"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

72 | maggio/giugno 2009

9788898260171

Teatro antico e pubblico contemporaneo

I festival europei e il teatro all’aperto

Anna Banfi

English abstract

[…] The open theatre demands, one might say, the creation of atmosphere.
Not the same kind of atmosphere known from covered theatres, but its very own one;
large dimensions and the joyful atmosphere of a fair.
The prolonged, close contact of audience and actors, as well as the convincing air of a natural environment,
create all the necessary conditions for a live theatre to function.
[…] The open theatre does no harm to conventional, closed spaces.
In fact, it helps and supports the latter since its appeal
 to the larger public promotes theatre-going.
Karolos Koun

Il Novecento è il secolo della grande rinascita del teatro classico. Se è dal Cinquecento che i teatri europei ospitano la messa in scena di tragedie greche, è solo nel Novecento che questi spettacoli vengono inseriti in circuiti ben definiti e organizzati nell’ambito di veri e propri festival.

Alcuni di questi festival sono destinati a sopravvivere solo pochi anni: è il caso questo, ad esempio, del Terence Gray’s Festival Theatre di Cambridge, il primo teatro indoor permanente a dedicare il proprio cartellone alle rappresentazioni classiche. L’Orestea di Eschilo va in scena il 22 novembre 1926: nei sette anni seguenti – prima della chiusura del teatro nel 1933 – vengono rappresentate due commedie di Aristofane e cinque tragedie, tra cui le Supplici di Eschilo, per la prima volta messe in scena in Inghilterra.

Anche il Festival culturale di Delfi, ideato da Anghelos Sikelianos ed Eva Palmer nel 1927, conosce vita breve: a inaugurare la prima stagione è il Prometeo Incatenato di Eschilo, diretto da Eva Palmer. Nel 1930, Sikelianos e Palmer ripetono l’esperimento, allestendo di nuovo il Prometeo Incatenato, a cui affiancano questa volta anche le Supplici di Eschilo. È questa l’ultima stagione del Festival di Delfi, un’edizione che riceve scarsa attenzione da parte del pubblico, poco attratto dall’espressione culturale di quella che chiaramente appare un’élite reazionaria che realizza spettacoli di un gusto eccessivamente arcaicizzante, distante dal pubblico contemporaneo.

Diverso destino ha il Festival del Teatro greco di Siracusa, inaugurato nel 1914 con la messa in scena dell’Agamennone di Eschilo, tradotto e diretto da Ettore Romagnoli. Interrotti solo dalle pause imposte dallo scoppio della prima e della seconda Guerra Mondiale, i Cicli di Spettacoli Classici siracusani conoscono una fortuna che ne prolunga l’esistenza fino ai giorni nostri: fino al 1939 gli spettacoli vengono allestiti ogni tre anni, dal 1948 ogni due e dal 2001 ogni anno. In cartellone, per la stagione INDA 2009, Medea di Euripide ed Edipo a Colono di Sofocle, in scena dal 9 maggio al 21 giugno. La regia di Medea è affidata a Krzysztof Zanussi, per la traduzione di Maria Grazia Ciani; quella di Edipo a Colono a Daniele Salvo, per la traduzione di Giovanni Cerri. La scenografia di entrambi gli spettacoli è di Massimiliano e Doriana Fuksas.

Dopo l’esperienza del Festival di Delfi, in Grecia cresce l’interesse per la messa in scena dei drammi antichi: l’istituzione del National Theatre nel 1932 e la decisione da parte del Governo Metaxas di dare vita a festival annuali di rappresentazioni classiche nei teatri all’aperto, sono due chiare espressioni dell’atteggiamento positivo dei Greci nei confronti della ripresa dei testi classici antichi. Nel 1938, presso il Teatro di Epidauro, Dimitris Rondiris e il National Theatre mettono in scena Elettra di Sofocle, con Katina Paxinou nel ruolo di Elettra ed Eleni Papadaki nel ruolo di Clitennestra.

