Edipo a Colono 1936 | Inda VIII ciclo di rappresentazioni classiche
Scheda con materiali completi dall’archivio Inda e da altri archivi
Carla Anzaldi e Elena Sapienza
Regesto degli spettacoli Inda al Teatro greco di Siracusa (1914-2023)
In questa scheda si presentano, raccolti insieme e riordinati per la prima volta, i materiali rinvenuti presso quattro archivi – Archivio della Fondazione INDA (AFI); Archivio della Fondazione Cini; Archivio dell’Istituto Luce; Archivio Centrale per la Grafica – relativi alla messa in scena della tragedia Edipo a Colono di Sofocle rappresentata al Teatro Greco di Siracusa dal 23 aprile al 7 maggio 1936 con la collaborazione dello scenografo Duilio Cambellotti (si veda Regesto degli spettacoli INDA al Teatro greco di Siracusa – 1914-2024). A seguire si propone un’ipotesi di restituzione della messa in scena del framma, ottenuta mediante il confronto tra i materiali video e fotografici e il testo del copione della tragedia nella traduzione di Ettore Bignone.
Locandina e cast
Edipo a Colono di Sofocle
Opera di: Sofocle
Traduzione: Ettore Bignone
Direttore artistico: Franco Liberati
Musiche: Ildebrando Pizzetti
Scena e costumi: Duilio Cambellotti
Coreografe: Rosalia Chladek
Cast
Edipo: Annibale Ninchi
Polinice: Giovanni Giacchetti
Teseo: Amedeo Nazzari
Creonte: Achille Maieroni
Ismene: Emma Baron
Antigone: Vanda Bernini
Galleria documenti e materiali
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Galleria delle immagini fotografiche
Galleria video
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Bibliografia
Riferimenti bibliografici
- Bordignon 2020
Giulia Bordignon, Dalla filologia alla teatrabilità, e ritorno: il ruolo del coro danzante negli spettacoli classici al Teatro greco di Siracusa tra il 1914 e il 1948, “Danza e ricerca. Laboratori di studi, scritture, visioni” n. 12, 2020, pp. 26-60. - Cambellotti [1938] 1999
Duilio Cambellotti, Di là dalla ribalta I, in D. Cambellotti, Teatro, Storia, Arte, a cura di M. Quesada, [1938] Palermo 1999 (I edizione Palermo 1982), pp. 29-33. - Centanni 2021
Monica Centanni, Duilio Cambellotti a Siracusa 1914-1948 poetica e pratica teatrale, Siracusa 2021, pp. 100-101, 104-105. - Sacco 2004
Daniela Sacco, VIII Ciclo di Spettacoli Classici (1936) Ippolito di Euripide, Edipo a Colono di Sofocle, in Centanni 2004, pp. 128-136. - Centanni 2018
Monica Centanni, Per la finzione contro il trucco". La poetica di Duilio Cambellotti a Siracusa e la rinascita del teatro all'aperto , in Fonti, Tetro 2018, pp. 76-78.
Recensioni dello spettacolo
- SA, 1936
Istituto Nazionale del Dramma Antico, “Il Popolo di Sicilia”, 21 gennaio 1936. - SA, 1936
L’“Ippolito” e l’ “Edipo a Colono”, “Messaggero”, 25 gennaio 1936. - SA, 1936c
SA, Ritorno di Miti e di Eroi; Sofocle ed Euripide al Teatro Greco di Siracusa, “Illustrazione Italiana”, 16 febbraio 1936. - SA, 1936d
SA, La formazione della Compagnia per gli spettacoli di Siracusa, “Giornale di Sicilia, 6 marzo 1936. - SA, 1936e
SA, Le Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco di Siracusa, “Corriere di Napoli”, 12 marzo 1936. - SA, 1936f
SA, Modernità e tradizione nelle recite siracusane; l’ Edipo a Colono di Sofocle, “Giornale di Sicilia”, 27 marzo 1936. - SA, 1936g
SA, Il Teatro per le Masse; Gli spettacoli classici di Siracusa, “La Nazione”, 11 aprile 1936. - SA, 1936h
SA, Le prossime recite siracusane, “Malta”, 17 aprile 1936. - SA, 1936i
SA, Odipus im griechichen Zather von Ghrafus, “Wiener Zeitung“, 25 aprile 1936. - Antonelli, 1936
Luigi Antonelli, Il mito di Edipo a Colono nel Bosco sacro delle Eumenidi, “Il giornale d’Italia”, 25 aprile 1936. - Bernacconi, 1936
Sergio Bernacconi, Il re assisterà alle rappresentazioni classiche di Siracusa, “Giornale di Genova”, 29 aprile 1936. - Branca, 1936
