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Presentazione di Engramma
Nihil vincitur, nisi aptissime praeparatum,
quia fulgor ille non eodem rebus omnibus communicatur modo.
Giordano Bruno, De vinculis in genere, 33, 1
Nascita e storia della Rivista
Engramma – titolo completo: “La Rivista di Engramma. La tradizione classica nella memoria occidentale” ISSN 1826-901X – è la rivista del Centro studi classicA | Iuav (Architettura, civiltà, tradizione del classico) laboratorio di ricerche costituito da studiosi di diversa formazione e da giovani ricercatori, coordinato da Monica Centanni.
È stata fondata l’8 marzo del 2000, in parallelo con le prime ricerche del Seminario di Tradizione classica (allora attivo presso l’Università Ca’ Foscari Venezia; sulla nascita di Engramma v. Editoriale: Engramma da 0 a 100). Dal 2002 la redazione di Engramma è attiva presso l’Università Iuav di Venezia; dal 2006 la Rivista è l’organo scientifico di classicA.
Fin dal suo primo numero (settembre 2000) la rivista è pubblicata in edizione elettronica con cadenza mensile (alcuni numeri bimestrali). Tutti i numeri della rivista sono disponibili online in modalità open access dall’accesso Archivio (sotto la testata) e raccolti in Indici organizzati per temi, autore e per data di pubblicazione. I contributi sono selezionati mediante call for papers, inviti individuali e proposte degli autori, e sono sottoposti a valutazione mediante peer review (v. Policy e procedure redazionali). I numeri della rivista sono resi via via disponibili anche in formato PDF nella pagina Libreria, che presenta anche altre collane di pubblicazioni collegate a Engramma.
Temi e ricerche
Al centro delle ricerche di “Engramma” è la tradizione classica nella cultura occidentale: persistenze, riprese, nuove interpretazioni di forme, temi e motivi dell’arte, dell’architettura e della letteratura antica, nell’età medievale, rinascimentale, moderna e contemporanea.
L’indicizzazione dei contributi pubblicati dal 2000 a oggi per temi di ricerca – consultabili dal menu sotto la testata – segna la costellazione degli studi che trovano spazio nelle pagine della rivista: Archeologia; Architettura, storia e progetto; Arti visive; Letterature; Teatro e Arti performative; Filosofia. Una sezione degli Indici è dedicata alla pubblicazione di Testi inediti o in prima edizione elettronica. La sezione Mnemosyne Atlas presenta gli esiti aggiornati del lavoro di ricerca, inaugurato fin dal 2000, sull’Atlante Mnemosyne e sul pensiero di Aby Warburg.
Zum Bild das Wort: uno dei motti adottati da Aby Warburg per la sua impresa richiama la necessità di ridare “la parola all’immagine”. Nei contributi pubblicati in Engramma le immagini sono trattate non come corredo illustrativo, ma come materiale primario di studio e di comunicazione della ricerca. Lo stile di ricerca warburghiano, che mira a ricostruire un "matrimonio alchemico" tra immagine e parola, trova nella pubblicazione web – nella tecnologia informatica che apre nuovi orizzonti di ipertestualità – la forma espressiva più consona alla disseminazione degli esiti delle ricerche che a quel metodo si ispirano.
Il nome ‘engramma’ e il motto FULGOR ILLE
Una delle coordinate metodologiche degli studi di tradizione classica è la lezione di Aby Warburg (1866-1929) e da una suggestione, raccolta dallo stesso Warburg dal lessico scientifico a lui contemporaneo, la rivista prende il suo nome. Secondo la definizione proposta nel 1908 dal biologo Richard Semon nel suo studio Mneme, ciascun evento esperienziale agisce sulla materia cerebrale lasciando su di essa una traccia: l' ‘engramma’. L’analisi che Semon applicò alla materia nervosa dell'individuo venne estesa da Warburg alla memoria culturale: ‘engramma’ è l’impronta – simbolo e immagine – in cui si riconoscono una carica energetica e una esperienza emotiva che rimangono impresse nella memoria culturale come segno persistente. Forme, temi, simboli, formule di pathos dall'arte classica si riverberano nelle epoche successive, facendo perno sul XV secolo, età aurea della rinascita dell’antico, e nel loro insieme disegnano una mappa delle costanti della memoria occidentale – miti, figure, parole, simboli – in un campo di indagine che si apre sulle risonanze culturali tra Rinascimento, Antico e Contemporaneo.