Il percorso iniziato nel 1938 viene immediatamente interrotto dallo scoppio della seconda Guerra Mondiale. A guerra conclusa, nel 1954 il Teatro di Epidauro ospita di nuovo una messa in scena di Rondiris: lppolito di Euripide. L’anno seguente, il 19 giugno 1955, per iniziativa del Governo Karamanlis, viene ufficialmente inaugurato il Festival estivo di Atene ed Epidauro, con la rappresentazione, presso il teatro di Epidauro, di Ecuba di Euripide, spettacolo prodotto dal National Theatre e diretto da Alexis Minotis. 

Il festival prevede, fin dal 1955, anche l’utilizzo dell’Odeon di Erode Attico, capace di accogliere 4680 spettatori. Nel 1998 viene istituita la compagnia Hellenic Festival, con il compito di organizzare e promuovere tutti gli eventi culturali che hanno luogo negli spazi destinati agli spettacoli outdoor. Fino al 2005, gli eventi organizzati dall’Hellenic Festival si svolgono presso l’Odeon di Erode Attico, i due teatri antichi di Epidauro e il Licabetto. Dal 2006, l’organizzazione del Festival ha ampliato il numero di luoghi destinati alla realizzazione degli eventi, includendo anche spazi interni, come il Museo Benaki.

Il festival si svolge nei mesi di giugno, luglio e agosto. Il cartellone della stagione 2009, ricco di eventi teatrali e musicali, prevede la messa in scena di alcune tragedie e commedie greche e di spettacoli che si basano sui testi antichi. Nel mese di luglio, presso il Piccolo Teatro di Epidauro, è in programma Fragments or simple lessons from an unknown mythology, un testo basato sui frammenti di alcune tragedie di Euripide e diretto da Vassilis Nikolaidis (3-4 luglio). Sempre in luglio, presso il Teatro di Epidauro, Le Nuvole di Aristofane, dirette da Giorgos Mouaimis, Lea Maleni, Andreas Tsouris, Neoklis Neokleous (3-4 luglio); Phèdre di Racine, nella versione di Ted Hughes, con la regia di Nicholas Hytner (10-11 luglio); Alcesti di Euripide, diretta da Thomas Moschopoulos (17-18 luglio). A chiudere il mese di luglio, Persiani di Eschilo, diretti da Dimiter Gotscheff (31 luglio-1 agosto). In agosto, presso il Teatro di Epidauro, Troiane di Euripide, dirette da Niketi Kontouri (7-8 agosto), e Gli Uccelli di Aristofane, diretti da Sotiris Hatzakis (14-15 agosto).

Di recente inaugurazione è il Festival di Butrinti, in Albania: questa città conserva un teatro che risale al III sec. a.C., dove dal 2000, per iniziativa del National Center of Mediterranean Theatre e grazie al supporto del Ministero della Cultura e dello Sport albanese, viene annualmente organizzato un festival internazionale di teatro.

Caratteristica di questo festival – International Festival of Theatre Butrinti 2000 – è la grande apertura verso gli spettacoli allestiti dalle compagnie europee ed extraeuropee: sulla scena di questo teatro si sono infatti alternate in questi anni compagnie provenienti dalla Svizzera, dall’Inghilterra, dalla Francia, dall’Italia, dagli Stati Uniti, dalla Grecia, dalla Polonia, dalla Romania, dall’Ungheria, dalla Croazia, dalla Serbia, dall’Ucraina, dalla Germania, dalla Spagna, dalla Macedonia e dal Kosovo.

Il Calatafimi-Segesta Festival rientra nelle rassegne che dedicano ampio spazio alla rappresentazione dei testi teatrali greci e latini. Dal 2008, gli spettacoli vengono allestiti non solo nello spazio scenico del teatro antico, ma anche presso il castello Eufemio di Calatafimi Segesta. Organizzato dal Comune di Calatafimi con il sostegno della Regione Siciliana, il Festival si svolge nei mesi di luglio e agosto.

