Progetto Mnemosyne:
prototipo per una mostra sull'Atlante di Aby Warburg

Tavola C Tavola 5 Tavola 39 Tavola 41a Tavola 46 Schede Mitografiche Galleria fotografica



Montare le tavole per comprendere un metodo

Questa mostra, allestita per ora in fase sperimentale come prototipo di una esposizione più ampia e articolata, ha come oggetto la tavola 5 dell'Atlante della Memoria di Aby Warburg: si presenta solo una delle tavole dell'Atlante che sono state sottoposte ad analisi critica da parte di studiosi e di studenti dello IUAV, all'interno del Seminario di Tradizione Classica.

Si tratta di un pannello che fa parte di un gruppo di tavole dell'Atlante (4-8) che presenta quelle che Warburg definisce le “preformazioni”: ovvero i modelli classici che riemergono come forme costanti nella tradizione occidentale. Una tavola quindi tutta composta di materiali ellenistico-romani, con l’eccezione di qualche disegno e incisione rinascimentale a testimoniare la volontà di una ripresa puntuale e consapevole di quei modelli antichi.

Il primo obiettivo è ricostruire un pannello, così come era stato progettato da Warburg per l'Atlante: le fonti sono le testimonianze fotografiche dei montaggi risalenti agli anni ‘20 del ‘900.
Ma le riproduzioni ‘originali’ delle tavole sono servite soltanto come punto di partenza: il criterio della riproposta delle tavole warburghiane non è infatti meramente filologico e l’intento non è quello di riprodurre con scatti di migliore definizione i montaggi originali.

Nel ricercare le riproduzioni delle singole opere è stata avviata infatti, in parallelo, una revisione critica delle fonti (delle stesse didascalie, attribuzioni e cronologia delle opere); ma anche una rivisitazione dei temi contenuti nel pannello e dei percorsi già studiati e proposti all’interno del seminario e del laboratorio di Engramma.

Recuperare le immagini e riassemblarle, ridisegnando l’architettura pensata originalmente dall’autore per il pannello, è un esercizio molto utile per sperimentare praticamente l’applicazione del metodo di Warburg attraverso l’uso di riproduzioni di immagini.

È risultato evidente che, come Warburg suggeriva lasciando mobili le figure appuntate sui pannelli, la possibilità di smontare e riassemblare le immagini attiva nuovi meccanismi di associazione e di sintesi e fa misurare distanze e vicinanze che solo nell’accostamento rivelano il loro significato. L’operazione di analisi prevede di staccare e ritagliare non solo le figure, ma anche i temi di ricerca dal contesto ‘naturale’, originariamente imposto dall’archetipo del montaggio: l’esito non è la banalizzazione ma la rivisitazione della complessità dei significati, della polivalenza dei possibili nessi.

Ogni singola opera si presenta così come snodo di una rete che è sempre possibile smontare e ritessere: e quindi si presenta con riflessi di luce, con intonazioni di senso, plurime e potenzialmente infinite. A seconda della posizione e della strategia di accostamento, le immagini svelano la polifonia mai esausta dei loro significati.

Particolarmente feconda è stata l’applicazione allo studio dei meccanismi della tradizione classica delle forme espressive tecnologicamente più avanzate.
Nello stile di ricerca e di comunicazione del seminario di Tradizione Classica e di Engramma, è stato progettato anche questo sito web.
Così come la mostra reale, anche il sito si propone come il prototipo dell’allestimento virtuale.
Nella fase attuale si possono visualizzare solo le pagine della sola tavola 5: ma sono in lavorazione anche i materiali delle altre tavole.
Per la costruzione del sito abbiamo comunque voluto proporre un modello/modulo di navigazione completo, replicabile anche per l’analisi e la pubblicazione delle altre tavole.
Le potenzialità del web ci permettono di presentare e di gestire in modo funzionale i risultati della ricerca e di visualizzare le fasi di lavoro che verranno progressivamente realizzate nelle tappe successive.





al Progetto Mnemosyne, promosso dal Seminario di Tradizione Classica e da Engramma, e coordinato da Monica Centanni, partecipano studenti IUAV-Venezia e studenti della Facoltà di Beni Culturali di Ravenna:

martina barcelloni, alessandra baron, lucia bressa, rachele cametti, alessandra carollo, chiara ciarlantini, costantino dal bon, chiara dalla serra, andrea de meo, irene garbato, viviana guarise, elisa marinetti, elisa panato, caterina pregazzi, lina rossi, serena scardovì, monica zambolin, alberto zonta


la Mostra prototipo è stata realizzata grazie all'impegno di:

testi
elisa panato, monica zambolin
(coordinamento: katia mazzucco, laura bumbalova;
consulenza: julie dutant)

materiali tavola 5
irene garbato
(coordinamento: katia mazzucco)

sito web
rachele cametti, serena scardovì
(coordinamento: giovanna pasini;
consulenza: michela cherici)



PROGETTO MNEMOSYNE
Prototipo per una mostra sull’
Atlante di Aby Warburg: tavola 5

IUAV – ca' badoer, aula giardino
ogni mercoledì di luglio dalla 15.00 alle 19.30
presentazione: mercoledì 2 luglio, ore 17





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