Nota sulla posizione di Melencolia I di Albrecht Dürer nelle diverse redazioni del Mnemosyne Atlas
La genealogia della costruzione di Tavola 58
Ilaria Grippa
English abstract
§ Le coordinate
§ I ‘testi a fronte’
§ Temi e soggetti
§ Il processo di composizione: tre diverse redazioni del montaggio (1928-1929)
§ Nota sulla espunzione di Tavola 58 dal Geburtstagsatlas (1937)
§ Bibliografia
Le coordinate
Nell’architettura dell’Atlante, Tavola 58 è inserita in un gruppo di tre pannelli dedicati all’interpretazione dei temi astrologici e cosmologici in Dürer, alla sopravvivenza delle antiche divinità planetarie nelle illustrazioni che circolano nel corso del XV secolo tra il Nord Europa e i centri umanistici italiani, e alla trasfigurazione delle divinità in vesti umane (Mnemosyne Atlas, Tavole 57, 58, 59).
Tavola 58 del Mnemosyne Atlas è il risultato di un assemblaggio apparentemente uniforme: tutte le riproduzioni presenti nel pannello sono attribuite al medesimo artista, Albrecht Dürer; unica eccezione è un bassorilievo del XV secolo nel chiostro di San Giovanni in Laterano. A un primo sguardo la disposizione e le immagini che Warburg seleziona per comporre il pannello sembrano di facile interpretazione: mostrano diverse espressioni figurative categorizzabili per tipologia, tecnica e destinazione che testimoniano la sopravvivenza della cultura cosmologica antica nel clima di tensione tra Rinascimento italiano e Riforma tedesca; ma anche lo scambio raffigurativo di soggetti e divinità planetarie tra i centri umanistici italiani e gli ambienti culturali nordeuropei.
A sinistra, una figura che apre a uno dei temi della Tavola [Fig. 58_1]: il volantino del medico Teodorico Ulsenio, riproduzione del Sifilitico in cui la figura è sottomessa alle congiunzioni planetarie nefaste sotto il segno dello Scorpione. Di seguito si trovano due figure semisdraiate in posizione malinconica, di cui una è riconducibile alla tipologia del dio fluviale Eridano [Fig. 58_3], e questa immagine è anche una sorta di estensione delle riproduzioni poste al centro del montaggio del pannello [Figg. 58_3; 58_4; 58_5]. Il percorso arriva fino alla postura saturnina meditativa, con il capo appoggiato alla mano, che è rappresentata dall’immagine del prelato scolpita sulla pietra sepolcrale romana [Fig. 58_8]. In basso a destra prende posto l’immagine emblematica della malinconia saturnina: l’incisione Melencolia I di Dürer [Fig. 58_9], simbolo del Rinascimento umanistico che rianima la posa dell’antico dio fluviale, è la metamorfosi umanizzante, incarnazione platica dell’intellettuale che pensa. La collocazione dell’incisione di Dürer e le sue dimensioni, se confrontate con quelle delle altre riproduzioni nel montaggio, la pongono come il polo di gravitazione di tutte le altre immagini in Tavola.
In questo contributo, si seguono le tracce dell’incisione di Dürer nelle tre redazioni dell’Atlante di cui abbiamo testimonianza fotografica, conservata presso il Warburg Institute Archive di Londra: la prima versione di lavoro, datata marzo/maggio 1928, una seconda versione dell’opera datata all’agosto/settembre del 1928 e, infine, l’ultima versione, quella risalente all’ottobre del 1929. L’ipotesi è che la posizione nel montaggio di Melencolia I, di cui seguiamo le tracce nelle tre fasi di composizione del Bilderatlas, sia significativa nell’elaborazione del tema che Warburg sviluppa nel suo saggio per immagini.