Vitaliano Branca, Edipo a Colono di Sofocle, “Stampa”, 25 aprile 1936. - Carratore 1936
Aldo Carratore, Gli spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa: L’ “Edipo a Colono” di Sofocle, “Lavoro fascista”, 26 aprile 1936. - Contini, 1936
Ermanno Contini,” Edipo a Colono” ovvero il dolore che redime, “Il Messaggero, 22 aprile 1936. - Contini, 1936
Ermanno Contini, L’ “Edipo a Colono” mirabilmente evocato dinanzi al mare di Siracusa, “Il Resto del Carlino”, 24 aprile 1936. - Corsi, 1936
Mario Corsi, Gli spettacoli classici a Siracusa; nostro colloquio con l’On. Biagio Pace, “Il Giornale d’Italia”, 30 luglio 1936. - Cucchetti, 1936
Gino Cucchetti, Euripide e Sofocle a Siracusa, Il Poeta della fede, “Il Mattino”, 24 aprile 1936. - Desso, 1936
Franco Desso, La seconda rappresentazione classica al teatro di Siracusa; l’ “Edipo a Colono” di Sofocle, “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 24 aprile 1936. - Fossani, 1936
Ivanoe Fossani, Il meraviglioso successo dell’ “Edipo a Colono” di Sofocle, “Gazzetta di Messina”, 1936. - Lissia, 1936
Pietro Lissia, “Edipo a Colono” al teatro greco di Siracusa, “Il Popolo di Roma”, 25 aprile 1936. - Lissia, 1936
Pietro Lissia, Le recite classiche a Siracusa Edipo a Colono, “Giornale di Sicilia”, 26 aprile 1936. - Rio, 1936
Paolo Rio, L’ottavo ciclo delle rappresentazioni classiche, “Gazzetta”, 26 gennaio 1936. - Rivalta, 1936
Ercole Rivalta, I Grandi Spettacoli Classici al Teatro Greco di Siracusa, “Edipo a Colono” di Sofocle, “Ora”, 26 aprile 1936. - Simoni, 1936
Renato Simoni, Il Teatro Greco di Siracusa Edipo a Colono, “Corriere della Sera”, 24 aprile 1936. - Fonti, Tetro 2018
Daniela Fonti, Francesco Tetro, a cura di, Duilio Cambellotti. Mito, sogno, realtà. Catalogo della mostra Roma, Museo di Villa Torlonia, Casino dei Prin-cipi, Casino Nobile e Casina delle Civette, 6 giugno/11 novembre 2018, Milano 2018.
Sitografia
- Archivio, Istituto Luce - Edipo a Colono 1936.
- Archivio, Fondazione Cini – Edipo a Colono 1936.
- Archivio Centrale per la Grafica – Scatti delle tragedie “Ippolito” ed “Edipo a Colono” messe in scena nel 1936.
English Abstarct
This document presents, for the first time, the materials found in four archives – Archivio della Fondazione INDA (AFI); Archivio della Fondazione Cini; Archivio dell’Istituto Luce; Archivio Centrale per la Grafica – related to the staging of Aeschilus’ tragedy Prometheus Bound at the Greek Theatre of Syracuse from April 23 to May 7, 1936 (see Regesto degli spettacoli INDA al Teatro greco di Siracusa – 1914-2024). Subsequently, a reconstruction hypothesis of the staging of the drama si proposed, obtained by comparing the video and photographic materials with the script of the tragedy in the traslation by Ettore Bignone.
Prometeo Incatenato 1954 | INDA XIII stagione
Scheda con materiali completi dall’Archivio INDA e da altri archivi
Carla Anzaldi
English abstract
§ Materiali di archivio (I. Documenti; II. Locandine e libretti; III. Galleria fotografica; IV. Video)
§ Per una restituzione della messa in scena del dramma
In questa scheda si presentano, raccolti insieme e riordinati per la prima volta, i materiali rinvenuti presso quattro archivi – Archivio della Fondazione INDA (AFI); Archivio dell’Istituto Luce; Fondazione Gramsci, Archivio Luigi Squarzina; Archivio Multimediale degli Attori Italiani (A.M.At.I) – relativi alla messa in scena della tragedia Prometeo Incatenato di Eschilo rappresentata al Teatro Greco di Siracusa dal 15 maggio al 2 giugno 1954 (si veda: Regesto degli spettacoli INDA al Teatro greco di Siracusa – 1914-2024). A seguire, si propone un’ipotesi di restituzione della messa in scena del dramma, ottenuta mediante il confronto tra i materiali video e fotografici e il testo del copione della tragedia nella traduzione di Gennaro Perrotta.
