Accanto alle architetture realizzate e agli scritti, i disegni di Heinrich Tessenow sono una parte fondamentale della sua opera: non sono solo strumenti per giungere alla definizione del progetto, ma sono spesso opere a sé stanti, che egli utilizza per portare avanti la propria ricerca sull’arte di costruire. In molti casi queste opere grafiche sono la più intima espressione del suo essere Baukünstler, inteso – in senso letterale – come perfetta sintesi di artista e costruttore. Non è un caso che quando pensiamo all’opera di Tessenow siano proprio i suoi disegni, le sue prospettive, a venirci in mente per prime.
Heinrich Tessenow disegna a mano libera, sfruttando questa tecnica in tutte le sue forme: per rappresentare i suoi progetti e per illustrare, a volte schematicamente, il proprio pensiero. Le sue rappresentazioni sono spesso complementari, ma non sempre: in alcuni casi a una prospettiva non corrisponde una pianta o un prospetto e viceversa; ciò accade quando il disegno trascende la dimensione pratica e illustrativa per assumere un valore assoluto per l’architettura. In altri casi i suoi disegni sono strettamente legati all’attività costruttiva pratica, sono dettagliati come disegni esecutivi e spesso accompagnati da testi esplicativi e da precise indicazioni riguardanti i materiali da utilizzare e le diverse tecniche di realizzazione.
La prospettiva
Fin dai primi anni della sua attività di architetto, appena conclusi gli studi a Monaco, Tessenow si esprime attraverso il disegno, grazie alla collaborazione con le riviste Deutsche Bauhütte e Bautechnische Zeitschrift: per quest’ultima, in particolare, tiene una rubrica nella quale risponde a quesiti tecnico-architettonici posti dai lettori, proponendo le proprie soluzioni progettuali. Tra 1904 e 1907 accompagna i suoi brevi scritti con una serie di immagini tra le quali figurano numerose prospettive. La prospettiva è infatti la tecnica di rappresentazione preferita da Tessenow, che continuerà a utilizzarla anche nella seconda metà degli anni Venti – quando il suo atelier raggiunge il maggior numero di collaboratori – e fino alla fine della sua carriera.
Come ha giustamente rilevato Luca Ortelli in un recente scritto (Ortelli 2023), i primi disegni sono ancora molto influenzati dalle visioni romantiche dell’Ottocento e dalla rappresentazione delle opere di architetti appartenenti al movimento Arts & Crafts, dalle quali Tessenow si affrancherà progressivamente per trovare un proprio modus espressivo. Questi disegni rappresentano spesso scorci di villaggi o situazioni urbane come incroci o piazze [Fig. 1] o, ancora, case isolate dai tetti appuntiti [Fig. 2]; nella maggior parte dei casi, non rappresentano progetti concreti, ma sono piuttosto finalizzati a trasmettere un’atmosfera, una Stimmung, che Tessenow ritrova nelle Kleinstädte del Meclemburgo intorno a Rostock – sua città natale – o nelle zone da lui frequentate in quegli anni, vicino a Treviri, città nella quale lavora per la locale scuola di arti applicate. Tali atmosfere avrebbero influenzato il suo lavoro e la sua concezione di “città ideale” anche negli anni successivi (Calandra di Roccolino 2023).
Sono però le prime due pubblicazioni di Tessenow a rendere noti i suoi disegni in tutta la Germania e a procurargli la considerazione degli architetti e dei critici più importanti di quegli anni, come ad esempio Karl Scheffler (Scheffler 1916) o Richard Riemerschmid, il quale poco dopo lo chiamerà a partecipare al progetto per la città giardino di Hellerau presso Dresda. Anche Martin Dulfer, architetto presso il quale aveva già lavorato a Monaco, rimane impressionato dalle sue capacità tanto da chiamarlo a Dresda come proprio assistente nel 1909.
La prima pubblicazione di Tessenow è Zimmermannarbeiten (Lavori di un carpentiere) del 1907. Nella sua prima edizione, non si tratta di un libro vero e proprio, bensì di una Mappe, una cartella costituita da 40 tavole, accompagnate da due brevi testi introduttivi. La Mappe ha l’intento di costituire un repertorio per la soluzione di problemi architettonici e di carpenteria in legno. Si tratta, di fatto, di un ‘manuale’ che raccoglie progetti ideali e reali, tutti illustrati attraverso prospettive e disegni di dettaglio. Questo tipo di pubblicazione è facilmente comprensibile, se si considera che la prima attività di Tessenow, quando ancora lavorava con il padre, era stata quella di carpentiere. La cartella non raccoglie solo progetti di Tessenow, ma anche di altri architetti, tra cui Fritz Schumacher. Nel saggio introduttivo che accompagna le tavole, Tessenow chiarisce che l’opera ha lo scopo di raccogliere esempi per la progettazione di piccoli elementi architettonici come ingressi pergolati, piccoli padiglioni, recinzioni e abbaini.
