Mundus, Annus, Homo. Il progetto editoriale Aragno-The Warburg Institute
Presentazione del convegno: "Mundus, Annus, Homo. Le edizioni dell'Istituto Warburg e l'opera di Aby Warburg", Roma, Goethe Institut, 30 maggio 2003
Benedetta Cestelli Guidi
English abstract
Il 30 maggio si è svolta a Roma la presentazione della collana editoriale Nino Aragno Editore-The Warburg Institute, Londra. L’editore torinese si è assunto da qualche anno l’onere di pubblicare sia tutte le collane editoriali prodotte dal Warburg Institute – Studies and Textes, Colloquia, Surveys and Texts, Journal of the Warburg and Courtauld Institute – sia le traduzioni italiane degli scritti e delle conferenze di Warburg. Il primo volume de La Rinascita del Paganesimo antico e altri scritti (1889-1913) e la corrispondenza tra Aby Warburg e Ernst Cassirer Il mondo di ieri. Lettere, entrambi curati da Maurizio Ghelardi, erano offerti agli occhi dei fortunati che affollavano la sala (si troveranno in libreria in autunno). A sostegno ed approfondimento critico degli scritti autografi di Aby Warburg – al cui interno la corrispondenza è di vitale importanza – sono stati indicati alcuni volumi di prossima uscita, a iniziare dall’inedito abbozzo della conferenza di Kreuzlingen del 1923 accompagnato per la prima volta dalle immagini scelte per l’occasione da Warburg, pronto per l’autunno. L’operazione editoriale, articolata nella pubblicazione di editi ed inediti e di testi critici, è gestita da un gremium di studiosi di alto livello e la sua cura è affidata a Ghelardi, il quale novera tra i suoi collaboratori Nicholas Mann con un volume sulla matura riflessione di Warburg su Giordano Bruno, Claudia Cieri Via con due saggi dedicati rispettivamente alla conferenza inedita su Rembrandt (1926) e alla mostra delle illustrazioni delle Metamorfosi di Ovidio (1927), Susanne Muller con un volume sulla corrispondenza tra Warburg e la moglie Mary Hertz, Charlotte Schoell-Glass e Karen Michels con la traduzione del diario tenuto da Warburg a Roma durante il 1929, Davide Stimilli con un volume su Franz Boll. Ghelardi curerà inoltre il secondo volume della Rinascita, un primo volume di conferenze inedite ed il volume collettaneo sul viaggio americano. Chairman della conferenza-presentazione, in una sala gremita di studiosi, era Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. Marotta ha salutato caldamente l’apparizione dell’editore Nino Aragno nel panorama culturale ricorrendo ad un motivo tipicamente warburghiano, laddove ha parlato della sua ‘irruzione nella storia’ quasi fosse una novella ninfa arrivata a scompigliare la politica editoriale italiana ed europea, grazie al suo forte impegno culturale ed economico. Nino Aragno infatti, presente ma schivo come si confà a chi tiene ben salde le redini di una massiccia operazione, presentava in quest’occasione solo una collana dell’ampio progetto cultural-editoriale teso al recupero della cultura classica; progetto articolato in varie collane editoriali curate dalle grandi istituzioni europee preposte alla ricerca sulle humanities, tra cui il Collège de France e la Scuola Normale Superiore di Pisa. Riproporre le basi comuni di un umanesimo civile europeo è stata l’urgenza indicata da Marotta che ha letteralmente tuonato contro l’attuale perdita di memoria collettiva, insistendo sulla necessità di rifondare l’entità europea sulla comune cultura classica. A Charles Hope, direttore del Warburg Institute, è toccato piuttosto sminuire il lascito intellettuale di Aby Warburg avanzando la vetusta lettura che lo vede esponente di un ‘pensiero debole’ i cui prodotti sono caratterizzati da "un’impenetrabilità e un carattere approssimativo". Nicholas Mann, ex direttore del Warburg Institute, al cui impegno si deve innanzitutto l’apertura dell’archivio londinese agli studiosi e la sua catalogazione, ha invece insistito sull’utilità e la necessità di consultare i materiali qui conservati per ridare tono e profondità ai pochi scritti di Warburg: è questo il lavoro che attende coloro che intendono oggi riflettere sullo studioso in maniera autonoma e finalmente svincolata dalla Biografia Intellettuale di E.H. Gombrich. Giovanni Pugliese Caratelli si è soffermato sull’umanesimo di Warburg, accostato a quello di alcuni pensatori del ‘400 caratterizzati da una spiccata tendenza al misticismo, alla magia e all’astrologia, facendo così drizzare i capelli in testa a non pochi tra i presenti. Giacomo Marramao ha riportato la riflessione warburghiana all’interno del dibattito filosofico a lui contemporaneo – Cassirer e Benjamin – ricordando al pubblico l’importanza dell’attraversamento dei confini disciplinari nel campo delle humanities. Ha concluso la presentazione Ghelardi che si è rivolto al consistente pubblico dei più giovani studiosi, sottolineando l’importanza del loro contributo critico nello studio e nella comprensione dei nuovi materiali che si vanno via via pubblicando. In un eccesso di modestia Ghelardi ha paragonato la sua curatela della collana editoriale ad una di quelle figurine miniate che si trovano rappresentate sui bordi dei manoscritti, specificandone poi l’esatta collocazione sul bordo superiore del foglio: silente e presente figura di coordinatore e giudice imparziale.
Sito della casa editrice Nino Aragno Editore: www.ninoaragnoeditore.it
Sito del Warburg Institute: warburg.sas.ac.uk
English abstract
Engramma publishes the presentation of the conference “Mundus, Annus, Homo. Le edizioni dell’Istituto Warburg e l’opera di Aby Warburg”, Rome, Goethe Institut, 30 May 2003.
Per citare questo articolo/ To cite this article: B. Castelli Guidi, Mundus-Annus-Homo. Il progetto editoriale Aragno – The Warburg Institute, ”La Rivista di Engramma” n. 26, luglio-agosto 2003, pp. 237-239 | PDF