II. Locandina principale, libretti e locandine promozionali
Prometeo Incatenato di Eschilo
Traduzione di Gennaro Perrotta
Direzione artistica di Luigi Squarzina
Scena e costumi di Mario Chiari
Coreografie di Mady Obolensky
Musiche di Goffredo Petrassi
Costumi di Scena di Mario Chiari
Cast
Prometeo: Vittorio Gassman
Cratos: Giorgio Piazza
Efesto: Andrea Bosic
Oceano: Filippo Scelzo
Io: Anna Proclemer
Ermes: Mario Scaccia
Libretto dello spettacolo contenente i giorni delle rappresentazioni (Prometeo Incatenato e Antigone) in scena al teatro greco di Siracusa nel 1954 con riferimento agli interpreti; a piè di pagina notizie generali sul teatro.
Locandine delle rappresentazioni classiche del 1954 per applicazione delle riduzioni ferroviari; informazioni sui principali monumenti di Siracusa.
III. Galleria delle immagini fotografiche
Prometeo Incatenato 1954 | Primo piano di Prometeo con le catene interpretato da Vittorio Gassman. Ritaglio di giornale (fonte: “Film d’Oggi” 10 giugno 1954).
Prometeo Incatenato 1954 | Primo piano dell’incatenamento alla rupe di Prometeo (Vittorio Gassman). Fotografia (fonte: Archivio Multimediale Attori Italiani).
Prometeo Incatenato 1954 | Scena di entrata del Coro delle Oceanine e dialogo con Prometeo (Vittorio Gassman) già incatenato alla rupe. Fotografia (fonte: Fondazione Gramsci, Luigi Squarzina).
Prometeo Incatenato 1954 | dialogo tra il Coro delle Oceanine e Prometeo. Fotografia (fonte: Fondazione Gramsci, Luigi Squarzina).
Prometeo Incatenato 1954 | Canto del Coro. Fotografia (fonte: Fondazione Gramsci, Luigi Squarzina).
Prometeo Incatenato 1954 | Primo piano di Ermes (Mario Scaccia) che indica Prometeo. Fotografia (fonte: Fondazione Gramsci, Luigi Squarzina).
Prometeo Incatenato 1954 | Scena di sofferenza di Io. Ritaglio di giornale (fonte: fonte “Giornale dell’Isola” 23 maggio 1954).
Prometeo Incatenato 1954 | Vittorio Gassman e Anna Proclemer interpreti rispettivamente di Prometeo e Io. Ritaglio di giornale (fonte: “Il Tempo” 28 maggio 1954).
Prometeo Incatenato 1954 | Primo piano di Prometeo con le catene interpretato da Vittorio Gassman. Ritaglio di giornale (fonte: “Film d’Oggi” 10 giugno 1954).
Prometeo Incatenato 1954 | Backstage: In primo piano Vittorio Gassman, interprete del Prometeo Incatenato e il Presidente del Consiglio Mario Scelba. Ritaglio di giornale (fonte:“Il Tempo” 10 giugno 1954).
Prometeo Incatenato 1954 | Vittorio Gassman indica un articolo di giornale che lo vede protagonista. Ritaglio di giornale (fonte: “Corriere di Sicilia” 25 maggio 1954).
IV. Video
Prometeo Incatenato 1954 | Video documentario de “La Settimana Incom: cinegiornale e informazione”: breve presentazione del dramma con informazioni su regia e cast (video 1’ 09”; fonte: Archivio Luce).
Prometeo Incatenato 1954 | Dal repertorio INCOM, video documentario “Rappresentazioni classiche a Siracusa: in scena Prometeo incatenato e Antigone” (muto). Scene dal Prometeo montate con scene da Antigone, spettacolo e backstage. (video 4’39’; fonte: Archivio storico Istituto Luce).
Prometeo Incatenato 1954 | Dal repertorio INCOM, video documentario “Sicilia Olimpica” regia di Remigio Del Grosso: promozionale di Siracusa e Taormina, con spezzoni dal Prometeo incatenato 1954. (video completo 8’ 07”; scene dal Prometeo 4’ 39’-5’ 53”; fonte: Archivio storico Istituto Luce).
Archivio Fondazione INDA (AFI), Prometeo Incatenato 1954, spezzone video dell’Istituto Luce. Movimenti del Coro e monologo di Prometeo (Vittorio Gassman) (video competo 0’ 38”).