La seconda pubblicazione, Der Wohnausbau, data alle stampe due anni dopo, si presenta a sua volta come raccolta di disegni: contiene 45 tavole che raccolgono, stavolta, solo progetti di Tessenow. In questa seconda pubblicazione convivono disegni dominati da chiaroscuri esasperati e da ombre nette [Fig. 3], ma anche rappresentazioni costituite da poche linee e punti, nelle quali l’occhio dell’osservatore è portato a integrare le linee mancanti e a immaginare lo spazio [Fig. 4]. Questa caratteristica, una sorta di astrazione o essenzialità dei suoi disegni, diventerà negli anni successivi la cifra stilistica e la caratteristica principale dei disegni Tessenow.
Diversamente da quanto affermato da alcuni autori che parlano di evoluzione, a mio avviso Der Wohnhausbau si pone in continuità con l’opera pubblicata in precedenza, con l’unica differenza che qui l’architettura domina sulla pratica costruttiva e sul dettaglio. La pubblicazione, il cui titolo si può tradurre con “La costruzione della casa”, presenta attraverso i disegni alcune case ideali per la classe lavoratrice e la piccola borghesia. Come si è detto queste due pubblicazioni contribuiscono a rendere famosi i disegni di Tessenow in tutta Europa, grazie in gran parte alle note viste interne dei piccoli salotti.
Tra queste immagini certamente non si può non sottolineare come le linee di Tessenow, spesso solamente accennate, riescano a creare un’idea di spazio che è, per la maggior parte, frutto della mente dell’osservatore che viene portata, quasi come in un’illusione ottica, a completare le linee e a ‘vedere’ lo spazio. Un esempio dell’attitudine dei disegni di Tessenow a “creare” con poche linee e punti lo spazio architettonico, è il disegno di un interno nel quale le tre pareti che definiscono lo spazio di una stanza in prospettiva sono decorate con piccoli fiori stilizzati [Fig. 5]. Tessenow riesce qui a far vedere le linee di convergenza delle pareti, pur senza disegnarle mai (Miller 2023).
I disegni di natura
La stessa capacità di rappresentare con poche linee e punti lo spazio architettonico, si ritrova nei numerosi disegni dedicati alla natura. Alla rappresentazione degli alberi e delle piante, Tessenow dedica grande attenzione. Questa attenzione alla descrizione della natura è presente non solo all’interno dei progetti, ma anche autonomamente, in alcuni disegni a china dedicati esclusivamente al disegno di diversi tipi di piante. Essa deriva certamente dalla sua capacità di osservazione, ma anche dall’abilità nel cogliere con pochi tratti i caratteri fondamentali dei diversi alberi che rappresenta. Questo interesse per le diverse specie arboree deriva anche da una conoscenza botanica approfondita, che gli deriva forse anche dal fratello Martin, studioso di botanica e di agraria. In quasi tutti i disegni di architettura di Tessenow è possibile riconoscere le piante che egli rappresenta, delle quali coglie perfettamente le dimensioni, la postura, il tipo di ramificazione e la struttura del tronco.
Egli riesce a cogliere a tal punto i caratteri essenziali delle diverse essenze arboree rappresentate, che guardando, ad esempio, il disegno di un gruppo di betulle [Fig. 6], sembra quasi di sentirne il fruscio delle foglie. Questa capacità di descrizione attraverso pochi tratti essenziali si riscontra anche nella restituzione grafica dei materiali che egli utilizza nei suoi progetti. Grazie a poche brevi linee e a punti, Tessenow riesce a descrivere la superficie di diversi materiali, dal legno alla pietra, dalle piastrelle al tessuto, fino a permetterci di distinguere se si tratta di velluto o di iuta. Tessenow ha dunque il dono di riuscire a trasmettere attraverso il disegno esperienze spaziali e sensoriali.
I disegni di città
Un ultimo accenno dev’esser fatto per i disegni di città, che Tessenow elabora tra la metà degli anni Trenta e la fine della guerra, quando – ormai sempre più ritirato nella sua casa di Siemitz nel Meclemburgo – comincia a progettare i nuovi grandi insediamenti satellite delle città di Rostock e Potsdam.
Il caso più emblematico è quello di Warnemünde Diedrichshagen vicino a Rostock. Si tratta di un insediamento pensato per circa 30.000 abitanti, una piccola città ideata probabilmente per dare alloggio alle migliaia di operai impiegati nelle fabbriche di aerei Heinkel e nei cantieri navali. Eccezionalmente, di questo progetto ci sono rimasti numerosi disegni attraverso i quali è possibile ricostruire il processo attraverso il quale Tessenow affina il progetto. L’elemento più interessante è che per questo progetto si sono conservati alcuni schizzi realizzati con mano veloce e sicura, a matita su carta velina. Dagli schizzi progettuali, sostanzialmente privi di ripensamenti, si evince come il progetto proceda parallelamente in pianta e in alzato [Fig. 7]. L’insediamento è tracciato a partire dalle strade principali per tracciare le quali Tessenow ricalca gli orientamenti delle strade preesistenti, mantenendo ove possibile i filari di alberi della vecchia strada provinciale. Anche la struttura dell’impianto urbano si articola attorno alle piazze che diventano i punti di sosta e di “respiro” della città. La piazza principale, nella quale ha sede l’edificio centrale della comunità, è schizzata rapidamente in prospettiva nella parte superiore del foglio, quasi a fissare uno scenario che Tessenow ha davanti agli occhi. A questo primo schizzo corrispondono una grande planimetria [Fig. 8], dettagliata fino all’indicazione dei diversi livelli degli edifici e colorata in verde ad indicare le zone a prato, nonché una serie di alberature che differenziano alberi esistenti e alberi di nuova piantumazione.
