Pubblichiamo in questo numero di Engramma un estratto del diario scritto da Elena Cotugno durante la preparazione dello spettacolo di cui è protagonista: Medea per strada del Teatro dei Borgia, che ha debuttato nel 2016 con la regia di Gianpiero Borgia ed è tuttora in tournée in diverse città italiane.
Si tratta di uno spettacolo itinerante per soli sette spettatori, ambientato in un furgoncino a bordo del quale salgono dapprima conduttore e spettatori, e sul quale, a qualche minuto dalla partenza, irrompe l’unica protagonista Medea/Elena Cotugno. Lo spettacolo, il cui tempo coincide con il viaggio del furgone, si snoda tra le vie della prostituzione presenti nelle periferie di tutte le città italiane. In scena è la storia che accomuna molte donne straniere emigrate in Italia alla ricerca di una vita migliore e che entrano nel racket della schiavitù sessuale. O per dire meglio, in scena è la storia di una di queste donne che intreccia i fili delle tante – diverse e sempre uguali – storie delle sue compagne di sventura. Ma in scena sono anche testo, trama e drammaturgia della tragedia euripidea, reimbastiti con grande rigore filologico dalla stessa Cotugno in collaborazione con Fabrizio Sinisi. Ancora una volta il mito antico, specie nelle sue intense versioni teatrali, dimostra di essere un serbatoio di energia pronto a essere riattivato, offrendo le parole e le immagini più vere ed efficaci per mettere in scena corpi e storie della nostra attualità.
English abstract
In this issue of Engramma we publish an extract of the diary that Elena Cotugno wrote during the preparation of the show in which she is the protagonist: Medea per strada by the Teatro dei Borgia. Medea per strada, that has been on stage in Italy since 2016 and is directed by Gianpiero Borgia, is a traveling show for only seven spectators. Set in a van, at the presence of the only protagonist Medea/Elena Cotugno, the show leads into the streets of prostitution in the Italian cities and represents a common experience for many foreign women emigrated to Italy in search of a better life, but forced by the racket to prostitute themselves in order to survive. Medea's myth as rewritten by Fabrizio Sinisi with Elena Cotugno offers effective words and images to stage the tragic reality regarding the stranger forced into slavery in the country that was supposed to welcome him.
key words | Teatro dei Borgia; Medea; Euripides; Greek tragedy; Sexual slavery; Immigration.
Per citare questo articolo: Medea per strada, a cura di G. Borgia e E. Cotugno, “La Rivista di Engramma” n. 170, dicembre 2019, pp. 147-163 | PDF dell’articolo