Montare le tavole per comprendere un metodo
Questa mostra, allestita per ora in fase sperimentale come prototipo di una esposizione più ampia e articolata, ha come oggetto la tavola 5 dell'Atlante della Memoria di Aby Warburg: si presenta solo una delle tavole dell'Atlante che sono state sottoposte ad analisi critica da parte di studiosi e di studenti dello IUAV, all'interno del Seminario di Tradizione Classica.
Si tratta di un pannello che fa parte di un gruppo di tavole dell'Atlante (4-8) che presenta quelle che Warburg definisce le preformazioni: ovvero i modelli classici che riemergono come forme costanti nella tradizione occidentale. Una tavola quindi tutta composta di materiali ellenistico-romani, con leccezione di qualche disegno e incisione rinascimentale a testimoniare la volontà di una ripresa puntuale e consapevole di quei modelli antichi.
Il primo obiettivo è ricostruire un pannello, così come era stato progettato da Warburg per l'Atlante: le fonti sono le testimonianze fotografiche dei montaggi risalenti agli anni 20 del 900.
Ma le riproduzioni originali delle tavole sono servite soltanto come punto di partenza: il criterio della riproposta delle tavole warburghiane non è infatti meramente filologico e lintento non è quello di riprodurre con scatti di migliore definizione i montaggi originali.
Nel ricercare le riproduzioni delle singole opere è stata avviata infatti, in parallelo, una revisione critica delle fonti (delle stesse didascalie, attribuzioni e cronologia delle opere); ma anche una rivisitazione dei temi contenuti nel pannello e dei percorsi già studiati e proposti allinterno del seminario e del laboratorio di Engramma.
Recuperare le immagini e riassemblarle, ridisegnando larchitettura pensata originalmente dallautore per il pannello, è un esercizio molto utile per sperimentare praticamente lapplicazione del metodo di Warburg attraverso luso di riproduzioni di immagini.
È risultato evidente che, come Warburg suggeriva lasciando mobili le figure appuntate sui pannelli, la possibilità di smontare e riassemblare le immagini attiva nuovi meccanismi di associazione e di sintesi e fa misurare distanze e vicinanze che solo nellaccostamento rivelano il loro significato. Loperazione di analisi prevede di staccare e ritagliare non solo le figure, ma anche i temi di ricerca dal contesto naturale, originariamente imposto dallarchetipo del montaggio: lesito non è la banalizzazione ma la rivisitazione della complessità dei significati, della polivalenza dei possibili nessi.
Ogni singola opera si presenta così come snodo di una rete che è sempre possibile smontare e ritessere: e quindi si presenta con riflessi di luce, con intonazioni di senso, plurime e potenzialmente infinite. A seconda della posizione e della strategia di accostamento, le immagini svelano la polifonia mai esausta dei loro significati.
Particolarmente feconda è stata lapplicazione allo studio dei meccanismi della tradizione classica delle forme espressive tecnologicamente più avanzate.
Nello stile di ricerca e di comunicazione del seminario di Tradizione Classica e di Engramma, è stato progettato anche questo sito web.
Così come la mostra reale, anche il sito si propone come il prototipo dellallestimento virtuale.
Nella fase attuale si possono visualizzare solo le pagine della sola tavola 5: ma sono in lavorazione anche i materiali delle altre tavole.
Per la costruzione del sito abbiamo comunque voluto proporre un modello/modulo di navigazione completo, replicabile anche per lanalisi e la pubblicazione delle altre tavole.
Le potenzialità del web ci permettono di presentare e di gestire in modo funzionale i risultati della ricerca e di visualizzare le fasi di lavoro che verranno progressivamente realizzate nelle tappe successive.
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al Progetto Mnemosyne, promosso dal Seminario di Tradizione Classica e da Engramma, e coordinato da Monica Centanni, partecipano studenti IUAV-Venezia e studenti della Facoltà di Beni Culturali di Ravenna:
martina barcelloni, alessandra baron, lucia bressa, rachele cametti, alessandra carollo, chiara ciarlantini, costantino dal bon, chiara dalla serra, andrea de meo, irene garbato, viviana guarise, elisa marinetti, elisa panato, caterina pregazzi, lina rossi, serena scardovì, monica zambolin, alberto zonta
la Mostra prototipo è stata realizzata grazie all'impegno di:
testi
elisa panato, monica zambolin (coordinamento: katia mazzucco, laura bumbalova;
consulenza: julie dutant)
materiali tavola 5
irene garbato
(coordinamento: katia mazzucco)
sito web
rachele cametti, serena scardovì
(coordinamento: giovanna pasini;
consulenza: michela cherici)
PROGETTO MNEMOSYNE
Prototipo per una mostra sullAtlante di Aby Warburg: tavola 5
IUAV ca' badoer, aula giardino
ogni mercoledì di luglio dalla 15.00 alle 19.30
presentazione: mercoledì 2 luglio, ore 17
approfondimenti su
la rivista di engramma
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