Per una restituzione della messa in scena del dramma
L’incrocio dei materiali rinvenuti nei diversi archivi ha consentito la realizzazione di una prima ipotesi di restituzione di alcuni brani del Prometeo Incatenato, messo in scena a Siracusa nel 1954. In sequenza sono ordinati i video con giustapposti i versi della tragedia, nella traduzione di Gennaro Perrotta (grazie al confronto con l’audio) alternati alle immagini fotografiche con i brani del testo eschileo giustapposti alle immagini: nel caso del raffronto immagine/testo l’accostamento è proposto in via ipotetica mediante l’analisi della situazione scenica e delle posture dei personaggi. I materiali così organizzati, nel loro insieme, compongono una ipotesi di restituzione, quanto più possibile attendibile, della messa in scena del dramma
i video che seguono vanno messi nella giusta sequenza rispetto ai brani sotto (accanto alle foto). A fronte vanno trascritti i testi dall’audio e confrontati con testo Perrotta
Riferimento | Eschilo, Prometeo, vv. xxx yyy (trad. Perrotta) Video “Rappresentazioni classiche a Siracusa” fonte archivio Luce - video 0’ 50’’
Trascrivere i versi, confrontandoli con testo perrotta
xx
yyy
Riferimento | Eschilo, Prometeo, vv. xxx yyy (trad. Perrotta) * video dal repertorio incom di 4’39 è Muto, solo video.
il minutaggio è da cambiare: Prometeo fino al minuto 01’59 (dopo inizia antigone)
Trascrivere i versi, confrontandoli con testo perrotta
xx
yyy
arrivo di Oceano sul cavallo alato, quindi vv. 284-394
traduzione di Gennaro Perrotta:
OCEANO
Al termine di un lungo viaggio a te, Prometeo, son giunto, questo uccello dalle ali veloci senza briglie guidando a mio talento.
Per la tua sorte, sappilo, io soffro.
Il legame di sangue mi spinge, e non solo il sangue: nessuno
più di te onoro ed amo.
Ti accorgerai ch'io dico il vero; adulare non è mio costume.
Dimmi come ti dovrò aiutare: un amico non potrai mai dire che hai d'Oceano più sicuro.
PRoMETEO
(Stupito) Oh, che vedo? Anche tu vieni ad assistere alle mie sofferenze? Come hai osato lasciare il fiume che porta il tuo nome e le tue grotte rocciose scavate dalla natura, e venire in questa terra madre del ferro? O sei venuto a contemplare la mia sorte e a compiangere i miei mali? Guarda questo spettacolo: guarda sotto quali tormenti io, l'amico di Zeus, che l'ho aiutato a fondare la sua signoria, sono piegato da lui.
OCEANO
Vedo, Prometeo; e voglio, sebbene tu sia accorto, darti il consiglio migliore. Conosci te stesso e adotta un nuovo modo di agire: nuovo è anche il signore degli dèi. Se tu scaglierai ancora parole aspre e taglienti, forse ti udira Zeus, anche se egli siede in trono molto più in alto, e lo sdegno che tu hai ora per le tue pene ti sembrerà un gioco di fanciulli. Scaccia, sventurato, scaccia il rancore che hai, e cerca di liberarti da questi tormenti. Ti sembrerà forse ch'io faccia, così, sciocchi discorsi da vecchi. Ma questi sono i frutti, Prometeo, della tua lingua troppo superba. Tu non sei mai umile e non cedi mai alle sventure: a quelle che soffri desideri aggiungerne altre. Ma se vuoi me per consigliere, non ricalcitrare più contro lo sprone:
pensa che comanda un monarca duro, che non deve render conti a nessuno. Ora, io andrò, e tenterò, se posso, di liberarti da queste tue pene. Ma sta quieto e non essere troppo violento nel parlare. Non sai tu, dunque, infinitamente saggio come sei, che lingua temeraria ha il suo castigo)
PROMETEO
(Con forte ironia) Come t'invidio! Tu che sei senza colpa, tu che a tutto hai partecipato, che tutto hai osato insieme con me! Ma ora lascia andare e non ti preoccupare per me. In nessun modo riuscirai a persuaderlo: è inesorabile. Ma guarda tu stesso di non dover soffrire qualche sventura per questo tuo viaggio.
OCEANO
Tu sei molto più bravo a rendere assennati gli altri che te stesso. E lo giudico dai fatti, non dalle parole. Ma non mi trattenere, ora che parto: io sono sicuro, sono sicuro che Zeus mi farà questo favore, di liberarti dalle tue pene.
