J1.
Ernst Jünger 1895-1998. Una vita, due volte la cometa
a cura del Seminario Mnemosyne
1895
Nasce ad Heidelberg, il 19 marzo 1895, sotto il segno dell’ariete, maggiore dei sette figli di un chimico farmacista. Alla scuola ha sempre preferito l’entomologia e i libri d’avventura.
1913
Nel 1913, non ancora diciottenne, si arruola nella Legione Straniera.
1914-1918
Si arruola in fanteria come volontario, e diventa presto tenente e comandante di compagnia; ferito 14 volte e dato a più riprese per morto. Nel 1918 gli viene conferita la più alta onorificenza prussiana, la croce dell’Orden Pour Le Mérite.
1918-1925
Attivo nei circoli nazionalistici antiweimariani, frequenta anche esponenti della sinistra radicale tedesca come Ernst Niekish, Erich Mühsam, Ernst Toller. Pubblica memoriali e saggi sulla guerra, accolti con entusiasmo dal pubblico e dalla stampa conservatrice tedesca: il più famoso è In Stahlgewittern (Nelle tempeste d’acciaio), del 1922, ma escono a distanza ravvicinata Sturm (Il Tenente Sturm), Das Wäldchen 125 (Boschetto 125), Feuer und Blut (Fuoco e sangue). Joseph Goebbels, che sarà ministro nazista della propaganda e che maturerà un odio feroce contro Jünger, definirà Nelle tempeste d’acciaio: “Crudele e grande! […] Slancio e impeto, passione nazionale. Slancio, ancora, il libro tedesco di guerra”.
1925-1926
Sposa Gretha de Jeinsen; nasce l’amatissimo primo figlio Ernstel.
1932-1938
Rifiuta un seggio in parlamento offertogli dalle camicie brune e l’ingresso nella Deutsche Akademie der Dichtung. Joseph Goebbels annoterà nel suo Diario: “Gli facemmo ponti d’oro che lui sempre si rifiutò di percorrere”.
1939
Pubblica il romanzo Auf den Marmorklippen (Sulle scogliere di marmo), letto da molti contemporanei, e soprattutto dalle alte sfere del potere nazionalsocialista, come un attacco al regime.
1939-1944
Partecipa alla Seconda guerra mondiale, ed è decorato con la croce di ferro al merito militare. A Parigi nel periodo dell’occupazione, è vicino agli ufficiali che preparano l’attentato contro Hitler del 1944. Hitler stesso, forse in virtù del suo valore militare, decide di graziarlo. Il figlio Ernstel, inviato sul fronte italiano in un battaglione punitivo, muore presso Carrara. Pur essendo in contatto e in corrispondenza con intellettuali come Martin Heidegger e Carl Schmitt dal 1942, è proibita la pubblicazione delle sue opere fra le quali il diario degli anni della Seconda guerra mondiale Gärten und Strassen (Giardini e strade).
1945-1949
Grazie anche all’intervento di Hannah Arendt e Bertolt Brecht (in un’intervista dichiarerà: “Sono stato salvato due volte, la prima da Hitler, la seconda da Brecht”), può tornare alla propria vita di studioso e di scrittore, che condurrà in solitudine fino alla morte nel piccolo villaggio di Wilflingen, nell’Alta Svevia, ospite nella foresteria del castello della famiglia dell’amico Claus von Stauffenberg, giustiziato come promotore dell’attentato a Hitler. Del 1949 è il romanzo Heliopolis.
1960-1970
Con lo storico delle religioni Mircea Eliade dirige la rivista “Antaios”.
1962-1997
Si risposa con l’archivista Lieselotte Bauerle. Continua l’attività saggistica e letteraria. Del 1977 è l’ultimo grande romanzo visionario, Eumeswil. Anche negli anni della vecchiaia, viaggia molto, soprattutto nel Mediterraneo e in Oriente. Due coleotteri da lui scoperti – Carabus saphyrinus juengeri e Cicindela juengeri juengerorum – portano il suo nome: scriverà di sapere che la gloria del suo nome “sarà per sempre legata al nome di una farfalla”. Nel 1982 gli è conferito il Premio Goethe (vinto, tra i pochi, da Bertolt Brecht e Thomas Mann). La motivazione invoca la sua spietata lucidità nel capire la modernità.
1998
Muore di un attacco cardiaco di prima mattina nella sua casa di Wilflingen, poco prima di compiere 103 anni.