Al progetto di Warnemünde Diedrichshagen sono poi dedicate una serie di prospettive, tra cui quella della piazza centrale [Fig. 9] che riprende con maggiore precisione la soluzione appena accennata nello schizzo, e una grande quantità di piante, sezioni e prospetti utili a definire le diverse parti del progetto. Tra i numerosi disegni che vengono prodotti per questo progetto, Tessenow pone particolare attenzione alle prospettive delle piazze e degli incroci, che diventano i luoghi primari per la rappresentazione del suo progetto urbano. Le piazze sono per Tessenow come le perle di una collana e le strade – dirà nel dopoguerra – non sono che le sottili linee di congiunzione tra una piazza e la successiva.
I disegni di Tessenow seguono certamente l’evoluzione del suo linguaggio architettonico e ne sono espressione, ma non cambiano mai pur nel loro diverso carattere, vuoi di rappresentazione estemporanea e astratta, che si potrebbe definire quasi “espressiva”, vuoi di strumento di definizione e riflessione progettuale. La ricerca recentemente condotta da me e da altri (Boesch 2023) ha rivelato nuovi aspetti della sua opera – finora non approfonditi dalla critica – che non hanno fatto che confermare la tesi qui sostenuta di un utilizzo del disegno come vero linguaggio dell’architettura. Non tutto il materiale prodotto da Tessenow è però venuto alla luce e nuovi ritrovamenti presso gli archivi dei suoi collaboratori e allievi potranno forse cambiare nuovamente la nostra percezione del suo lavoro e del suo contributo “disegnato” alla Baukunst europea.
Riferimenti bibliografici
Fonti
- Tessenow 1907
H. Tessenow, Zimmermannsarbeiten, München 1907. - Tessenow 1909
H. Tessenow, Der Wohnhausbau, München 1909. - Tessenow 1916
H. Tessenow, Hausbau und dergleichen, Berlin 1916. - Scheffler 1916
K. Scheffler, Heinrich Tessenows Zeichnungen, in “Kunst und Künstler“ XV, 1 (1916), 19-27.
Bibliografia critica
- Bösch 2023
M. Bösch (a cura di), Heinrich Tessenow. Avvicinamenti e progetti iconici, Cinisello Balsamo 2023. - Calandra di Roccolino 2023
G. Calandra di Roccolino, Heinrich Tessenow Stadtbaukünstler. I progetti di città 1936-1947, in M. Bösch (a cura di) Heinrich Tessenow. Avvicinamenti e progetti iconici, Cinisello Balsamo 2023, 489-507. - De Michelis 1991
M. De Michelis, Heinrich Tessenow 1876-1950, Milano 1991. - Hoffmann 2023
W. Hoffmann, L’architetto disegnatore, in M. Bösch (a cura di) Heinrich Tessenow. Avvicinamenti e progetti iconici, Cinisello Balsamo 2023, 102-103. - Miller 2023
Q. Miller, La stanza Giardino. Una lettura di Heinrich Tessenow, in M. Bösch (a cura di) Heinrich Tessenow. Avvicinamenti e progetti iconici, Cinisello Balsamo 2023, 112-113. - Ortelli 2023
L. Ortelli, I disegni di Tessenow, in M. Bösch (a cura di) Heinrich Tessenow. Avvicinamenti e progetti iconici, Cinisello Balsamo 2023, 104-111. - Wangerin/Weiss 1976
G. Wangerin, G. Weiss, Heinrich Tessenow 1876-1950, Essen 1976. - Zeinstra 2023
J. Zeinstra, Stanze e cose: gli interni disegnati da Heinrich Tessenow, in M. Bösch (a cura di) Heinrich Tessenow. Avvicinamenti e progetti iconici, Cinisello Balsamo 2023, 114-115.
Alongside the completed architectures and writings, Heinrich Tessenow’s drawings are a fundamental part of his work: they are not only tools for arriving at the definition of the project, but are often works that he uses to pursue his research into the art of building. In many cases, these graphic works are the most intimate expression of his being a Baukünstler, understood – in a literal sense – as the perfect synthesis of artist and builder.
Tessenow’s drawings certainly follow the evolution of his architectural language of which they are an expression, but they never change in their different character, at times oriented towards extemporaneous and abstract representation, which could almost be defined as “expressive”, and at times as a tool for design definition and reflection.
keywords | Heinrich Tessenow; Baukünstler; Perspective.
Per citare questo articolo / To cite this article: Giacomo Calandra di Roccolino, Segno e disegno nell’opera di Heinrich Tessenow, “La Rivista di Engramma” n. 207, dicembre 2023, pp. 107-115. | PDF