"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

203 | giugno 2023

97888948401

Dallo scavo all’archivio

Le carte sulle Navi di Nemi negli archivi del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

Giovanni Pietrangeli, Paola Redemagni (Museo Nazionale Scienza e Tecnologia ‘Leonardo da Vinci’)

English abstract

1 | Invito all’inaugurazione del Museo delle navi romane, 1940, Archivio storico Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Archivio Navi di Nemi, serie Corrispondenza, busta 9.

Sulla poliedrica figura di Guido Ucelli si è scritto molto: “Industriale, umanista, innovatore” è il sottotitolo di una biografia, realizzata a più mani e uscita per l’editore Hoepli nel 2011 (Bigatti 2011). La sua eredità culturale, oltre che nelle sale del Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, da lui fortemente voluto a Milano, è palpabile anche all’interno delle carte degli archivi, anch’essi conservati presso il Museo. In particolare, in queste righe, ci si soffermerà sui differenti fondi che recano testimonianza del recupero delle due navi antiche tra il 1928 e il 1932 dalle acque del lago di Nemi e dell’attività di racconto dell’impresa, che portò Ucelli alla pubblicazione di un ponderoso volume uscito in prima edizione nel 1940, ma ripubblicato in più occasioni fino agli anni ’90 del Novecento (Ucelli 1940). Di figure imprenditoriali sfaccettate, con interessi e competenze trasversali tra cultura tecnica e cultura umanistica, se ne incontrano tante, specie nell’ambiente economico dell’Italia settentrionale del primo Novecento (Bigatti 2011, 83-85).

Tuttavia, nel profilo di Ucelli è particolarmente interessante vedere come l’attività professionale e l’attenzione per l’archeologia trovassero un punto di incontro sia negli studi sulle tecniche navali dell’età antica, sia nell’applicazione di metodologie di scavo particolarmente impegnative dal punto di vista ingegneristico e innovative per il periodo (Canadelli 2016). È importante sottolineare che il recupero delle Navi era stato immaginato – e tentato – già più volte nel corso dell’età moderna e ogni tentativo aveva implicato uno sforzo progettuale notevole, sempre al limite della frontiera tecnologica dell’epoca. Ce ne dà conto lo stesso Ucelli, nelle prime pagine del volume Le navi di Nemi, a partire dal tentativo infruttuoso di Leon Battista Alberti alla metà del XV secolo e un secolo dopo di Francesco de Marchi attraverso un pionieristico sistema di lavoro in immersione (Ucelli 1940, 5-28). C’è quindi una coerenza nell’impegno archeologico di Ucelli, in continuità sia con la sua formazione che con il ruolo di direttore generale della Riva Calzoni, l’azienda produttrice di pompe e turbine che legò il suo nome non solo a quello della famiglia Ucelli, ma anche a quello del recupero delle Navi.

Come si vedrà più avanti, il marchio Riva Calzoni è ben presente nell’ampia documentazione fotografica giunta a noi insieme alle carte di famiglia: d’altronde, quella di Nemi fu una campagna promossa e portata avanti grazie a una convenzione siglata tra l’allora Governo fascista e un “Comitato industriale per lo scoprimento del lago di Nemi” di cui fanno parte la Riva stessa, la Società Elettricità & Gas di Roma e la Società laziale di elettricità (fornitrici di energia). Il sostegno di Mussolini alla campagna (definita secondo lo stile dell’epoca “impresa”) va inserito nell’ambito della costruzione del mito della romanità, attorno a cui si andava costituendo l’immagine del regime e che caratterizza anche i tratti monumentali del Museo che l’architetto Vittorio Morpurgo progettò sulle rive del lago. Il Museo, inaugurato il 21 aprile 1940 [Fig. 1], data anch’essa carica di significati per il regime, bruciò nella notte del 31 maggio 1944, in uno scontro tra Alleati e tedeschi in ritirata, e le imbarcazioni andarono completamente distrutte (Altamura, Paolucci 2023), per poi essere riaperto al pubblico per un breve periodo tra 1953 e 1958 e definitivamente dal 1988.

2 | Biglietto di congratulazioni inviato da Howard Carter a Guido Ucelli, 1931, Archivio storico Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Archivio Navi di Nemi, serie corrispondenza, busta 4.