Tavola 58 dell’Atlante Mnemosyne è uno dei pochi casi in cui l’esposizione per immagini costruita nel pannello trova riferimenti puntuali in alcuni passaggi di un saggio di Warburg edito in vita: Heidnisch-antike Weissagung in Wort und Bild zu Luthers Zeiten (Divinazione antica pagana in testi ed immagini dell’età di Lutero), pubblicato nel 1920. Lo scritto è il frutto delle ricerche per la conferenza Dürer und die italienische Antike, tenuta il 5 ottobre del 1905 ad Amburgo in occasione di un congresso che vedeva coinvolti filologi e studiosi tedeschi (Versammlung deutscher Philologen und Schulmänner). Nello stesso anno, Warburg si era occupato dell’allestimento di una serie di pannelli con incisioni di Dürer alla Casa del Popolo di Amburgo: si tratta di una delle prime esperienze espositive che, più di vent’anni dopo, confluiranno nell’Atlante Mnemosyne.
L’interesse di Warburg per Dürer, come esempio di una rielaborazione nordica delle immagini del Rinascimento, si inserisce nel filone di studi aperto da Karl Giehlow che, con il suo testo Die Hieroglayphenkunde des Humanismus in der Allegorie del Renaissances besonders del Ehrenpforte Kaiser Maximilian I. Ein Versuch (1915) aveva dimostrato l’influenza della tradizione geroglifica egizia sullo sviluppo dell’iconografia rinascimentale della Melanconia, rappresentata dalla figura recubante o in atteggiamento pensoso. Una figura, quella della Melanconia che è, fin dall’antichità, associata all’influsso astrologico di Saturno e a una condizione patologica prodotta da uno stato fisico (l’accumulo di bile nera), e che trova espressione nella duplicità dello stato accidioso da un lato, e il genio creativo dall’altro.
La Melanconia, la cui raffigurazione emblematica è l’incisione Melencolia I di Dürer, diventerà un tema centrale nel pensiero di Warburg al punto da riecheggiare, dopo la sua morte, nelle ricerche dei suoi eredi. Nel 1923 era già stato pubblicato il saggio firmato da Fritz Saxl ed Erwin Panofsky con il titolo Dürers “Melencolia I”. Eine quellen-und typengeschischtliche Untersuchung [La “Melencolia I” di Dürer. Una ricerca storica sulle fonti e i tipi figurativi: Saxl, Panofsky [1923] 2018]. Nel 1964, a Londra, dopo decenni di travagliata gestazione, esce il volume di Fritz Saxl, Erwin Panofsky, Raymond Klibansky, Saturn and Melancholy. Studies in the History of Natural Philosophy, Religion and Art, una versione ampliata del saggio del ’23 (Saxl, Panofsky, Klibansky [1964] 2002).
Nella prosecuzione della ricerca si renderà indispensabile analizzare i temi e i soggetti di Tavola 58 in relazione ai ‘testi a fronte’ di Warburg e del Warburgkreis, tenendo presenti anche i testi di Warburg inediti in vita (gli appunti, i diari e l’epistolario).
Temi e soggetti
I temi principali della Tavola sono l’astrologia, ovvero l’interpretazione del cosmo da parte degli astrologi e la loro influenza nella cultura del primo Rinascimento, e la sopravvivenza della cultura cosmologica antica nel clima di frizione tra Umanesimo fiorentino e Riforma luterana in Germania. Un tema predominante è quindi la mantica astrologica come disciplina scientifica e il suo riflesso sulle espressioni artistiche: la conoscenza dell’astrologia, mediata dall’importante confronto con l’opera Sphaera. Neue griechische Texte und Untersuchungen zur Geschichte der Sternbilder di Franz Boll (Boll, Leipzig 1903), è uno strumento indispensabile per ricostruire la migrazione delle divinità olimpiche attraverso i travestimenti dell’immaginario orientale – quel percorso per monstra ad sphaeram (Warburg [1925] 2019, 67-104) che per la prima volta Warburg riconosce negli affreschi di Palazzo Schifanoia a Ferrara.
