Nuove forme di rappresentazione multimediale della Laguna di Venezia
Francesco Bergamo, Agostino De Rosa | Università Iuav di Venezia
La ricerca intende fondare nuove forme rappresentative, dinamiche e interattive, dei processi in atto nell’ecosistema lagunare veneziano, attraverso il progetto di un’installazione acustica e cromo-luministica, multimediale e multisensoriale, basata su modelli digitali e sensibile a dati rilevati in real time.
Le nuove tecnologie consentono di rappresentare in modo dinamico anche la dimensione temporale di un organismo complesso quale l’ecosistema veneziano, che condizioni e modificazioni naturali e antropiche hanno contribuito a rendere particolarmente interessante. Il progetto di ricerca si propone di comunicare l’accadimento delle trasformazioni che lo interessano, su scale micro e macroscopiche, in tempo reale, attraverso la progettazione di un’installazione ambientale acustica e cromo-luministica ‘intonata’ all’ambiente di cui costituisce un modello, calibrata sulla percezione di un fruitore-tipo e controllata da un software in grado di rielaborare i dati rilevati e monitorati dagli istituti di ricerca. Il prodotto finale è dunque un’opera d’arte sotto forma di ambiente visitabile, informata da (e informante di) quei mutamenti ambientali che interessano tanto gli istituti di ricerca, monitoraggio e salvaguardia, quanto la stessa popolazione veneziana e quella turistica. La frequentazione di questo spazio, sia occasionale che assidua, può essere per il fruitore un’opportunità per rilassarsi e trascorre del tempo in un luogo stimolante ed accogliente e insieme uno strumento per comprendere più a fondo le complesse dinamiche dell’ecosistema lagunare veneziano, incluse quelle altrimenti non rilevabili attraverso il sistema sensoriale di cui siamo dotati.
Il progetto artistico fa capo al compositore e ambientalista statunitense John Luther Adams (1953, Mississippi), attualmente residente a Fairbanks, nella regione centrale dell’Alaska. Allievo di Leonard Stein, James Tenney e Lou Harrison, e influenzato da Henry Cowell, John Cage e Morton Feldman, egli intende la musica come linguaggio fatto di ‘immagini acustiche’, anziché discorsivo; che si tratti di musica elettronica, elettroacustica, orchestrale, cameristica o per ensemble di percussioni, il punto di partenza risiede sempre nell’impegno dedicato a trasformare in musica i patterns derivanti dall’osservazione del paesaggio.
L’installazione veneziana potrebbe essere la prima del suo progetto SILA: The Breath of The World, che “trasforma i dati delle condizioni climatiche e atmosferiche da tutta la Terra in musica e luce”. Il modello di riferimento, unico esemplare al mondo finora realizzato, è la sua installazione The Place Where You Go To Listen, presso il Museum of the North di Fairbanks, in cui dati relativi all’ambiente naturale circostante vengono processati in real time da un software – elaborato dal compositore newyorkese Jim Altieri – che li trasforma in un sistema acustico (musica elettronica, diffusa da 14 altoparlanti nascosti) e cromo-lumistico (led colorati e luce naturale filtrata, che retroilluminano uno schermo). In questo caso specifico, tra i fattori ambientali associati alle trasformazioni dell’installazione ci sono: movimenti sismici (associati a frequenze basse, dunque percepibili soprattutto con il senso del tatto); campo magnetico terrestre/aurore boreali (che attivano suoni di campanelli e ne controllano l’intonazione, basata su serie armoniche proporzionali ai numeri primi da 2 a 31); ciclo giorno/notte (un Day Choir e un Night Choir, ove la pressione acustica del primo segue il reale andamento del sole all’esterno dell’edificio, in modo tale che lo si possa ‘ascoltare’ e vedere dall’esatta direzione in cui esso si trova); il ciclo lunare (un glissando ciclico della durata di un mese). Lo spettro complessivo è di oltre 10 ottave, e a distanza di mesi è possibile esperire una variazione del centro tonale medio di circa 4 ottave.
La fase attuale del progetto veneziano prevede la compilazione di un catalogo dei dati resi disponibili dagli istituti di ricerca e dalle aziende che monitorano le condizioni dell’ambiente lagunare. Tra i più rappresentativi troviamo: andamento delle maree (a sua volta in relazione al diagramma del ciclo lunare e alle condizioni atmosferiche e meteorologiche, quali vento e pressione atmosferica), correnti, moto ondoso, condizioni di illuminazione e posizione del sole (ciclo giorno/notte), presenza e concentrazione di microrganismi e di agenti inquinanti particolarmente significativi. Il complesso network di informazioni sarà contestualizzato in un modello info-grafico digitale della laguna veneta, per avere a disposizione un diagramma agevolmente consultabile in cui siano indicizzate le posizioni relative e l’attivazione nel tempo di tutti i ‘sensori’ presenti in laguna.
Determinata la sede più adeguata ad ospitare l’installazione, si procederà parallelamente alla costruzione di un suo modello 3D digitale, basato sul rilievo. Su tale modello si effettueranno simulazioni che consentiranno di testare la forma, il funzionamento e le variazioni cromo-lumistiche e acustiche dell’installazione. Tuttavia, l’intonazione definitiva dei sistemi acustico e luministico dovrà necessariamente avvenire nell’ambiente costruito, data l’impossibilità di verificarne le esatte qualità percettive – acustiche, visive, tattili – in un clone digitale; è però lecito e auspicabile formulare previsioni e approssimazioni attraverso gli strumenti che provengono da ambiti disciplinari quali architettura, scienze dell’informazione, psicologia e fenomenologia della percezione, acustica e psicoacustica, scienze della visione.
La realizzazione di questo sistema comunicativo può a sua volta costituire il modello di un analogo ‘prodotto’ adatto ai protocolli web che quindi, in una forma semplificata e adattata ai personal computer domestici, implementerebbe siti web esistenti e dedicati al monitoraggio e alla salvaguardia dell’ambiente lagunare. A differenza delle molte installazioni ambientali e artistiche che già hanno interessato Venezia, non si tratta qui soltanto di interpretare la città attraverso suggestioni, poiché, pur essendo il risultato finale cui si aspira un prodotto artistico multimediale e multisensoriale, esso deriva da processi e dati scientificamente rilevati e costruiti.
Bibliografia di riferimento
J. L. Adams, Winter Music: Composing The North, Middletown 2004
J. L. Adams, The Place Where You Go To Listen. An Ecology of Music, manoscritto inedito, 2006
Atlante della Laguna. Venezia tra terra e mare, a cura di S. Guerzoni e D. Tagliapietra, Venezia 2006