Venezia oggi
Il contesto socio demografico in cui si colloca la città insulare ai nostri giorni è fortemente caratterizzato dallo spopolamento attestato dal continuo calo demografico (53.000 residenti nel centro storico), con un trend che in questi anni non si è mai arrestato. Questa realtà si inserisce entro il più ampio contesto del mercato globale che ha prodotto una idiosincrasia incolmabile tra la domanda di beni e servizi e la capacità di fornire una risposta adeguata. È da sottolineare, infatti, che la base economica di Venezia è principalmente legata al settore del turismo, salvo alcune rare alternative. Per assicurare uno sviluppo futuro, l’unica via efficacemente perseguibile consiste quindi nell’intervenire con azioni mirate, finalizzate a sfruttare i vantaggi competitivi esistenti, ossia la buona posizione logistica, l’infrastrutturazione completa e il riconoscimento di luogo di eccellenza culturale.
Il ruolo dell’Amministrazione Regionale, soggetto di governo territoriale, è dunque quello di sviluppare una programmazione in grado di interventi su più fronti per sostenere il cambiamento della città. Occorre, pertanto, puntare sui punti di forza ed evitare che il declino in atto diventi irrecuperabile attraverso interventi ad ampio spettro, a partire dalla Programmazione Operativa Regionale (Por) cofinanziata dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (Fers).
Asse 6 – Sviluppo Urbano Sostenibile
Nel quadro della nuova programmazione regionale dei fondi strutturali, e in particolare del Por Fers 2014-2020, l’Asse 6 Sviluppo urbano sostenibile rappresenta una novità importante per le politiche di sviluppo locale, cui la Regione ha deciso di destinare un importo considerevole di risorse, pari a complessivamente 77 milioni di euro. In particolare, sono state selezionate sei aree (composte da più Comuni), ciascuna guidata da un Comune capofila (Venezia, Padova, Treviso, Verona, Vicenza e Montebelluna), denominato Autorità urbana. Le Autorità urbane hanno predisposto delle Strategie Integrate di Sviluppo Urbano Sostenibile che la Regione ha approvato e che prevedono una serie di Azioni integrate volte allo sviluppo delle tecnologie nel campo dei servizi pubblici, alla realizzazione di politiche di inclusione sociale e alla promozione di mobilità sostenibile, Trasporto Pubblico Locale e tutela dell’ambiente.
Tra le aree selezionate c’è l’Area urbana di Venezia (composta da 6 Comuni) che, con uno stanziamento di circa 10,5 milioni di euro, persegue il miglioramento della vivibilità e della sostenibilità dell’Area, con particolare attenzione alle zone e alle fasce di popolazione marginali. Gli interventi previsti riguardano l’acquisto di 24 bus del trasporto pubblico locale (circa 3,8 milioni di cofinanziamento Por), interventi infrastrutturali di recupero di 77 alloggi di edilizia residenziale pubblica o finalizzati alla sperimentazione di co-housing sociale (circa 5,5 milioni di euro) e il recupero di 2 immobili destinati ai senza dimora (circa 1,3 milioni di euro).
Inserendosi in un ambito d’azione più ampio, volto alla promozione e al rafforzamento dei servizi alla cittadinanza, la strategia per l’area di Venezia finanziata dal Por diviene parte integrante della strategia delineata per la città stessa attraverso il Pon Metro 2014-2020 – programma operativo di livello nazionale rivolto alle Città metropolitane – per cui sono previsti circa 40 milioni di euro. La strategia per Venezia prevede interventi coerenti e complementari, anche con le azioni del Por Fesr-Asse 6, ed è costruita a partire da un'idea di sviluppo tendenziale centrata sulla dimensione metropolitana di città plurale, solidale e sostenibile.
