Luminar 7. Teatri antichi e moderni. Archeologia Architettura Web
Venezia, Fondazione Querini Stampalia, 7-8 febbraio 2008
Tavola rotonda
Durante la tavola rotonda dell'8 febbraio 2008, svoltasi presso la Fondazione Querini Stampalia, e a cui hanno partecipato i relatori del pomeriggio del 7 febbraio, gli autori dei poster esposti nel cortile della Fondazione, gli studenti e i dottorandi, la discussione si è incentrata su due punti principali, il primo all'apparenza più tecnico, il secondo all'apparenza più culturale, entrambi intimamente collegati alla preoccupazione per la perdita di attenzione politica verso la complessità del teatro:
- l'importanza dello sviluppo della documentazione dello spettacolo teatrale in vista della sua conservazione, diffusione e recupero anche da remoto; sono intervenuti su questo tema: Laura Leuzzi che, illustrando l'esperienza di catalogatrice presso la Quadriennale di Roma, ha sollevato il problema dello statuto del video che registra spettacoli e performance, se sia da considerare 'documentazione', 'opera', entrambe le cose o una via di mezzo; Alessandra Pedersoli ha proseguito su questo tema, mettendo in luce, anche in questo caso, il problema cogente della distinzione fra originale e copia e intervenendo sui criteri del catalogo dell'ASAC; Claudia Matera ha illustrato il metodo seguito, a questo proposito, nella realizzazione del poster sulla documentazione on line dello spettacolo teatrale, sottolineando la mancanza di standard condivisi; Giulia Bordignon ha fatto presente i problemi e i pericoli che corre la documentazione sul web, riferendo del caso dell'archivio on line dell'INDA;
- l'importanza della riflessione sul teatro come spazio politico: sono intervenuti su questo punto Monica Centanni che, riferendosi anche all'intervento di Alberto Ferlenga, ha ribadito l'impronta fisica del teatro, la capacità di ordire una regia dei significati latenti, polarizzando l'energia della polis; Michela Santoro si è collegata ai legami fra teatro e città; Caterina Marrone, commentando gli interventi di Chiara Lagani e Anna Banfi, ha parlato di drammaturgia intersemiotica e di terapia teatrale che miri a salvare l'immagine dalla consunzione; Malvina Borgherini ha insistito sull'importanza della salvaguardia del patrimonio architettonico teatrale; Giulio Stumpo ha sottolineato l'inquietante scomparsa del termine "cultura" nel lessico della politica e della comunicazione.