PROMETEO
(Con ironia sempre più accentuata) Di questo ti ringrazio e non finirò di ringraziarti. Tu non manchi davvero di zelo. Ma non ti affannare: ti affanneresti invano senza giovarmi affatto, se veramente tu volessi prenderti questa pena. Sta quieto e tienti in disparte. Se io sono sventurato, non per questo vorrei che toccassero in sorte sventure a tutti gli altri. No: già abbastanza mi tormenta la sorte di mio fratello Atlante, che in Occidente si erge a sostenere sugli omeri la colonna del cielo e della terra, peso non leggero per le braccia. Quando io vidi domato con la forza il figlio della Terra, abitatore degli antri di Cilicia, mostro orrendo dalle cento teste, Tifone impetuoso, ne senti pietà. Contro tutti gli dèi egli si levo, dalle mascelle orrende sibilando terrore. Balenava dai suoi occhi una luce paurosa, come se egli volesse distruggere con la forza la signoria di Zeus. Ma lo raggiunse il dardo insonne di Zeus, la folgore che precipita spirando fiamma, e annientò i suoi superbi vanti. Colpito nel petto, fu incenerita e distrutta dal tuono la sua forza. Ed ora, inutile cadavere, lungo disteso egli giace presso lo stretto marino, schiacciato sotto le radici dell'Etna, e sulle alte cime sta Efesto, e batte il ferro infocato. Fiumi di fuoco di li eromperanno un giorno, divorando col loro morso selvaggio le grandi piane della Sicilia ricca di frutti: tale è l'ira che con gli ardenti dardi di un'insaziabile tempesta di fuoco esalerà Tifone, pur incenerito dalla folgore di Zeus. (Con ironia crescente) Ma tu non sei inesperto, e non hai bisogno di me per maestro. Mettiti in salvo come tu sai fare. Io sopporterò fino alla fine questa mia sorte, finché l'animo di Zeus mitigherà il suo sdegno.
OCEANO
Non sai, dunque, Prometeo, che per la malattia dell’ira i discorsi sono medicine?
PROMETEO
si, se a tempo opportuno si cerca di blandire il cuore, e non si vuol mitigare a forza un animo gonfio d’ira.
OCEANO
Ma nella buona volontà e nell'audacia quale pericolo vedi? Dimmelo.
PROMETEO
Inutile fatica e sciocca ingenuità.
OCEANO
Lascia pure che io sia malato di questa malattia: la miglior cosa è sembrare stolto, per chi è saggio.
PROMETEO
(Ironico) Proprio questo sembrerà il mio difetto.
OCEANO
Le tue parole mi rimandano chiaramente a casa.
PROMETEO
Sì, perché il tuo piangere per me non ti renda odioso.
OCEANO
Forse a colui che siede da poco sul trono onnipotente?
PROMETEO
(Ironico) Bada che non s'inasprisca l'animo
suo.
OCEANO
La tua sventura, Prometeo, mi è maestra.
PROMETEO
(Con aspro disprezzo e sarcasmo) Va, affrettati, conserva questi tuoi sentimenti.
OCEANO
Tu m’inviti ad andarmene mentre io sto per partire. Già il quadrupede alato sfiora con le ali le vaste vie dell’etere, e sarebbe lieto di piegare il ginocchio nella sua stalla (Parte).
Riferimento | Eschilo, Prometeo, vv. xxx yyy (trad. Perrotta)
Trascrivere i versi, confrontandoli con testo perrotta
xx
yyy
* video documentario “Sicilia Olimpica” minutaggio da correggere
DA 4’39’ - 5’53’
A 4’04’ - 5’58’
Al minuto 4’32 parla Gassman in riferimento ai vv. 88 ss.:
venti dalle ali veloci,
e tu, onniveggente occhio del Sole,
guardate quello che soffro
io, dio, dagli dèi.
Guardate da quali tormenti indegni staziato, per infiniti anni
CONFRONTO TRADUZIONE GENNARO PERROTTA
venti dalle ali veloci,
sorgenti dei fiumi,
innumerevole sorriso
delle onde del mare,
Terra, che a tutti sei madre,
e tu, onniveggente occhio del Sole,
guardate quello che soffro
io, dio, dagli dèi.
Guardate da quali tormenti indegni staziato, per infiniti anni
riprende Gassman a parlare al minuto 5’30 in riferimento ai versi 465:
[…] e misi sotto il carro i cavalli, docili al freno, ornamento della fastosa opulenza. E nessun altro, se non io, invento i carri navali che errano alati sul mare. Io, che pure ho escogitato queste invenzioni ….
LA TRADUZIONE DI GENNARO PERROTTA COINCIDE PERFETTAMENTE.