Assi 1 e 3 -Innovazione e competitività delle imprese
Gli Assi 1 e 3, destinati a sostenere l’innovazione e la competitività delle imprese, rappresentano ulteriori ambiti di interventi capaci di incidere significativamente sullo sviluppo economico della città. Il Por Fesr interviene direttamente a favore delle imprese del Veneto con circa 308,7 milioni di euro per sviluppare Ricerca e Innovazione (Asse 1), Competitività dei Sistemi Produttivi (Asse 3) ed efficientamento energetico (Azione 4.2.1).
I settori principali d’investimento sono quelli della ricerca e dello sviluppo, delle start up innovative, della manifattura, dell’artigianato e del commercio ma in questa programmazione si è deciso di puntare sul finanziamento di nuova imprenditorialità e nel consolidamento delle Piccole e Medie Imprese (Pmi) anche nei settori del turismo e della cultura. In particolare, l’azione 3.3.4 (40 milioni di euro) sarà indirizzata alla qualificazione dell’offerta turistica, all’innovazione di prodotto/servizio e all’innovazione organizzativa, al fine di rendere i servizi coerenti alla domanda turistica e del mercato attraverso: l’attivazione di nuove imprese anche complementari al settore turistico tradizionale che garantiscano l’integrazione con altre filiere (es. agroalimentare, artigianato, intermodalità trasporti, etc.); lo sviluppo e il consolidamento di reti di imprese e/o club di prodotto che favoriscano il riposizionamento differenziato delle imprese e delle destinazioni turistiche venete, nonché lo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi servizi basati su analisi di mercato; investimenti materiali a favore delle imprese in ottica di sviluppo turistico sostenibile (innovazione/differenziazione del prodotto turistico, riduzione dell’impatto ambientale, ammodernamento tecnologico, sviluppo di sinergie tra imprese del turismo e altre attività economiche).
Per il Por Fesr Veneto sono state quindi avviate una serie di iniziative che hanno portato all’apertura di 26 bandi dedicati alle imprese con una dotazione finanziaria complessiva pari a 161,5 milioni di euro. Ad oggi, si è conclusa la fase istruttoria di 15 bandi e sono stati ammessi a finanziamento 826 progetti che, con un contributo complessivo di 82 milioni di euro, producono una spesa complessiva da parte delle imprese di 226,1 milioni di euro, garantendo con un notevole investimento da parte dello stesso tessuto imprenditoriale. Circa 11,6 milioni di euro degli stanziamenti regionali (5,1%) sono destinati alle Pmi situate nel Comune di Venezia. Si evidenzia inoltre che, con un investimento di 4,6 milioni di euro, nel centro storico di Venezia si concentrano il 40% degli interventi comunali, quota che raggiunge circa il 60% se si considerano anche le isole della laguna (2,6 milioni di euro). Sebbene gli investimenti riguardino settori differenti tra cui, industria e artigianato (1,5 milioni di euro), ricerca e innovazione (1,6 milioni di euro), attività culturali (1,4 milioni di euro), con una spesa complessiva ammessa di 7 milioni (60,87% degli investimenti totali) il settore turistico rappresenta il principale ambito progettuale del Comune.
Interventi nel centro storico di Venezia - FESR 2007-2013
In merito al periodo di programmazione 2007-2013 si riportano alcuni dei progetti più sognificativi sviluppati dalla Regione del Veneto nel territorio del centro storico di Venezia.
Laboratorio Pilota per la Conservazione dei Materiali da Costruzione Labcomac, presentato dall’Università IUAV di Venezia (POR CRO parte FESR 2007-2013 - Azione 3.2.1, contributo 2.307.971,44 euro). Il progetto si è sostanziato nella realizzazione di un laboratorio operante come centro di restauro presso una delle sedi storiche dell’Università IUAV di Venezia, quella di Palazzo Badoer. Il Labcomac, sezione scientifica del Laboratorio di Analisi dei Materiali Antichi (Lama), svolge attività di sperimentazione, messa a punto e controllo, in laboratorio e in situ, dei prodotti e dei metodi impiegati nei trattamenti di pulitura, consolidamento e protezione dei manufatti architettonici e archeologici realizzati con materiali lapidei, litoidi e vitrei.