La riflessione sul tema astrologico si incrocia pertanto con il tema della circolazione delle immagini dell’Antico, nella loro “migrazione al Nord”, dai centri italiani del Rinascimento alle corti umanistiche del Nord Europa. Tra i veicoli che servono alla trasmissione e la ripresa di soggetti e temi pagani, i più efficaci sono le rappresentazioni di temi astrologici, e in particolare i pianeti e le costellazioni intesi come personificazioni delle divinità (in Tavola, ad esempio, le due figure di Giove/Sole e di Saturno, come forze che esercitano un’influenza opposta), che si propagano anche in forme di ampia diffusione popolare, come volantini, stampe, carte da gioco, vesti, tessuti. In filigrana, ma non per questo meno in evidenza, il tema che più interessa Warburg e che riguarda tutte le figure della tavola: la malinconia (si veda Bertozzi 2015, Wedepohl 2018).
Il processo di composizione: tre diverse redazioni del montaggio
Può essere utile analizzare il montaggio di Tavola 58 attraverso le tre fasi di redazione dell’Atlante Mnemosyne che sono state documentate fotograficamente prima del trasferimento del Warburg Institute a Londra: la prima versione dell’Atlante datata marzo/maggio 1928 (in cui la Tavola è numerata 33), la seconda versione dell’opera datata all’agosto/settembre del 1928 (in cui la Tavola è numerata 50/51), l’ultima versione dell’ottobre del 1929 (in cui la Tavola è numerata 58). L’incisione Melencolia I di Albrecht Dürer è l’immagine-guida, presente in tutte e tre le versioni. I cambiamenti apportati alla posizione di Melencolia I nelle tre versioni dell’Atlante forniscono una traccia per comprendere meglio il pensiero di Warburg e il senso di questo suo lavoro. Infatti, si registra via via un processo di accentuazione dell’energia attrattiva della figura della Malinconia, capace di influenzare e polarizzare le altre immagini presenti in Tavola.
Nella prima versione dell’Atlante troviamo la riproduzione della Malinconia düreriana in alto a sinistra di Tavola 33; nella seconda versione è posta al centro di Tavola 50/51, nell’ultima versione l’immagine è posta in basso a destra di Tavola 58. Da una posizione più alta, l’incisione di Dürer passa al centro della composizione nella seconda versione, per stabilizzarsi, infine, in una zona della Tavola – l’angolo inferiore sinistro – in cui guadagna un formato maggiore rispetto alle versioni precedenti.
Prima versione (primavera 1928)
1 | Albrecht Dürer, Sol Justitiae – Cristo come sole della giustizia, acquaforte su rame, (10,6 x 7,6 cm), 1498-1499, London, British Museum. VERSO: “Giustizia su un leone. (Nemesi)”.
2 | Albrecht Dürer, Giovane con bilancia e bastone, disegno a penna su carta (24 х 20,8 cm), 1498, San Pietroburgo, Ermitage. L’immagine in tavola è tratta da: J. Meder (Hrsg.), Zeichnungen von Albrecht Dürer in Nachbildungen (facsimile), Berlin 1905, Bd 5.
3 | Albrecht Dürer, Ritratto di Johannes Kleberger (ritratto di Johannes Kleeberger. In alto a sinistra, rappresentazione di sei pianeti del segno zodiacale del leone. A destra è riportato un segno astrologico segreto secondo l’età del rappresentato [didascalia della KBW]), olio su tavola (37x37 cm), 1526, Wien, Kunsthistorisches Museum.
4 | Albrecht Dürer, La Sacra Famiglia con due angeli nella sala a volta, xilografia, (21,7x15,2 cm), 1500-1501, Wien, Albertina Museen.
5 | Albrecht Dürer (attribuito a), Uomo nudo sdraiato con clava, disegno a penna e inchiostro nero su carta (11,4x17,5 cm), 1526 ca., Boston, Museum of Fine Arts. L’immagine in tavola è tratta da: J. Meder (Hrsg.), Zeichnungen von Albrecht Dürer in Nachbildungen (facsimile), Berlin 1905, Bd 5.
6 | Albrecht Dürer, Selbstbildnis krank [Autoritratto di Dürer malato], disegno a penna con inchiostro bruno (in alcuni punti acquarellato), (11,8x10,8 cm), 1509-1511, Berlin, Kunsthalle Bremen.