Rimanendo all’uso politico dello scavo nemorense, si segnalano anche le due schede presenti all’interno dell’archivio della Raccolta documentaria dei primati scientifici italiani. Questo archivio nasce a supporto della partecipazione italiana all’Esposizione universale di Chicago del 1933: l’approccio seguito dal regime e dal Consiglio nazionale delle ricerche – incaricato di gestire la raccolta dei contenuti – fu quello celebrativo del “primato” italiano nel campo tecnico-scientifico (Paoloni, Reali, Ronzon 2019). Tra gli oggetti inviati oltre Atlantico venne incluso anche il modello di uno degli scafi, “rimessi in luce dal Governo Fascista” e descritto come “un documento, unico al mondo, della capacità tecnica dei Romani in fatto di costruzioni navali al principio dell’era volgare (Archivio della Raccolta documentaria dei primati scientifici italiani, Soggetti, scheda 1141, didascalia originale Le navi imperiali romane estratte dal lago di Nemi, [1933]).

Più che di un archivio relativo alla campagna di recupero delle Navi, sarebbe più corretto parlare di archivi, al plurale. Questo perché, sebbene nella documentazione pervenuta al Museo di Scienza e Tecnologia tramite donazione degli eredi di Guido Ucelli e della moglie Carla Tosi Ucelli sia presente un fondo specifico, tracce più o meno corpose dello scavo sono presenti anche in altri fondi e in singole serie. Le ragioni per cui la documentazione è così sparsa e non raccolta sistematicamente all’interno di un unico fondo omogeneo è ancora oggetto di studio: in parte può aver contribuito il carattere personale che avevano le relazioni con personalità coinvolte nella campagna, che hanno portato a sovrapporre la natura confidenziale di alcuni scambi, specie nella corrispondenza, con il contenuto dei documenti. Ucelli intratteneva rapporti stretti con numerose figure del mondo dell’archeologia e più in generale degli studi classici: basti pensare alla corrispondenza manoscritta con Olga Elia, docente universitaria e responsabile degli scavi di Pompei, in cui alle informazioni sullo stato del sito campano dopo la guerra si intrecciano amichevoli richieste di interessamento per l’attività professionale dei suoi studenti (Archivio storico Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, Corrispondenza, Corrispondenza I, busta 23, fascicolo 786).

Partendo dal fondo tematico, questo si compone di 45 buste, suddivise in 5 serie: Corrispondenza, Volume, Mostre, Recupero delle navi, Rassegna stampa. La documentazione copre un arco cronologico lungo: la rassegna stampa conserva infatti ritagli risalenti al 1895, testimonianza dell’attività di studio preliminare alla progettazione dello scavo. Le carte comprendono la corrispondenza con il Governo, i Ministeri e le istituzioni del tempo e con personalità del mondo politico e culturale; le relazioni sullo stato di avanzamento dei lavori e sugli interventi di bonifica; la documentazione relativa al recupero; appunti, relazioni, disegni tecnici, preventivi; una nutrita bibliografia su temi archeologici; rassegna stampa; corrispondenza successiva al recupero e poi alla distruzione delle Navi; i materiali preparatori alla pubblicazione e le conferenze tenute da Ucelli in Italia e all'estero.

3 | Copertina di uno degli album rilegati relativi alle foto del recupero delle Navi, 1928, Archivio storico Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Archivio fotografico, fondo Navi di Nemi.

Vale la pena segnalare che tra gli interlocutori troviamo anche Howard Carter, scopritore della tomba di Tutankhamon, a testimonianza della circolazione internazionale degli studi di Ucelli. A questo proposito, nella serie Mostre, sono anche conservati i materiali delle conferenze tenute da Ucelli in Italia, Francia e Belgio, ospite quasi sempre di istituzioni governative o di organismi fascisti che ne promuovevano l’impresa in contesti non specialistici. Soffermandoci su un’altra serie, quella relativa al Volume, ci troviamo di fronte alla documentazione preparatoria del libro pubblicato nel 1940. Anche questa può essere definita una piccola “impresa” di Guido Ucelli. I lavori per il volume iniziarono nel 1933 con la proposta alla casa editrice milanese Hoepli di pubblicarlo in “formato Sartoris (Architettura funzionale) di circa 300 pagine di cui 150 di testo e disegni al tratto nel testo e 150 illustrazioni grandi a pagina piena formanti tavole. La tiratura sarebbe di complessive 1250 copie” (Archivio Navi di Nemi, Volume, b. 20, fascicolo Ulrico Hoepli, 8 febbraio 1933). Il progetto con la Hoepli naufragò per ragioni di tipo commerciale. Scriveva due anni dopo lo stesso Ulrico Hoepli a Ucelli: “Nelle attuali condizioni di assoluto marasma dell’editoria scientifica ed artistica sarebbe vano il voler tentare una pubblicazione che sarebbe sicuramente passiva perché praticamente invendibile. Giova sperare in un avvenire più propizio per questo genere di imprese culturali” (nota 4 Archivio Navi di Nemi, Volume, b. 20, fascicolo Ulrico Hoepli, 30 marzo 1935). Il progetto, come sappiamo, andò in porto anni dopo grazie all’Istituto poligrafico dello Stato, che ne pubblicò le prime 500 copie numerate, ma ancora di più grazie probabilmente alla notevole capacità di Ucelli di perseguire il suo obiettivo. Le carte ci restituiscono infatti uno spaccato del metodo di lavoro dell’imprenditore-archeologo, che controllava di suo pugno le bozze, proponeva modifiche alla composizione, curava le illustrazioni, rispondeva alle richieste di carattere economico dell’editore. L’altro corpo documentale relativo al recupero delle Navi nel lago di Nemi è l’omonima sottoserie dell’archivio Carla e Guido Ucelli. La sottoserie, che ha una consistenza di 8 buste, copre un arco cronologico che va dal 1926 al 1957. La documentazione non duplica e non si sovrappone a quella dell’archivio dedicato alla campagna archeologica, ma ne è complementare: rimane, come già scritto, da indagare la ragione della loro separazione da parte del soggetto produttore [Fig.2]