Riferimento | Eschilo, Prometeo, vv. xxx yyy (trad. Perrotta)
Trascrivere i versi, confrontandoli con testo perrotta
xx
yyy
Riferimento | Eschilo, Prometeo, vv. 12-126 (trad. Perrotta)
EFESTO
Cratos e Bia, l’ordine di Zeus ora voi l’avete eseguito, e nulla più vi trattiene. Ma io non ho cuore di legare a forza un dio del mio sangue a questa rupe battuta dalle tempeste. Eppure, bisogna che io abbia questo coraggio: trascurare gli ordini del padre è grave. O figlio audace della saggia Temi, mio malgrado, tuo malgrado, t’inchioderò con catene indissolubili a questa rupe deserta, ma, bruciato dalla fiamma ardente del sole, perderai il fiore della pelle. Con tua gioia la notte dalla veste stellata nasconderà la luce del giorno, e poi di nuovo il sole dissiperà le brine dell’aurora. E il peso di questo male sempre presente di consumerà senza posa: non è nato ancora il tuo libertaore. Ecco quello che hai guadagnato col tuo amore per gli uomini. Tu, dio, che non temi l’ira degli dèi, hai concessi ai mortali doni più grandi del giusto. Per ammenda, tu farai la guardia a questa triste rupe, in piedi, insonne, senza mai piegare il ginocchio. Molti lamenti, molti pianti leverai invano. È inesorabile l’animo di Zeus: duro è ogni nuovo padrone.
CRATOS
Ebbene, a che indugi e ti lamenti invano? Non odii il dio odioso agli dèi, che ai mortali ha ceduto il tuo privilegio?
EFESTO
Legami di sangue e amicizia hanno una gran forza!
CRATOS
Lo dico anch’io. MA disobbedire agli ordini del padre, com’è possibile? Non temi ancor di più questo?
EFESTO
Sempre spietato, tu, e tracotante!
Riferimento | Eschilo, Prometeo, vv. 128-192 (trad. Perrotta)
CORO
Non avere paura. Una schiera
è giunta di fanciulle amiche,
a questa rupe, volando
a gara sulle ali veloci
del carro, l’animo del padre
avendo persuaso a fatica.
m’han portata rapidi i venti.
L’eco del colpi del maglio
giunse ai recessi degli antri,
scosse da me il verecondo
pudore. E mi sono slanciata,
scalza, sul carro alato.
PROMETEO
Ahimè! Ahimè!
Progenie di Teti feconda,
figlie del padre Ocenao
che s’avvolge a tutta la terra
col suo scorrere insonne,
guardate, vedete
a quali catene inchiodato,
sulla vetta di questo dirupo
una veglia non inviadiata
dovrò vegliare.
CORO
Io vedo, Prometeo. Paurosa
una nebbia piena di lagrime
m’avvolge gli occhi, vedendo
il tuo corpo che si consuma
sulla roccia, nell’ignominia
di queste catene d’acciaio.
Regnano nuovi timonieri
sull’Olimpo; con le sue nuove
leggi, Zeus contro ogni legge
tutte le cose governa,
e tutto distrugge che un tempo
era grande e potente.
Riferimento | Eschilo, Prometeo, vv. 128-1070 → è troppo ampio il range: dire 128 xx o yyy-zzz, o www-zzz (trad. Perrotta)
xxx
xxx
xxxx Fare un’ipotesi
Riferimento | Eschilo, Prometeo, vv. 128-1070 → è troppo ampio il range: dire 128 xx o yyy-zzz, o www-zzz (trad. Perrotta)
xxx
xxx
xxxx Fare un’ipotesi
Riferimento | Eschilo, Prometeo, vv. 128-1070 → è troppo ampio il range: dire 128 xx o yyy-zzz, o www-zzz (trad. Perrotta)
xxx
xxx
xxxx Fare un’ipotesi
Riferimento | Eschilo, Prometeo, vv. 561-886 (trad. Perrotta)
IO
Qual terra è questa? qual gente? chi vedo
nei ceppi di pietra,
battuto dalle tempeste?
Per quale colpa punito tu muori?
Dimmi in quale parte della terra
io son giunta, sventurata, errando.
Ahimè! Ahimè!
Me sventurata ancor punge l'assillo,
l’ombra d'Argo nato dalla Terra.
Allontanalo, o Terra! Io mi spavento
quando vedo il bovaro dai mille occhi.
S'avanza con l'insidioso sguardo.
Neppur morto, la terra lo nasconde.
Egli a me sventurata
uscendo di sotterra, dà la caccia,
e mi spinge ad errare,
affamata, sulla marina sabbia.
CORO
Mormorano le sonore
canne unite con la cera
un canto che addormenta.
Ahimè! Ahimè!
Dove mi trascina
questo mio errare lontano?
Quale colpa mai,
quale colpa mai,
trovasti in me, figlio di Crono,
per aggiogarmi a queste pene?
Ahimè!
Così tormenti
con l'assillo che mi spaventa
una povera folle?
Bruciami col fuoco,
celami sotterra,
dammi in pasto ai mostri del mare.
Oh, non mi rifiutare
quel che imploro, o signore.
