"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

Warburg a Ferrara

Recensione: Marco Bertozzi, Aby Warburg e le metamorfosi degli antichi dèi, Ferrara 2002

Claudia Daniotti

Il volume collettaneo che, per cura di Marco Bertozzi, è uscito nelle scorse settimane per l’editore Franco Cosimo Panini, raccoglie e riunisce gli atti del convegno, ospitato nelle sale di Palazzo Schifanoia in Ferrara nel settembre 1998, dedicato alla figura e all’opera di Aby Warburg. Pur dichiarando con scarsa evidenza la natura dei testi qui raccolti – vale a dire quella di interventi redatti e presentati in occasione delle tre giornate di studio ferraresi – il volume trae dalla polifonia delle voci degli studiosi chiamati ad animare il convegno l’occasione per avvicinare e tentare di restituire la poliedricità degli interessi e la complessità dell’opera di Warburg. Dagli studi astrologici all’individuazione e alla definizione di formule di pathos, dal viaggio – fin troppo, e non sempre a proposito, qui citato – tra i Pueblos americani allo studio dell’influsso, dell’eredità, della tradizione dell’antico. Sono da segnalare alcuni interventi importanti e di indubbio rilievo, costruiti intorno alle lettere, agli appunti, al materiale di lavoro di Warburg – oggi all’Archivio di Londra e ancora in gran parte da studiare – oppure frutto di indagini accurate e tentativi di comprensione, per exempla, dell’incompiuto ma perfetto “congegno Mnemosyne” (Michaud). Accanto a questi, non mancano però i contributi che, nell’apparente o dichiarato tentativo di meglio comprendere, rischiano continuamente – e spesso immotivatamente – di cadere e inoltrarsi su piste e sentieri, se non lontani, certo prossimi ma non coincidenti con quelli che Warburg aveva praticato o solamente indicato.