7 | Albrecht Dürer, Apollo, disegno su carta a penna con inchiostro bruno, (28,3x20,5 cm), 1501-1504 ca., London, British Museum.
8 | Giulio Campagnola, Saturnus, incisione, (13,9x10,8 cm), 1497-1507 ca., copia conservata a Pavia, Collezione dei Musei Civici Malaspina.
9 | Giulio Campagnola, l’Astrologo, incisione, 1509.
10 | Giulio Campagnola, Giovane seduto che guarda un teschio [Sitzender junger Mann einen Schädel betrachtend], incisione su rame con tecnica a bulino punteggiato, (17,4x22,4 cm), XV sec., Berlin, Kupferstichkabinett Staatliche Museen.
11 | Albrecht Dürer, Melencolia I (La malinconia saturnina. Incisione su rame di Dürer [didascalia della KBW]), acquaforte (24,1x18,5 cm), 1514, Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle.
12 | Vittore Carpaccio, Compianto su Cristo morto, dipinto, (145x180,5 cm), 1520, Berlin, Gemäldgalierie del Staatliche Museen.
13a | Albrecht Dürer, Retorica, disegno su carta a penna con inchiostro bruno, (20,3x10,5 cm), 1495-1500, London, British Museum.
13b | Albrecht Dürer, Filosofia, disegno su carta con penna e inchiostro nero, con lavaggio verde e marrone, (19,1x9,9 cm), 1495-1500, London, British Museum.
14a | Albrecht Dürer, La prudenza, disegno a penna con inchiostro nero su carta, (17,2x10,3 cm), 1494-1495, Paris, Musée du Louvre.
14b | Albrecht Dürer, Melpomene, disegno su carta brunastra con penna, inchiostro e acquarello, (17,8x9,7 cm), 1494-1495, Parigi, Musée du Louvre.
14c | Albrecht Dürer, Mercurio, disegno a penna e inchiostro nero, acquarello (verde e carminio chiaro) su carta brunastra, (19,7x10,2 cm), 1527 ca., Paris, Musée du Louvre.
14d. Albrecht Dürer, Calliope, disegno su carta con penna e inchiostro nero, (20,3x10,7 cm), 1494-1495, Paris, Musée du Louvre.
Dalla prima versione di Tavola 58 (nella versione della primavera 1928 numerata come 33) risulta evidente la focalizzazione di Warburg sui temi astrologici, con una attenzione particolare al materiale e al supporto su cui venivano mostrate le illustrazioni per la loro diffusione come, ad esempio, le rappresentazioni delle Arti e delle Muse che si ispirano ai cosiddetti “Tarocchi del Mantegna” [Figg. 13a-b, 14a-d].
In questa prima versione si può leggere anche la ripartizione delle raffigurazioni in Tavola sulla base della loro potenza energetica: sul lato sinistro troviamo figure positive della libertà e dell’autoaffermazione, connotate da segni e simboli astrologici riferiti alle qualità del Sole [Figg. 1, 2, 3 e 7], mentre sulla parte di destra troviamo le immagini che mostrano la caratteristica ‘umida’ e malefico-pestilenziale dell’influenza di Saturno [Figg. 4, 5 e 6]. In Tavola è presente, inoltre, un esempio della riemersione e della sopravvivenza demonica della figura di Saturno sotto sembianze umane nel Rinascimento [Fig. 8]. Il richiamo è certamente alla teoria ippocratica dei quattro umori, dei quali il medico deve equlibrare gli eccessi: Fig. 6 corrisponde all’autoritratto di Dürer malato in cui l’artista indica la milza, il centro del disturbo melanconico, che è il punto in cui prova dolore; e l’esempio maggiore del mancato temperamento dell’umore malinconico, la Melencolia I [Fig. 11]. Tutte le immagini dunque sono afferenti, per tema o per postura delle figure, al tema della malinconia [Figg. 8, 9, 10 e 12], ma il riferimento è anche al calcolo e alla lettura matematico-astrologica del cielo, che consente la previsione di congiunzioni planetarie con effetti catastrofici [Fig. 10].