Il soffio demonico degli dei antichi, la potenza dei loro miti e delle loro immagini, non si dissolve nelle epoche di oblio, ma si traveste e perdura nell'impulso all'epifania e alla rappresentazione: traccia di una linea discontinua, a tratti carsica, che disegna il grafico dei temi e delle figure dall'antichità classica nelle loro rapsodiche riemersioni; fili intrecciati che compongono il variegato tessuto della memoria occidentale.
Il motto FULGOR ILLE che campeggia al centro dell''impresa' della Rivista è tratto da un passo di Giordano Bruno, inciso per intero nel cerchio di pietra a cui è avvinghiato l’ouroboros:
Nihil vincitur, nisi aptissime praeparatum, quia fulgor ille non eodem rebus omnibus communicatur modo.
[Nulla si vincola se non è già perfettamente e propriamente a quel vincolo predisposto: è uno splendore che non si comunica a tutte le cose allo stesso modo]
Giordano Bruno, De vinculis in genere 33, II.
Sull’‘impresa’ di Engramma, vedi Fulgor ille. Costruzione di un’impresa, in Engramma n. 150.
Direzione, Comitato editoriale e International Scientific Board
La rivista è diretta da Monica Centanni, grecista e filologo classico, docente di Iconologia e tradizione classica e di Drammaturgia antica e origini del teatro all’Università Iuav di Venezia. Fin dalla origini lavorano nel Comitato editoriale di Engramma studiosi di varie discipline, giovani ricercatori, studenti, che curano tutti gli aspetti della pubblicazione, dalla redazione dei testi alla grafica e impaginazione.
Il Comitato scientifico e il Comitato di Garanzia – International Scientific Board – sono composti da studiosi di fama internazionale nel campo degli Humanity Studies: scienze dell’antichità, storia dell’arte, architettura, filosofia, antropologia, letterature comparate, storia del teatro e del cinema.
Riconoscimenti e diffusione
“La Rivista di Engramma” è inserita dall’Anvur (l’Agenzia preposta alla valutazione della ricerca dal Ministero italiano dell’Università e Ricerca) tra le ‘Riviste scientifiche’ – per Area 8 (Ingegneria civile e Architettura), Area 10 (Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche), Area 11 (Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche).
È stata riconosciuta come rivista di fascia A dal 2016 per il settore 10/A1 (Archeologia) e dal 2018 per i settori 10/B1 (Storia dell’arte), 10/C1 (Teatro, Musica, Cinema, Televisione e media audiovisivi), 10/D2 (Lingua e letteratura greca), 10/D3 (Lingua e letteratura latina), 10/D4 (Filologia classica e tardo-antica), 10/E1 (Filologia e letterature medio-latina e romanze), 10/F4 (Critica letteraria e letterature comparate).
Dal dicembre 2015 Engramma è entrata nel repertorio internazionale DOAJ (Directory of Open Access Journal).
Nel 2006 “Engramma” ha avuto il riconoscimento del premio E-Content Award | Italia.
La diffusione internazionale della Rivista è confermata dalle statistiche di accesso al sito, che contano circa 20.000 contatti qualificati al mese, da più di 25 paesi del mondo (accessi registrati dal sito dell’Università Iuav che ospita Engramma).
Engramma. A Presentation
Nihil vincitur, nisi aptissime praeparatum,
quia fulgor ille non eodem rebus omnibus communicatur modo.
Giordano Bruno, De vinculis in genere, 33, 1
Beginning and History of the Journal
Engramma – full title: “La Rivista di Engramma Engramma. La tradizione classica nella memoria occidentale” ISSN 1826-901X – is the online journal of Centro studi classicA | Iuav (Architecture, Culture, and Classic Tradition) – of the Università Iuav di Venezia: it is a research laboratory that includes scholars of different backgrounds and of young researchers, coordinated by Monica Centanni.
Founded in the year 2000, following the first parallel iconological researches made by the Classical Tradition Seminars (then held at the Ca 'Foscari University of Venice. On the beginnings of Engramma see Editoriale: Engramma da 0 a 100). Since 2002, the editorial department of Engramma is at the Università Iuav di Venezia; and since 2006, the journal is the scientific core of classicA.
Since its first issue (September 2000), the journal has been published monthly digital editions. All issues and all contributions are fully available online, in the Archivio open access, with indexes organized by subject and author. Contributions are selected through call for papers, invitations and authors’ individual proposals, and are assessed by blind peer review (see Policy and Editorial procedures). The issues of the journal are made available in PDF format in the Library page (Libreria) which also diplays other publishing series related to Engramma.
Research themes
“Engramma” focuses its research on the classical tradition in Western culture: the persistence, renewal and new formal interpretations, themes and topics in Art, Architecture and Ancient Literature, form Antiquity to the Middle Ages, to the Renaissance, and to modern times.