È presente anche un’importante sezione fotografica: la campagna fotografica che accompagnò i lavori rappresenta oggi una delle poche documentazioni visuali rimaste di quell’impresa. Questa sezione fotografica raccoglie circa 1.400 immagini su vari supporti: lastre, negativi, fototipi, cartoline. La sezione non è ancora stata inventariata, tuttavia vanno segnalati i cinque album rilegati che riportano particolari dei reperti, ma soprattutto raccolgono centinaia di scatti relativi all’attività di scavo e a una delle visite di Benito Mussolini, credibilmente quella del 20 ottobre 1928, durante la quale vennero azionate le pompe Riva Calzoni, con il brand dell’azienda bene in vista [Fig.3]. Insieme alle relazioni periodiche inviate a Mussolini in persona – di cui si conservano gli esemplari dal 15 giugno 1928 al 18 maggio 1929 – le immagini sono una delle testimonianze principali dell’attenzione che il regime ebbe per quella che, ancora oggi, va considerata una pionieristica iniziativa archeologica. La disponibilità di una così ricca documentazione offre al mondo della ricerca l’opportunità di indagare i molteplici aspetti di quello che Ucelli, nella lettera di accompagnamento di una copia del volume Le navi di Nemi inviata a Mussolini, definì “impresa che per tanti anni ha costituito il mio ‘dopolavoro’” (Archivio Navi di Nemi, Volume, busta 20, fascicolo 2, 8 aprile 1940).

Appendice: la struttura degli archivi
Archivio Navi di Nemi (1895 - 1947)

Serie 1 - Corrispondenza (1922 - 1944)

Antonielli (1929 - 1943)
Abramic - Bensussan (1928 - 1943)
Bertarelli - Carlini (1922 - 1943)
Carnekis - Crespi (1928 - 1943)
Dallacasagrande - Fantoli (1928 - 1944)
Federazione Dirigenti Aziende - Huyer (1928 - 1943)
Ichino - Lyon Soir (1928 - 1943)
Macciotta - Mondadori (1928 - 1943)
Ministero Educazione Nazionale (1928 - 1943)
Ministero delle Comunicazioni - Ministero Lavori Pubblici - Genio Civile (1928 - 1943)
Ministero della Marina (1) (1930 - 1943)
Ministero della Marina (2) (1930 - 1943)
Montani - Osservatorio geofisico (1928 - 1942)
Pace - Rapetti (1928 - 1943)
Ratti - Sartorio (1928 - 1942)
Scardi - Tinti (1927 - 1943)
Soprintendenza alle Antichità (1930 - 1943)
Toffoletto - Zanderighi (1928 - 1942)
Vaticano (1928 - 1943)

Serie 2 - Volume (1928 - 1947)

Volume “Le Navi di Nemi” (1933 - 1942)
Istituto Archeologia e Storia dell’Arte (1928 - 1943)
Fotografi - Istituto LUCE (1928 - 1947)
Schede clichés Nemi (1929 - 1942)

Serie 3 - Mostre (1928 - 1943)

Mostre della Romanità, del Mare, del Fascismo; Musei vari (1928 - 1943)
Mostra e conferenza in Egitto (1931 - 1939)
Mostra delle Bonifiche; Mostra delle Terre d’Oltremare (1938 - 1940)
Conferenze (1928 - 1942)

Serie 4 - Recupero delle Navi (1926 - 1944)

