DELLA VALLE (1786, 1791)
Guglielmo della Valle, Lettere Senesi, III, Roma 1786, p. 320
Nella prima storia è rappresentata la favola di Mida adirato per la scoperta delle sue orecchie asinine. Egli sta sotto il trono, e una donna accorre per ricoprirgliele con un velo; mentre un'altra con una face accesa nella sinistra, tiene pe' capelli con la destra un uomo nudo disteso a terra, e che nel volto mostra l'inquietudine, e il pentimento del fallo, non senza timore di supplizio. In disparte si vede un altra donna afflitta per questa scoperta, starsi in atto lamentevole, e triste. Vi è nel paese, e nei nudi del secchino; ma di quel buono che si cede nelle diligentissime sculture di quei tempi; tali sono pure le belle di Andrea Sansovino, che stanno nel coro de' P.P. Agostiniani alla porta del popolo Romano. Vi sono de' motti greci, e latini: in uno di quelli vi è il nome del Cortonese.
Quella, che presi da me insieme a questo notizie. Nel piedistallo del Trono Reale si legge
ΉΑΓΝΙΑ
ΚΑΚΩΝΑΙΤΙΑ
e più sotto:
ΜΗΤΈΔΙΚΗΝΔΙΚΑΣFΙΣIT
ΡΙΝ
ΑΜΦIΟΙΝΜΥOOΝΑΚΟΥΣ
ΕΙΣ
INDICTAM AMBOBUS NOLI
DECERNERE CAUSSAM
ΛΟΥΚΑΣΟ ΚΟΡΙΤΙΟΣ ΕΓΟΘΕΙ
Guglielmo della Valle ripropone la stessa descrizione all'interno della sua edizione delle Vite dei pittori antichi greci e latini di Vasari edita nel 1791, in cui offre una trascrizione leggermente modificata dell'iscrizione greca.
La prima storia è di Luca, e rappresenta la scoperta dell'orecchie asinine del Re Mida. Nel piedistallo della sedia reale si legge la seguente iscrizione, che noi qui riproduciamo più corretta dopo averla esattamente riconfrontata sul luogo...
ΉΑΓΝΟΙΑ
ΚΑΚΩΝΑΙΤΙΑ
ΜΗΤΈΔΙΚΗΝΔΙΚΑΣ EΙΣΠ ΡΙΝ
ΑΜΦΟΙΝΜΥΘOΝΑΚΟΥΣ ΕΙΣ
INDICTAM AMBOBUS NOLI
DECERNERE CAUSSAM
ΛΟΥΚΑΣ Ο ΚΟΡΙΤΙΟΣ ΕΠΟIΕΙ