Seconda versione (autunno 1928)
1 | Albrecht Dürer, Uomo sifilitico (volantino astrologico del medico Ulsenius contro la sifilide [didascalia della KBW]), xilografia (39,4 x 27,7 cm), 1496. In Ulsenius Theodoricus, In epidemicam scabiem vaticinium, Nürnberg: Hans Mair, 1.VIII.1496 (ISTC iu00059200). L’immagine in tavola è tratta da: Karl Sudhoff, Alte Meister der Medizin und Naturkunde, München 1912, p. 41, tafel 6. VERSO: “Karl Sudhoff, nel vol. 4 di Alte Meister der Medizin und Naturkunde (a cura di Gustav Klein)”.
2 | Giulio Campagnola, Giovane seduto che guarda un teschio [Sitzender junger Mann einen Schädel betrachtend], incisione su rame con tecnica a bulino punteggiato, (17,4 x 22,4 cm), XV sec. ca., Berlin, Kupferstichkabinett Staatliche Museen.
3 | Albrecht Dürer, Selbstbildnis krank [Autoritratto di Dürer malato], disegno a penna con inchiostro bruno (in alcuni punti acquarellato), (11,8 x 10,8 cm), 1509-1511, Berlin, Kunsthalle Bremen.
4 | Giulio Campagnola, Saturnus, incisione, (13,9 x 10,8 cm), 1497-1507 ca., copia conservata a Pavia, Collezione dei Musei Civici Malaspina.
5 | Giulio Campagnola, L’Astrologo, incisione, 1509.
6 | Albrecht Dürer, Sol Justitiae – Cristo come sole della giustizia, acquaforte su rame, (10,6 x 7,6 cm), 1498-1499, London, British Museum.
7 | Moneta di Tito, Iudea capta, lega di rame, peso 21,30 grammi, coniata e prodotta nell’80-81 a.C., Roma, Impero Romano, London, British Museum.
8 | I figli del pianeta Saturno, da una pagina di un manoscritto tedesco del XV secolo che si riferisce al Kalendarisches Hausbuch del Maestro Joseph, Cod. M.d. 2, 1475 ca., fol. 269r, Tübingen, Universitätsbibliothek.
9 | Albrecht Dürer, Melencolia I (La malinconia saturnina, incisione su rame di Dürer [didascalia della KBW]), acquaforte (24,1 x 18,5 cm), 1514, Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle.
10 | Albrecht Dürer, Ritratto di Johannes Kleberger (ritratto di Johannes Kleeberger, in alto a sinistra, rappresentazione di sei pianeti del segno zodiacale del leone, a destra è riportato un segno astrologico segreto secondo l’età del rappresentato [didascalia della KBW]), olio su tavola (37 x 37 cm), 1526, Wien, Kunsthistorisches Museum.
11 | Albrecht Dürer, Nudo femminile sdraiato, disegno a pennello o penna nera (16,9 x 21,8 cm), 1501, Wien, Albertina Museen.
12 | Albrecht Dürer, La Sacra Famiglia con due angeli nella sala a volta, xilografia, (21,7x15,2 cm), 1500-1501, Wien, Albertina Museen.
13 | Albrecht Dürer (attribuito a), Uomo nudo sdraiato con clava, disegno a penna e inchiostro nero su carta (11,4 x 17,5 cm), 1526 ca., Boston, Museum of Fine Arts. L’immagine in tavola è tratta da: J. Meder (Hrsg.), Zeichnungen von Albrecht Dürer in Nachbildungen (facsimile), Berlin 1905, Bd 5.
14 | Vittore Carpaccio, Compianto su Cristo morto, dipinto, (145 x 180,5 cm), 1520, Berlin, Gemäldgalierie del Staatliche Museen.
15 | Giorgione, Tre filosofi, dipinto su tela, (156,5 x 177 cm), 1508-1509, Wien, Kunsthistorisches Museum.
16 | Jan Collaert II, after Jan van der Stradanus, Saturno, dalla serie “Septem Planetae”, incisione, stampa su carta, (19,3 x 13,4 cm), 1587 ca., London, British Museum.