Museo del Vetro di Murano: Restauro e ampliamento degli spazi espositivi e di servizio, presentato dal Comune di Venezia (Por Cro parte Fesr 2007-2013, Azione 3.2.2, contributo 1.346.308,23 euro). Il progetto ha consentito il restauro e l’ampliamento della sede del Museo del Vetro di Murano attraverso la realizzazione di opere strutturali, impiantistiche e l’annessione dei fabbricati ex Conterie. Il percorso museale complessivo è stato riqualificato sulla base di uno specifico progetto dedicato all’allestimento e si è completato attraverso un’importante attività di restauro a favore del soffitto del salone al piano nobile. La realizzazione di uno spazio espositivo dedicato alla produzione storica e contemporanea del vetro di Murano ha rappresentato un passo importante verso il miglioramento dell’attrattività del Museo e della promozione della realtà produttiva dell’isola di Murano.
Meraviglie di Venezia. Tesori sacri e profani nell’area di San Marco, presentato dalla Regione Veneto (Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013. Intervento all’interno del Progetto SHARED CULTURE, costo 276.000 euro). Il progetto consiste in un sito web in 10 lingue, www.meravigliedivenezia.it, accessibile anche da dispositivo mobile, che ha reso disponibile un patrimonio culturale d’importanza straordinaria sotto il profilo storico, culturale e artistico, facendo di Venezia il primo grande museo virtuale per quantità di opere digitalizzate. Il sito contiene quasi 400 oggetti virtuali che ricostruiscono alcuni luoghi simbolo della Serenissima come il Tesoro della Basilica di San Marco, lo Statuario Pubblico della Serenissima, la Tribuna di Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa, il cortile di Palazzo Ducale e Piazza San Marco con le sue sculture, fra le quali il gruppo dei Tetrarchi, il 'Todaro' (San Teodoro) e il Leone. Il progetto ha ottenuto il Grand Prix del Premio Europeo per la Cultura – Europa Nostra Award 2015 nella categoria Ricerca e Digitalizzazione e il Premio Nazionale per l’Innovazione 2015 istituito dalla Presidenza del Consiglio.
Fondo per lo Sviluppo e la Coesione
Attraverso il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, lo Stato finanzia la politica regionale di sviluppo, rappresentando lo strumento che concentra e assicura unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi che, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, sono finalizzati a promuovere lo sviluppo economico, favorire la coesione sociale e il riequilibrio territoriale del paese, diminuire differenze economiche tra diverse aree territoriali e assicurare una maggiore uguaglianza sociale. Fino al 2006, il Fondo era finanziato annualmente dal CIPE; nelle prime delibere, risalenti al 1999, gli stanziamenti annuali venivano programmati tramite Accordi di Programma Quadro stabiliti per ogni settore in attuazione dell’Intesa Istituzionale di Programma (Iip) sottoscritta tra Regione e Governo nel 2001. In questo periodo, tra i progetti più rilevanti incentrati sulla città di Venezia si ricordano due interventi finanziati dal Fondo: la Realizzazione di laboratori di ricerca all'interno della torre di Porta Nuova dell'Arsenale di Venezia (5,1 milioni di euro) e il Progetto di riqualificazione funzionale e valorizzazione dei servizi al pubblico della sede sussidiaria dell'Archivio di Stato di Venezia alla Giudecca (3,2 milioni di euro).
A partire dal 2007, in attuazione del Quadro Strategico Nazionale, la dotazione per il ciclo di programmazione 2007/2013 è diventata pluriennale, al pari della programmazione dei Fondi strutturali europei. Anche in questo periodo sono stati finanziati progetti per la città di Venezia e più precisamente interventi riguardanti la mobilità collettiva con priorità alla propulsione ecocompatibile per il rinnovo del parco veicolare del Trasporto Pubblico Locale e sistemi tramviari e filoviari (per un importo di 5,4 milioni di euro di risorse Fsc). In sinergia con analoghi programmi di investimento nazionali, si è dato quindi sostegno alla mobilità collettiva, mirando a ridurre l’impatto ambientale nei centri urbani soprattutto in termini di qualità dell’aria.