Commissione nemorense (1926 - 1944)
Proposte di svaso (1928 - 1941)
Disegni e rilievi (Gatti - Tassan) (1930 - 1943)
Speziale (fino al 31/12/1934) (1930 - 1934)
Montatori e sopralluoghi (1) (1928 - 1938)
Montatori e sopralluoghi (2) (1928 - 1937)
Società Elettricità e Gas di Roma - CISNAN (1928 - 1941)
Cronistoria dell’impresa (1927 - 1943)
Progetti non accolti (1926 - 1932)

Serie 5 - Rassegna stampa (1895 - 1943)

Articoli (1928 - 1932)
Ritagli di giornali (1895 - 1928)
Ritagli di giornali (1929)
Ritagli di giornali (1929)
Ritagli di giornali (1930)
Ritagli di giornali (1931 - 1932)
Ritagli di giornali (1933 - 1938)
Ritagli di giornali (1939 - 1943)
Duplicati ritagli di giornali (1927 - 1940)

Archivio Carla e Guido Ucelli di Nemi (1879-1968, con documenti dal XVIII secolo)

Sottoserie 3.3 - Recupero delle Navi nel lago di Nemi (1926 - 1957)
Il recupero dei reperti (1926 aprile 9 - 1933 gennaio 1 [con pubblicazioni dal 1895])
Discorsi e conferenze sul recupero (1928 - 1941)
Reperti e riproduzioni: studi, recuperi e modellini (1929 - 1939)
Spese sostenute (1929 febbraio 20 - 1933 settembre 30)
La stampa e gli studi all’estero sulle Navi di Nemi (1932 - 1941)
Pubblicazioni di archeologia specifiche sul recupero a Nemi e generali (circa 1930 - circa 1940)
Pubblicazione di Guido Ucelli sulle Navi di Nemi (1939 - 1940)
Inaugurazione del Museo delle navi di Nemi, 21 aprile 1941 (1941 aprile 21)
Corrispondenza istituzionale A - Z 1940-1957 (1940 dicembre 12 - 1957 ottobre 11)
Corrispondenza A - Z 1955-1960 (1955 novembre 26 - 1962 maggio 18 [con documenti dal 1937])
Corrispondenza per la pubblicazione “Navi di Nemi” A - Z (1939 giugno 11 - 1957 novembre 14)
Corrispondenza con Fiorenzo Tassan (1945 luglio 30 - 1948 agosto 30)
Scoperte e reperti archeologici diversi (1936 - 1940)
Bibliografia
Relazioni sui rilievi operati sulle Navi (circa 1930)
Disegni di navi
Archivio della Raccolta documentaria dei primati scientifici italiani
Serie 1 – Soggetti (1860-1973)
Scheda 1141 Navi di Nemi (1914-1959)
Scheda 1142 Navi di Nemi (1929)

Riferimenti bibliografici
  • Altamura, Paolucci 2023
    F. Altamura, S. Paolucci, L’incendio delle navi di Nemi. Indagine su un cold case della Seconda guerra mondiale, Grottaferrata 2023.
  • Bigatti 2011
    G. Bigatti, Storia di un imprenditore, in Guido Ucelli di Nemi. Industriale, umanista, innovatore, Milano 2011, 77-125.
  • Canadelli 2016
    E. Canadelli, Le macchine dell’”ingegnere umanista”. Il progetto museale di Guido Ucelli tra Fascismo e Dopoguerra, “Physis. Rivista internazionale di storia della scienza” 51, 1-2 (2016), 93-104.
  • Paoloni, Reali, Ronzon 2019
    G. Paoloni, R. Roberti, L. Ronzon (a cura di), I “Primati” della scienza. Documentare ed esporre scienza e tecnica tra fascismo e dopoguerra, Milano 2019.
  • Ucelli 1940
    G. Ucelli di Nemi, Le navi di Nemi, Roma 1940.

English abstract

The article focuses on the documents regarding the recovery of the ancient ships in lake Nemi, near the city of Rome, preserved in the archives of the Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci in Milan. The ships were recovered in the Thirties of the XX century thanks to the economic and engineering effort of the Riva Calzoni hydraulic pump company and to its administrator Guido Ucelli, founder of the museum. They are kept in four different archival funds, and they regard the archaeological activity and the subsequent communication of the research. The study of these documents and of the thousands of related images will help future scholars in the study of the history of archaeological techniques and of the public use of this important discovery.

keywords | Nemi ships; archival documents; Guido Ucelli, Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci.

questo numero di Engramma è a invito: la revisione dei saggi è stata affidata al comitato editoriale e al comitato scientifico della rivista

Per citare questo articolo / To cite this article: G. Pietrangeli, P. Redemagni, Dallo scavo all’archivio, Le carte sulle Navi di Nemi negli archivi del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, ”La rivista di Engramma” n.203, giugno 2023, pp. 101-108 | PDF

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2023.203.0009