17 | Harmen Jansz Muller, after Maarten van Heemskerck, Melancholici, dalla serie “I quattro temperamenti”, incisione, stampa su carta, (20,5 x 23 cm), 1566, London, British Museum.
La seconda versione della Tavola sulla Malinconia (numerata 50-51 nella redazione dell’autunno del 1928) si focalizza ulteriormente sulle figure e sulle forme di pathos tipiche della Melanconia. È possibile osservare diverse figure, sia maschili che femminili, che interpretano la postura malinconica nelle sue diverse declinazioni: la posa recubante che caratterizza le divinità fluviali [Figg. 2, 4, 7, 11, 12 e 13] e la postura pensosa – con la mano che sorregge il peso della testa – dove precipita la gravità di un corpo in contrazione o in stato di abbandono – come nel caso dell’emblematica incisione düreriana [Fig. 9].
In questa seconda versione, Warburg riorganizza e aggiunge nuovi materiali che integrano il tema con immagini relative a vari aspetti topologici, formali e contenutistici. Non troviamo solo figure dalla postura malinconica ma anche rappresentazioni del pianeta Saturno e dell’influsso di questo sui propri figli in illustrazioni di manoscritti, disegni e incisioni che mostrano gli effetti maligni fino all’estremo dell’epidemia di peste, provocati dalle congiunzioni nefaste del pianeta [Figg. 1, 3, 4, 8, 16 e 17]. Figure incarnate di questa influenza del dio-pianeta sono nel volantino pubblicitario del medico Ulsenio [Fig. 1] – che rappresenta gli effetti della dannosa congiunzione di Saturno su un malato di sifilide – e nell’autoritratto di Dürer malato che indica il punto dolente [Fig. 3].
In alcune immagini si mostra l’aspetto più feroce e cannibale del demone di Saturno: si tratta di disegni preparatori e incisioni di artisti tedeschi della fine del XV secolo, Jan Collaert II e Harmen Jansz Muller, collocate in basso e a destra nel pannello [Figg. 16 e 17].
Ultima versione (autunno 1929)
58_1 | Albrecht Dürer, Uomo sifilitico (volantino astrologico del medico Ulsenius contro la sifilide [didascalia della KBW]), xilografia (39,4 x 27,7 cm), 1496. In Ulsenius Theodoricus, In epidemicam scabiem vaticinium, Nürnberg: Hans Mair, 1.VIII.1496 (ISTC iu00059200). L’immagine in tavola è tratta da: Karl Sudhoff, Alte Meister der Medizin und Naturkunde, München 1912, 41, tafel 6. VERSO: “Karl Sudhoff, nel vol. 4 di Alte Meister der Medizin und Naturkunde (a cura di Gustav Klein)”.
58_2 | Albrecht Dürer, Giovane con bilancia e bastone, disegno a penna su carta (24 х 20,8 cm), 1498, San Pietroburgo, Ermitage. L’immagine in tavola è tratta da: J. Meder (Hrsg.), Zeichnungen von Albrecht Dürer in Nachbildungen (facsimile), Berlin 1905, Bd 5.
58_3 | Albrecht Dürer (attribuito a), Uomo nudo sdraiato con clava, disegno a penna e inchiostro nero su carta (11,4 x 17,5 cm), 1526 ca., Boston, Museum of Fine Arts. L’immagine in tavola è tratta da: J. Meder (Hrsg.), Zeichnungen von Albrecht Dürer in Nachbildungen (facsimile), Berlin 1905, Bd 5.
58_4 | Albrecht Dürer, La Sacra Famiglia con due angeli nella sala a volta, xilografia, (21,7 x 15,2 cm), 1500-1501, Wien, Albertina Museen.
58_5 | Albrecht Dürer, Nudo femminile sdraiato, disegno a penna e pennelo su carta verde (16,9 x 21,8 cm), 1501, Wien, Albertina.