Troppo m'ha consumata
questo infinito errare;
io non so come imparare
ai tormenti a scampare.
Odi tu la voce
della fanciulla
che ha le corna di giovenca?
PROMETEO
E come non udire la fanciulla agitata dall'assillo, la figlia d'Inaco, che ha acceso d'amore il cuore di zeus, ed ora, odiata da Era, è costretta a consumarsi in terminabili corse?
IO
Come avviene che del padre
pronunzi il nome? Chi sei?
Dillo a me sfortunata.
Chi sei tu, sventurato,
che a me sventurata
dici parole veraci?
Il male divino
hai tu nominato,
che mi morde e mi distrugge
col pungolo che mi fa errare?
Ahimè!
Ignobilmente
a balzi impetuosi correndo,
cacciata dalla fame,
qui giungo, domata
dal rancore di Era.
Quali, ahimè, tra gli sventurati
soffrono quanto io soffro?
Svelami quali affanni
dovrò ancora soffrire.
Quale mai scampo ha il male,
qual è la sua medicina?
Dimmelo, se lo sai.
Rivelalo, parla
alla fanciulla,
alla sventurata errante.
Riferimento | Eschilo, Prometeo, vv. 944-1079 (trad. Perrotta)
ERMES
A te, a te, al saggio, al te, più aspro dell’asprezza, a te che hai peccato contro gli dèi per concedere onori agli uomini effimeri, al ladro del fuoco, a te io dico: il padre Zeus ti ordina di rivelare quali nozze sono queste che tu vanti e chi lo sbalzerà dal trono. e queste cose non le rivelare per enigmi, ma ad una ad una. E non mi costringere a far la strada du evolte, o Prometeo: tu vedi che Zeus con questi mezzi no si placa.
PROMETEO
Solenne e pieno d’arroganza è il tuo discorso, come si conviene a un servo degli dèi. Voi siete i nuovi signori d’un nuovo regno, e credete di abitare una rocca dove non entra il dolore. Ma non ho veduto, forse, da essa cader due sovrani? Il terzo, quello che ora regna, io lo vedrò cadere copn molta ignominia e molto presto. Credi tu che io tremi, spaurito, davantia i nuovi dèi? Ne sono molto lontano, anzi assolutamente lontano. Ma tu ritorna subito di dove sei venuto: non saprai nulla di quello che mi domandi.
ERMES
Già una volta, proprio per questa tua ostinazione, sei caduro in questi tormenti.
PROMETEO
La mia svenura, sappilo bene, io non la cambierei mai con la tua schiavitù. È meglio, io penso, esser lo schiavo di questa roccia, anzichè essere il messaggero fedele del padre Zeus. Così conviene oltraggiare chi oltraggia.
ERMES
Tu esulti, pare, dei mali che soffri!
PROMETEO
Io esultare? Così possa io vedere esultare i niemi nemici!
ERMES
Anche me incolpi delle tue sventure?
PROMETEO
In una parola: odio tutti gli dèi, che hanno ricevuto bene da me e mi fanno del male ingiustamente.
Bibliografia
Recensioni
- Bonaventura 2022
V. Bonaventura, Abitò in Calabria, lavorò in Sicilia: Vittorio Gassman, l’avevamo tanto amato, “La Gazzetta del Sud on line”, 01 Settembre 2022. - Reggiani 1954
R. Reggiani, Prometeo batte Antigone 5-0, “La Notte”, 4 giugno 1954. - Reggiani 1954
R. Reggiani, Un Prometeo in cappotto, “La Notte”, 17 maggio 1954. - Fiocco 1954
A. Fiocco, Prometeo e Antigone, “La Sicilia”, 2 giugno 1954. - Marroni 1954
L. Marroni, Eschilo si addice a Vittorio Gassman, “Ateneo Messinese”, 31 maggio 1954. - Marroni 1954
L. Marroni, Gli attori nella tragicità di una appassionata interpretazione, “La Tribuna del mezzogionro”, 19 maggio 1954. - Chillemi 1954
G. Chillemi, Prometeo fu il vero difensore degli umani?, “Dovere Nuovo”, 15 marzo 1954. - Manzella Frontini 1954
C.M. Frontini, Trafitto al petto pagò con la mote atroce il dono agli uomini del fuovo rubato a Giove, “Ultimissime”, 15 aprile 1954. - Franchi 1954
S.M. Franchi, In margine alle rappresentazioni classiche al teatro greco di Siracusa, “Bazar (Alta Classe)”, 30 aprile 1954. - SA 1954a
SA, Prometeo sprofonderà con un moderno ascensore, “Ultimissime”, 13 maggio 1954. - Corona 1954