The index of articles, organized by research theme or topic, published since year 2000 to today – available and reachable through the menu under the header of the page – maps out the constellation of studies that find space in the pages of the journal: Arti visive e Iconologia; Archeologia; Architettura, storia e progetto; Aby Warburg e Mnemosyne; Letterature; Teatro e Arti performative; Filosofia. In the Index pages, a section is dedicated to the edition of unpublished texts or first digital editions (Testi inediti o in prima edizione elettronica). In the front row, the Mnemosyne Atlas section presents the most up to date results of the research project, open since 2000, on Aby Warburg’s Mnemosyne Atlas.
Zum Bild das Wort: one of the mottos adopted by Aby Warburg for his mission recalls the need to restore “the word to the image”. In the articles published in “Engramma” images are treated not as an illustrative apparatus, but as the principle object of study and research communication. The Warburg research style, which aims to establish an “alchemical marriage” between image and word, finds online publications – through computer technologies that open up to new horizons of hypertext – as the best suited way to broadcast the research results inspired by the same Method.
The name ‘engramma’ and motto FULGOR ILLE
One of the methodological directions of the Classical Tradition studies is the lesson of Aby Warburg (1866-1929), and it is from a suggestion - collected by the same Warburg from the scientific vocabulary contemporary to him - that the journal takes its name. According to the definition proposed in 1908 by neurologist Richard Semon in his Mneme study, every experiential event acts on the brain matter by leaving a trace on it: an “engramma”. The analysis that Semon applies to the nervous matter of the individual was extended by Warburg to the whole of cultural memory: “engramma” is the mark – symbol and image – in which we can recognize a charge of energy and an emotional experience that stick to cultural memory as a persistent sign. Forms, themes, symbols, and formulas of pathos from Classic Art reverberate in later times, pivoting on the XV Century, the golden age of the 'rebirth' of Antiquity, and together draw a map of Western memory leitmotifs – myths, figures, words, symbols – in an investigation field that opens on cultural resonances between Renaissance, Ancient and Contemporary.
The Ancient demonic breath, the power of its myths and images, does not dissolve in the ages of oblivion, but disguises itself and endures in the impulse of Epiphany and Representation: it’s the trace of a broken line, karst at times, that draws the chart of the themes and figures from Classical Antiquity in their rhapsodic returns; twisted threads and connections that make up the diverse fabric of Western memory.
The motto FULGOR ILLE, that resides in the center of the symbol of the Journal, is based on a quote by Giordano Bruno, recorded in full in the stone circle on which clings the ouroboros:
Nihil vincitur, nisi aptissime praeparatum, quia fulgor ille non eodem rebus omnibus communicatur modo.
[Nothing is binding if it is not fully and properly prepared for that bond: it is a splendor that is not communicated to all things in the same way]
Giordano Bruno, De vinculis in genere 33, II.
On the Engramma’s ‘impresa’, device and motto, see Fulgor ille. Costruzione di un’impresa, in Engramma n. 150.
Direction, Editing Staff, and Scientific Committee
The Journal is directed by Monica Centanni, Greek scholar and Classical philologist, professor of Iconology and Classical Tradition at the Università Iuav di Venezia. Since its foundation, scholars from various disciplines, young researchers, and students form the Editorial staff of “Engramma" (Redazione di Engramma) taking care of all aspects of publication, graphics and layout.
The International Advisory Board consists of internationally renowned scholars in the field of Humanity Studies.
Awards, broadcast
The Italian Ministry of Education and Research includes "Engramma" in the Index of Scientific Journals for the following fields: Area 8 (Ingegneria civile e Architettura), Area 10 (Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche), Area 11 (Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche).
Since 2016 la “Rivista di Engramma” was recognised by Anvur (National Agency for the Evaluation of the University System and Research) of the Ministry of Education, Universities and Research among the ‘Scientific Journals’ in band A for sector 10/A1 (Archeologia), and since 2018 for sectors 10/B1 (Storia dell’arte), 10/C1 (Teatro, Musica, Cinema, Televisione e media audiovisivi), 10/D2 (Lingua e letteratura greca), 10/D3 (Lingua e letteratura latina), 10/D4 (Filologia classica e tardo-antica), 10/E1 (Filologia e letterature medio-latina e romanze), 10/F4 (Critica letteraria e letterature comparate).
La Rivista di Engramma was awarded with the Italian Econtents Award in 2007.
Since December 2015 “Engramma” was entered in the DOAj Directory of Open Access Journal International Repertoire.
The National and International spread of the journal is confirmed by access statistics, which on average amount to more than 20,000 hits per month, from more than 25 countries all over the world (accesses are certified by Iuav University website tech management).