58_6 | Albrecht Dürer, Ritratto di Johannes Kleberger (ritratto di Johannes Kleeberger, in alto a sinistra, rappresentazione di sei pianeti del segno zodiacale del leone, a destra è riportato un segno astrologico segreto secondo l'età del rappresentato [didascalia della KBW]), olio su tavola (37 x 37 cm), 1526, Wien, Kunsthistorisches Museum.
58_7 | Albrecht Dürer, Sol Justitiae, acquaforte (10,7 x 7,7 cm), 1499 ca., VERSO: “Giustizia su un leone. (Nemesi)”.
58_8 | Uomo addormentato. Particolare della lastra sepolcrale di un prelato, metà XV sec., Roma, Chiostro di San Giovanni in Laterano. VERSO: “Per malinconia”.
58_9 | Albrecht Dürer, Melencolia I (La malinconia saturnina. Incisione su rame di Dürer [didascalia della KBW]), acquaforte (24,1 x 18,5 cm), 1514, Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle.
Nella terza (e ultima) redazione di Mnemosyne, datata all’autunno del 1929, Warburg arriva a una sintesi compositiva e tematica rispetto alle immagini presenti nelle tavole precedenti: la scelta è di usare solo raffigurazioni di opere di Dürer, ad eccezione della fotografia di un rilievo sepolcrale di un prelato, raffigurato con la mano che sorregge il peso della testa reclinata, nel Chiostro interno della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma [Fig. 8].
Il ruolo di figura-guida che Warburg affida alla Melencolia I nella dinamica del montaggio appare confermato anche dal formato maggiore che l’immagine acquista rispetto ai due montaggi precedenti. L’opera emblematica di Dürer pare aver guadagnato la posizione del polo energetico che attrae e organizza le altre immagini in Tavola, con un ulteriore accento sui temi che risultano i più importanti per l’argomentazione: la circolazione di immagini astrologiche di diffusione popolare, come il volantino astrologico del medico Ulsenius [Fig. 58_1], la contrapposizione tra un dio Giove, caldo e solare, vittorioso nella postura eretta e decisa [Figg. 58_2, 58_7] versus un dio Saturno malinconico, umorale, schiacciato dal peso di influenze astrali avverse – ma capace di custodire il germe del pensatore e del genio [Fig. 58_9].
Nota sulla espunzione di Tavola 58 dal Geburtstagsatlas (1937)
Un’ultima nota: è da notare che Tavola 58 dell’Atlante Mnemosyne risulta espunta dalla versione del Geburtstagsatlas approntata da Gombrich nel 1937 (per l’edizione del Geburtstagsatlas si veda Seminario Mnemosyne 2017a; Seminario Mnemosyne 2017b; Nicastro 2018; Seminario Mnemosyne 2018; Seminario Mnemosyne 2023a; Seminario Mnemosyne 2023b; per la ricognizione sui materiali conservati al Warburg Institute Archive: Tonin 2018).
Un accenno all’immagine-fulcro di Tavola 58, la Melencolia I, è nella scheda di Tavola XXIV dell’“Atlante del compleanno” (Seminario Mnemosyne 2023b): negli appunti che Gombrich recupera e pubblica, l’opera di Dürer è interpretata come il segno finale di un percorso figurativo in cui gli attributi diventano una qualità concreta e non servono più a individuare le caratteristiche del soggetto. La figura alata, infatti, non aveva più bisogno di simboli o attributi che rimandassero all’immagine di Saturno, proprio perché, secondo Gombrich (ma probabilmente si tratta di appunti di Warburg e Bing), l’incisione di Dürer, datata 1514, caratterizza già il soggetto che, nella sua fisionomia, lo rende immediatamente riconoscibile:
Am Ende steht Dürers Melancholie, die der Attribute nicht mehr bedürfte, um die Saturn-Kindschaft anschaulich zu machen […]. Alles spiegelt sich im Gesicht, aus dem Zeichen ist ein Ausdruck geworden. Statt durch Tradition geheiligter, nur dem Eingeweihten verständlicher magisch wirksamer Attribute, ist es das Bild eines Menschengesichts, dessen saturnischen Wesen jeder ihm ansieht.