A. Corona, Nell’atroce martirio di Prometeo l’eterno dramma delle conquiste umane, “Giornale dell’Isola”, 13 maggio 1954. - Corona 1954
A. Corona, L’Antigone e il Prometeo sulle scene di Damòpoco, “Sicilia Regione”, 2 maggio 1954. - SA 1954b
SA, Assisterà il presidente alla prima di prometeo Incatenato, “Giornale dell’Isola”, 13 maggio 1954. - Poesio 1954
P.E. Poesio, Vittorio Gassman affronta il “Prometeo” di Eschilo, “Nazione Sera”, 14 maggio 1954. - Caporlingua 1954
M. Caporlingua, Si alza su due millenni di civiltà la tela magica del Teatro Greco, “Ultimissime”, 15 maggio 1954. - Ubaldini 1954
F. Ubaldini, Il mito di è traformato in poesia nel “Prometeo incatenato” di Eschilo, “Corriere di Sicilia”, 16 maggio 1954. - Daneu 1954
A. Daneu, Dal mito all’umana tragedia con la voce di Prometeo incatenato, “Sicilia del Popolo”, 16 maggio 1954. - Sabbatino 1954
S. Sabbatino, Superbo “Prometeo incatenato” al Teatro greco di Siracusa, “Gazzetta del Sud”, 16 maggio 1954. - Poma 1954
M. Poma, Il Titano ribelle a Zeus si staglia nell’antica luminosità di Siracusa, “L’Ora”, 16 maggio 1954. - Poma 1954
M. Poma, “Prometeo” e “Antigone” come Eschilo e Sofocle le avrebbero volute, “L’Ora”, 18 maggio 1954. - Frateili 1954
A. Frateili, Prometeo e Antigone al Teatro Greco di Siracusa, “Milano Sera”, 17 maggio 1954. - Radice 1954
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C. Gatafonsi, Il “Prometeo” e l’”Antigone” al Teatro Greco di Siracusa, “Il Giornale del Turismo”, 20 maggio 1954. - SA 1954
SA, Scelba acclamato dal popolo di Siracusa, “L’Italia”, 24 maggio 1954. - Aliquo’ 1954
L. Aliquo’, Rivive la tragedia di Prometeo Incatenato, “La Voce della Calabria”, 15 maggio 1954. - Boscarino 1954
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SA, Fervono i lavori a Siracusa per l’allestimento delle tragedie, “Sicilia del Popolo”, 1 maggio 1954. - Ingria 1954
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SA, Per la prima volta nell’età moderna il “Prometeo” in un grande teatro greco, “La Sicilia”, 13 maggio 1954. - Conci 1954
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N. Leotta, La Titanica lotta di Prometeo, “La Notte”, 15 maggio 1954. - SA 1954e
SA, Il mito di Prometeo redentore dell’umanità è rinato ieri nella splendida scena del teatro greco, “La Sicilia”, 16 maggio 1954. - Lucignani 1954
L. Lucignani, Prometèo e Antigone ritornano a Siracusa, “L’Unità”, 19 maggio 1954. - Fiocco 1954
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SA, Domani il presidente Scelba assisterà alla repliche di “Prometeo”, “La Sicilia” 22 maggio 1954. - Corona 1954
A. Corona , Turisti da tutto il mondo all’”Antigone” e al “Prometeo”, “Sicilia Regione”, 23 maggio 1954. - Corona 1954
A. Corona, L’orrida rupe della Scizia e la fastosa Corte di Creonte riemergono dalla notte dei tempi sulle scene di Damócopo, “Sicilia Regione”, 1954. - Fiocoo 1954
A. Fiocco, Respinto l’aut-aut di Ermes Prometeo non crede e s’inabissa, “Il Nuovo Cittadino”, 23 maggio 1957. - Menichini 1954,
D. Menichini, Il “Prometeo” di Eschilo in una traduzione di Salvatore Cutino, “Messagero Veneto-Udine”, 26 magio 1954. - Chiavella 1954
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A. Fiocco, Gli dei parlano linguaggi umani, “Fiera Letteraria”, 30 maggio 1954. - Lucignani 1954
L. Lucignani, A Siracusa i greci travestiti, “Vie Nuove”, 30 maggio 1954.
Sitografia
- Archivio Fondazione, Inda: Prometeo 1954Archivio INDA – secondo lotto 1948 giugno 16 – 1971 giugno 12
- Fondazione Gramsci, Archivio Luigi Squarzina
- Archivio Multimediale degli Attori Italiani (A.M.At.I)
- Sicilia olimpica – Archivio storico Istituto Luce
- Regesto degli spettacoli al Teatro greco di Siracusa in “La Rivista di Engramma” 197 (settembre 2022)