"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

10 | luglio 2001

9788894840087

EUREKA! | luglio 2001

La potenza di Eros ridotta e moralizzata in una didascalia della Tate Gallery

“Amore escluso”: una traduzione preraffaelita, in versione intimistico-funeraria, dell’Eros descritto da Diotima nel Simposio di Platone

Monica Centanni

This subject divised by Merritt in 1877 in memory of her husband who died after three months of marriage. It depicts Cupid trying to enter a mausoleum, an allegory of love attempting to conquer death. To prevent the figure’ nudity from being misconstrued as emblematic of forbidden love, Merritt depicts him with his back towards the vewer so that any erotic possibility is itself ‘locked out’. Merritt first design was for a bronze relief, which may account for Cupid’s idealised figure in the painting.

[Ann Lee Merritt scelse questo soggetto nel 1877 in memoria di suo marito che era morto tre mesi dopo il matrimonio. Vi è ritratto Cupido che tenta di entrare in un mausoleo, un’allegoria dell’amore che cerca di conquistare la morte. Per evitare che la nudità della figura venisse male interpretata come emblema dell’amore proibito, Merritt dipinge Cupido volto di spalle verso lo spettatore, così che ogni possibilità erotica è di per se stessa ‘locked out’, esclusa. Merritt aveva in precedenza eseguito un disegno per un rilievo bronzeo che può essere messo in relazione con la figura idealizzata di Cupido del dipinto]. 
Tate Gallery, London, Section “Nude and Models” didascalia di: Ann Lee Merritt (1844-1930), Love lockedout (1877).

Merrit described this painting as “a monument to my husband. In my thought the closed door is the door of the tomb.[…] I feared people liked it as the symbol of forbidden love, while my love was waiting for the door of death to open and the reunion of the lonely pair”.
[Merritt descrisse questo dipinto come “un monumento a mio marito. Nella mia mente la porta chiusa è la porta della morte. Temevo che potesse sembrare un simbolo dell’amore proibito, mentre invece il mio amore è in attesa che la porta della morte si apra e che la coppia separata si ricongiunga”]
Lucinda Hawksley, Essential Pre-Raphaelites, Bath 1999, p. 242.

ἅτε οὖν Πόρου καὶ Πενίας ὑὸς ὢν ὁ Ἔρως ἐν τοιαύτῃ τύχῃ καθέστηκεν. πρῶτον μὲν πένης ἀεί ἐστι, καὶ πολλοῦ δεῖ ἁπαλός τε καὶ καλός, οἷον οἱ πολλοὶ οἴονται, ἀλλὰ σκληρὸς καὶ αὐχμηρὸς καὶ ἀνυπόδητος καὶ ἄοικος, χαμαιπετὴς ἀεὶ ὢν καὶ ἄστρωτος, ἐπὶ θύραις καὶ ἐν ὁδοῖς ὑπαίθριος [...]
[Amore, che è nato da Poros, l’espediente, e da Penia, la miseria, si trova in questa condizione: povero, per prima cosa, e ben lungi dall’essere delicato e bello, come raccontano tutti, è duro invece, squallido, scalzo, senza casa, sta sulla nuda terra […] buttato davanti alle porte delle case, o per strada, all’aperto]. Platone, Simposio 203c-d.

English abstract

For the EUREKA! column, which aims to collect and publish a series of interpretative insights into art and culture, Monica Centanni discusses a moralized depiction of Eros in Anna Lea Merritt’s Love Locked Out (1890).

keywords | Anna Lea Merritt; Pre-Raffaelites; Eros; Plato’s Symposium

Per citare questo articolo / To cite this article: Eureka! | M. Centanni, La potenza di Eros ridotta e moralizzata in una didascalia della Tate Gallery. “Amore escluso”: una traduzione preraffaelita, in versione intimistico-funeraria, dell’Eros descritto da Diotima nel Simposio di Platone, “La Rivista di Engramma” n. 10, luglio 2001, pp. 45-46 | PDF 

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2001.10.0003