Nel periodo di programmazione 2014-2020, la governance del fondo ha subito una profonda modifica attraverso l’introduzione di una Cabina di regia nazionale alla quale si rimanda l’approvazione dei Piani Operativi predisposti dai singoli Ministeri. La Regione Veneto, pertanto, non ha partecipato alla negoziazione e alla scelta degli interventi, che sono stati individuati direttamente dalle Amministrazioni centrali. Gli interventi riguarderanno tutto il territorio comunale (57,4 milioni per la Terraferma, 54,6 milioni per Venezia e le isole) e sono stati raggruppati in quattro aree tematiche: 5 milioni per le infrastrutture, 58 milioni per l’ambiente e il territorio, 26 milioni nell'area cultura e turismo e 21 milioni per il rafforzamento dell'azione della Pubblica Amministrazione. In questo quadro, i principali ambiti di interesse riguardano: il sistema infrastrutturale, per il quale è prevista la progettazione delle soluzioni utili a risolvere il transito nel canale di San Marco e della Giudecca delle navi superiori a 40.000 tonnellate di stazza lorda e di opere di riqualificazione urbanistica ed edilizia della Stazione di Mestre; il sistema ambientale-territoriale, con l’escavo dei rii, l’acquisizione e il restauro conservativo di immobili da destinare a residenza, attività sociali, culturali, produttive e artigianali come pure la sistemazione di ponti e canali e il completamento del Progetto Integrato Fusina; il sistema culturale-turistico attraverso il recupero di Forte Marghera, la riqualificazione funzionale di Palazzo Ducale; i sistemi sperimentali di gestione del turismo a Venezia e la ricerca tecnologie di conservazione e restauro. Infine, con riferimento al rafforzamento dell’azione della P.A. e la semplificazione dei procedimenti, rientrano in questa strategia la riqualificazione di edifici e luoghi pubblici di rilevanza socio-economica e il contrasto all’illegalità nella Terraferma di Venezia.
Il sostegno della Regione del Veneto alle Associazioni e Fondazioni culturali di Venezia
La Regione del Veneto coordina il ‘sistema cultura’ del territorio e promuove progetti culturali di varia natura e lo sviluppo delle imprese culturali creative. Nel centro storico di Venezia, l’Amministrazione Regionale partecipa come socio e finanzia concretamente le attività realizzate da alcuni degli Enti di maggior rilievo per la vita culturale cittadina, tra cui:
La Biennale di Venezia. La Regione del Veneto partecipa alla Fondazione con il Ministero dei Beni e della Attività culturali e del Turismo, la Città Metropolitana di Venezia e il Comune di Venezia. L’art. 17 della Legge Regionale n. 2/2007 consente alla Giunta Regionale di rendere più significativa la partecipazione della Regione ai progetti culturali della Biennale attraverso la definizione di un programma culturale condiviso delle attività nei settori della danza, musica, teatro e cinema. Per l’anno 2017 il sostegno a favore della Fondazione è stato determinato in Euro 450.000,00 per la realizzazione dei programmi: Biennale Danza 2017 (200.000,00), Biennale Teatro 2017 (125.000,00) e Biennale Musica 2017 (125.000,00).
La Fenice di Venezia. L’amministrazione regionale è presente in qualità di socio fondatore nei Consigli di Indirizzo delle Fondazioni liriche (come previsto dal D.lgs. n. 367/96 e dal DL. n. 345/00 convertito in L. n. 6/01) e la Legge regionale n. 20/1999 prevede un concorso al finanziamento della gestione delle Fondazioni presenti sul territorio. Per l’anno 2017 la quota di partecipazione a favore del Teatro La Fenice è stato determinato in Euro 600.000,00.
Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni. La Legge regionale n. 9/1992 ha definito la partecipazione della Regione del Veneto all’Associazione Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni, unitamente ai Comuni di Padova e Venezia, allo scopo di favorire lo sviluppo di attività culturali tese al sostegno e alla diffusione del teatro nazionale d'arte e di tradizione in ambito regionale. Con l’entrata in vigore del Decreto Ministeriale 1 luglio 2014 il Teatro Stabile è stato riconosciuto come Teatro Nazionale e l’art. 10 del Decreto succitato prevede l’impegno degli enti territoriali a concedere contributi per una somma complessivamente pari al cento per cento del contributo statale, in modo da garantire la copertura delle spese di gestione delle sale. Il contributo di gestione a favore dell’Associazione per l’anno 2017 è stato determinato in Euro 950.000,00.
Considerazioni conclusive
In una città che ha subìto nel corso degli ultimi decenni delle trasformazioni rapide e profonde, gli effetti prodotti da dinamiche di mercato globali si sono rivelati nell’allontanamento della popolazione residente dal centro storico e dalla sostituzione di parte delle sue attività e funzioni originali con quelle connesse alle esigenze di nuovi city users. Per invertire questo processo e ridare vita alla città l’unica soluzione percorribile richiede interventi sostanziali sui quelli che sono i punti di forza della città. Il primo ambito su cui agire è quindi la formazione e l’adeguamento e aggiornamento delle competenze: l’economia mondiale è sempre più esigente, la formazione degli individui diventerà sempre di più un elemento discriminante per il futuro ed un fattore di vantaggio competitivo. La formazione universitaria può essere la chiave per attrarre talenti, leva a cui fare seguire politiche adeguate per trattenerli. Una città ad elevato tasso di scolarizzazione e formazione può generare nuove economie e nuovi residenti, capaci di infondere nuova linfa alla città. Poiché tutte le attività produttive ad elevato contenuto innovativo sono caratterizzate da un elevato grado di informatizzazione e da consistenti elementi di immaterialità, secondo campo d’intervento è l’innovazione. Evitando consumo di territorio, questo tipo di interventi risulta infatti essere particolarmente idoneo ad un contesto fragile come quello insulare. La terza categoria di intervento deve infine essere rivolta all’attrattività turistica, alla regolazione dei flussi turistici e il pay what you use, investendo sulla forza del ‘Brand Venezia’ e parallelamente diversificando la domanda turistica intercettata. La possibilità di concentrarsi, ad esempio, sulle grandi istituzioni internazionali, potrebbe inoltre contribuire ad attrarre nuovi residenti e grandi manifestazioni di richiamo internazionale.
English abstract
The city of Venice is strongly characterized by demographic decline, a trend that started in the second half of the last century. This trend is certainly due to globalization and the consequent difficulty of the city to respond to the evolving demand for goods and services. The economic base of Venice is mainly linked to the tourism sector, except for some rare alternatives. The most effective way in order to ensure development and to stop this decline is to carry on with targeted actions, aiming at exploiting the existing competitive advantages of the city, namely the strategic location, the high level of infrastructures and the cultural excellence.
The role of the Regional Administration is to develop a program of actions to stop the city decay, focusing on its strengths. It acts through wide-ranging interventions, starting mainly from the Regional Operational Programming (Por) co-funded by the European Regional Development Fund (Erdf). The Erdf action is designed to reduce economic, environmental and social problems in urban areas, with a special focus on sustainable urban development. For the city of Venice, investments are focused on key priority areas, such as innovation and research, the digital agenda, support for small and medium-sized enterprises (Sme) and low-carbon economy. In addition, the European Social Fund and the Cohesion Fund, but also with own financial resources, the regional administration promotes investments on cultural projects and foundations and the development of creative cultural enterprises, besides high education and training activities.
keywords | Venice, demographic decline, globalization, tourism, Regional Operational Programming.
Per citare questo articolo / To cite this article: I. Bramezza, Azioni e finanziamenti regionali a sostegno della città di Venezia, ”La rivista di Engramma” n.155, aprile 2018, pp. 191-200 | PDF