Alla fine di tutto questo c’è la Melencolia di Dürer, che non ha più bisogno degli attributi per illustrare e rendere vivida l’immagine dell’infanzia di Saturno […]. Tutto si riflette nel volto, il segno è diventato espressione. Invece di attributi magicamente efficaci, santificati dalla tradizione e comprensibili solo agli iniziati, è l'immagine di un volto umano di cui tutti riconoscono la natura saturnina.
Bibliografia
Questo contributo si iscrive nella ricerca del Seminario Mnemosyne e fa riferimento, in particolare, ad alcuni lavori su Tavola 58 e sulla Melanconia, già pubblicati in “Engramma”: si vedano i saggi, a cura del Seminario Mnemosyne: Cosmologia in Albrecht Dürer. Materiali grafici e saggio interpretativo, “La Rivista di Engramma”, 18 (luglio/agosto 2002), 15-26; Figure della Malinconia attraverso l’Atlante delle Memoria. Galleria ragionata delle immagini dal Bilderatlas, “La Rivista di Engramma” 140 (dicembre 2016), 7-10; Tre forme di malinconia. Una ricognizione su figure di malinconici, a partire dall’Atlas Mnemosyne, “La Rivista di Engramma” 144 (aprile 2017), 5-35.
Scritti di Warburg e del Warburgkreis
- Briefe
A. Warburg, Briefe, hrsg. von M. Diers und S. Haug, in Zusammenarbeit mit T. Helbig, Berlin 2019. - AWM I
A. Warburg, Astrologica. Saggi e appunti 1908-1929, a cura di M. Ghelardi, Torino 2019. - AWM II
A. Warburg, Fra antropologia e storia dell’arte, a cura di M. Ghelardi, Torino 2021. - Warburg [1906] 2021
A. Warburg, Dürer e l’Antico italiano, in AWM II, 537-552. - Warburg [1920] 2019
A. Warburg, Divinazione antica pagana nei testi e nelle immagini nell’età di Lutero, in AWM I, 187-296. - Warburg [1925] 2019
A. Warburg, L’influsso della Sphaera barbarica sui tentativi di orientamento nel cosmo in Occidente. In memoria di Franz Boll (1925), in AWM I, 67-104. - Warburg [1927] [1970] 1983
A. Warburg, Mnemosyne: Gründegriffe, Notizbuch, in Gombrich [1970] 1983. - Warburg [1929] 2002
A. Warburg, Mnemosyne, L’Atlante delle immagini, a cura di M. Ghelardi, Torino 2002.
___ - Giehlow [1915] 2004
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E. Panofsky, F. Saxl, La «Melencolia I» di Dürer. Una ricerca storica sulle fonti e i tipi figurativi, a cura di E. De Vito, C. Wedepohl, tr. it. E. De Vito, Macerata 2018. - Panofsky [1955] 2006
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English abstract
This essay is intended as an in-depth reading of Panel 58 of the Mnemosyne Atlas. Some results of this research, by the Mnemosyne Seminar, have already been published in “La Rivista di Engramma” 18, (2002). The focus of this article is on the typological arrangement of the work Melencolia I by the artist Albrecht Dürer in the three drafts of Panel 58 of Aby Warburg’s Bilderatlas.
keywords | Panel 58; Aby Warburg; Mnemosyne Atlas; Melencolia I; Albrecht Dürer.
La Redazione di Engramma è grata ai colleghi – amici e studiosi – che, seguendo la procedura peer review a doppio cieco, hanno sottoposto a lettura, revisione e giudizio questo saggio.
(v. Albo dei referee di Engramma)
The Editorial Board of Engramma is grateful to the colleagues – friends and scholars – who have double-blind peer reviewed this essay.
(cf. Albo dei referee di Engramma)
Per citare questo articolo / To cite this article: I. Grippa, Nota sulla posizione di Melencolia I di Albrecht Dürer nelle diverse redazioni del Mnemosyne Atlas. La genealogia della costruzione di Tavola 58, “La Rivista di Engramma” n. 206, ottobre/novembre 2023, pp. 81-97 | PDF of the article