Anche i teatri romani sono spesso utilizzati per la rappresentazioni di drammi classici: è il caso del Teatro romano di Merida, che dal 1933 ospita un festival giunto ormai alla sua 55° edizione. A inaugurare il Festival de Mérida nel 1933 è Medea di Euripide, interpretata dall’attrice catalana Margarita Xirgu. In cartellone, nel corso di questi anni, testi classici greci e latini: l’obiettivo dichiarato dagli organizzatori del festival è quello di difendere l’identità greco-latina e, attraverso la messa in scena di testi di autori come Eschilo, Sofocle, Euripide e Seneca, dialogare con il pubblico su temi contemporanei. La stagione 2009, che sarà inaugurata il 27 giugno e terminerà il 30 agosto, vede in cartellone diversi spettacoli, tra cui Fedra e Medea di Euripide ed Edipo (tratto dalle tragedie sofoclee).

Il teatro romano di Orange ospita dal 1860 il Chorégies d'Orange festival: fino al 1971, il programma del festival prevedeva soprattutto la messa in scena di tragedie greche e latine. Negli anni Settanta, invece, con la creazione delle Nouvelles Chorégies, il teatro diventa sede privilegiata per la rappresentazione di opere liriche e di eventi musicali. La prima messa in scena presso il teatro romano ha luogo nel 1869: si tratta di Joseph, un’opera di Mehul. In cartellone, nei mesi di luglio e agosto 2009 La Traviata di Giuseppe Verdi.

Le rovine romane di Dougga, a 105 Km da Tunisi, sono considerate le più spettacolari e meglio conservate della Tunisia. Il teatro, costruito nel 188 d.C. e adatto ad accogliere 3500 spettatori, offre una cornice spettacolare per la rappresentazione di drammi classici all’interno della rassegna del Festival di Dougga, che ha luogo nei mesi di luglio e agosto.

Il Festival internazionale di Cartagine, inaugurato nel 1964, si svolge ogni anno, nei mesi di luglio e agosto, nell’anfiteatro romano: il festival include rappresentazioni teatrali e manifestazioni musicali.

Il Festival dei Due Mari, inaugurato nel 2001, prevede l’impiego del teatro greco-romano di Tindari e del teatro di Taormina per la rappresentazione di testi classici greci e latini. Il festival si svolge tra maggio e giugno a Tindari e tra agosto e settembre a Taormina. In cartellone, per il 2009, Elettra di Euripide e Troiane, con brani tratti dai testi di Euripide e Seneca.Il teatro di Tindari è stato per la prima volta riaperto al pubblico nel 1956, con la messa in scena di Aiace di Sofocle per la regia di Michele Stilo.

La parziale ricognizione nel panorama dei festival di rappresentazioni classiche nei teatri all’aperto è termometro utile a ricostruire il clima in Europa in merito al fenomeno della messa in scena dei testi classici: la tendenza in ascesa rilevata nel Novecento è confermata anche dai dati dei primi anni del XXI secolo. Il numero di rappresentazioni di tragedie e commedie greche e latine è in costante aumento, così come il numero degli spettatori che ogni anno assistono agli spettacoli nei teatri all’aperto.

English abstract

The 20th century saw a significant revival of classical theatre performances, especially in Europe. Although European theatres have been staging Greek tragedies since the 16th century, it was only in the 20th century that these productions were formalised into dedicated festivals. This article explores the history and development of classical theatre festivals, focusing on their emergence and evolution over the century. While some festivals, such as Terence Gray's Festival Theatre in Cambridge, have been relatively short-lived, others, such as the Greek Theatre Festival in Syracuse, have endured for over a century. The study examines various festivals, including those of Delphi, Epidaurus and Syracuse, analysing their unique characteristics, programming and impact on the cultural landscape. It also discusses the role of these festivals in preserving and promoting classical heritage, as well as their contribution to tourism and cultural exchange. In addition, the paper explores the factors that have contributed to the revival of interest in classical theatre, such as the creation of national theatres and government support. It also examines the challenges these festivals face in the 21st century, including adapting to changing audience tastes and finding new ways to engage contemporary audiences. Providing a comprehensive overview of the history and development of classical theatre festivals, this paper highlights the enduring appeal of ancient Greek and Roman drama and its relevance to modern society.

keywords | Classical theater, Greek tragedy, Roman drama, Theater festivals, 20th century revival, Cultural heritage, Tourism, Cultural exchange.