Gli occhi suoi versan pianto
Ch'ognun se stesso alfin nel ver misura.
Notate il nostro canto
Tutti, non pur ciascun ch'impera e regge,
Perch'in questa figura il ver si legge.
Color ch'allato alla Calunnia vanno
Fede del falso con lor sottil'arte
Appresso il Re gli fanno
La Verità celando a parte a parte
L'uno, da sé, e l'Inganno,
L'altra e la Fraude, e così tuttatrè
Fanno al Signor parer quel che non è.