MANZI (1819)
Guglielmo Manzi, Le opere di Luciano volgarizzate, Lausanne 1819
A destra si siede un uomo con orecchie grandissime, poco meno che eguali a quelle di Mida, il quale stende la mano alla Calunnia, che è una donnetta estremamente bella, ma riscaldata e commossa, che par che mostri la rabbia e il furore; nella sinistra ha una face accesa, e coll'altra mano si trae un giovanetto pe' capelli, che stende al cielo le mani, e chaiama in testimonio gl'Iddii. La precede un uomo pallido a deforme, che guarda a traverso, ed è somigliante ad uno che si sia levato dopo una grande infermità, e questi può di leggieri conghietturarsi che sia il Livore. Sieguono ancora due altre donne, le quali incitano, accomodano, ed adornano la Calunnia, e siecome mi dichiarò la guida che mi dimostro quella pittura, l'una era l'Insidia, e l'altra la Fraude. Di dietro ne siegue un'altra in aspetto assia mesto, scapigliata, e con panni laceri e neri, la quale diceasi essere la Penitenza. Rivolgeasi essa indietro piangendo, e con rossore riguardava cogli occhi bassi la Verità che si avvicinava.