"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

228 | ottobre 2025

97888948401

Nemi, ricerche in corso 

Editoriale di Engramma 228 

a cura di Ilaria Grippa e Christian Toson

English abstract

Nemi, ricerche in corso, si colloca in continuità con il numero 203, Guerra, archeologia e architettura. Le navi di Nemi, uscito nel giugno 2023 come risultato delle ricerche condivise all’interno del Centro di Documentazione e studio di Nemi. In quell’occasione si sono aperti filoni di indagine che spaziano dalla ricerca archeologica a quella letteraria e mitografica, dalla storia delle immagini legate allo scavo delle navi a quella del museo e del suo allestimento – e quindi alla progettazione e alla storia dell’architettura – fino all’analisi del paesaggio nemorense. Oggi, dopo due anni di attività e un numero monografico su “Ricerche di Storia dell’Arte” (n. 142, maggio 2024), presentiamo un ulteriore avanzamento sugli stessi sentieri già imboccati e su nuovi temi che nel frattempo si sono aggiunti nel fertile progresso della ricerca.

L’immagine di copertina scelta per questo numero proviene dall’archivio online della Società Italiana di Medicina Subacquea ed Iperbarica (SIMSI). Lo scatto fissa un momento sospeso: la persona ritratta, una figura piccola fra la massiccia mole della carpenteria lignea antica, si trova appollaiata in bilico sul bordo della seconda nave, su una passerella provvisoria. Il suo sguardo scruta, un poco intimidito, particolari del manufatto. Sullo sfondo si distinguono la vegetazione cresciuta sulle sponde di un lago in parte prosciugato e l’hangar provvisorio, eretto per proteggere il primo scafo in attesa della costruzione del Museo progettato dall’architetto Vittorio Morpurgo. La fotografia documenta una fase cruciale nella storia novecentesca di Nemi: il termine dell’impresa archeologica di scavo delle navi e l’inizio di un nuovo capitolo, quello della realizzazione del Museo, che sarà inaugurato il 21 aprile 1940. È un’immagine ‘ferma’ e insieme ‘in progress’, che ben rappresenta lo stato delle nostre ricerche: fatte di momenti di indagine e confronto, ma anche di necessarie pause di sedimentazione e riflessione. 

Il numero si propone come spazio di raccolta, rielaborazione e integrazione dei materiali presentati in iniziative e convegni, in particolare nelle giornate di studio Tra architettura e archeologia. Il Museo delle Navi di Nemi e il territorio del Ramo d’oro, promosse dal centro studi classicA, Iuav, dal Centro di Documentazione e studio di Nemi, con il finanziamento della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali (MIC CON24 – 001469), tenutesi all’Università Iuav di Venezia il 13 e 14 dicembre 2024. Nel corso delle giornate di studio veneziane si sono moltiplicate le occasioni di confronto, che hanno riunito studiosi e studiose di diversa formazione. Gran parte dei contributi qui pubblicati consiste in approfondimenti delle relazioni presentate in quella sede; a questi si aggiungono gli esiti di ricerche in corso – lavori di tesi magistrale, progetti di dottorato e attività seminariali. Accanto alle giornate di studio del dicembre 2024, vanno ricordati altri momenti significativi di scambio che hanno contribuito a dare cornice e continuità alle ricerche confluite in questo numero: tra essi, le iniziative organizzate in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (GEP), promosse dal Ministero della Cultura e ospitate presso il Museo delle Navi romane di Nemi, e i seminari condotti dal centro studi classicA, come la giornata di Ricerche in corso, Navi di Nemi, con la partecipazione del CNR, Istituto di Scienze Marine di Venezia. Il numero prende dunque forma da una fitta trama di incontri e seminari, che hanno offerto lo spazio per un confronto aperto e per l’elaborazione di linee di ricerca comuni.

In appendice all’editoriale si pubblicano le locandine delle iniziative che hanno dato origine a questo percorso: testimonianze visive di un processo collettivo in costante dialogo tra partner diversi – istituti di ricerca, enti di tutela e istituzioni di conservazione – nella convinzione che solo attraverso un confronto serrato e coordinato fra le discipline dell’archeologia, della geofisica, dell’architettura e del paesaggio, della museografia, della storia della cultura, dell’ingegneria, dei media visuali e della comunicazione, dell’archiviazione, etc. si possa valorizzare quel meraviglioso e stratificato intreccio di storie sommerse nel bacino nemorense. Dal vecchio vulcano albano continuano a eruttare nuovi e avvincenti fatti, e ogni contributo di questo numero diventa una piccola avventura: in primis la questione cruciale dell’allestimento del Museo, alla quale dedichiamo la prima sezione del numero.

Museo, costruzione e allestimenti

La sezione si apre con il contributo di Elisabetta Pallottino Le navi di Nemi e la nave di Teseoche pone al centro una questione che ha animato il dibattito durante le giornate di studio e gli incontri, ovvero l’opportunità, emersa fin da subito dopo l’incendio, di ricostruire le navi perdute. La domanda entra prepotentemente nella nostra cultura della memoria e ci costringe a riflettere sui temi dell’autenticità, dell’anacronismo e dell’unità estetica e spaziale. Si tratta di una riflessione teorica che dialoga con l’attualità dei lavori di restauro e rinnovamento in corso al Museo, raccontati da due dei protagonisti coinvolti, la direttrice Daniela De Angelis e l’architetto Andrea Mandara, che nell’articolo Verso il nuovo allestimento del Museo delle Navi romane di Nemi illustrano i principi alla base del progetto, volto a coniugare la tutela dell’edificio con le nuove esigenze espositive.  

A diramare e sviluppare i temi della costruzione e ricostruzione del museo concorrono i tre contributi centrali della prima sezione. Tullia Iori con Il cemento armato e il Museo delle Navi di Nemi racconta la messa in opera del museo attraverso la lente della storia dell’ingegneria, mettendo in evidenza le sfide tecniche e il rapporto tra innovazione, archeologia e propaganda nel contesto fascista. L’evoluzione dell’edificio e dei suoi allestimenti dal 1940 al 2000 è ripercorsa da Agostina Incutti e Paola Porretta in Architettura e allestimenti del Museo delle Navi romane di Nemi, che, grazie a fonti inedite e nuove elaborazioni grafiche, offre una lettura critica delle diverse fasi di trasformazione del museo. Sulle tensioni simboliche e politiche della ricostruzione nel Dopoguerra si concentrano invece Ilaria Grippa e Christian Toson, che in Interiorizzare la rovina (1948-1953) rileggono la vicenda delle scelte di ricostruzione e di riallestimento del museo attraverso inediti documenti di Guido Ucelli, il principale promotore dell’impresa archeologica nemorense. A chiudere la sezione è l’intervento di Massimo Capulli Allestimenti navali a confronto. Spunti di riflessione, che allarga lo sguardo a una ricca selezione di contesti museali navali, sottolineando le questioni poste dall’esposizione di relitti e le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie digitali e stabilendo un implicito confronto con il museo nemorense passato e futuro.

Ricerche sul territorio

La seconda sezione del numero apre nuove piste di indagine sul paesaggio nemorense e sulle sue stratificazioni storiche e culturali. L’articolo Le acque nel contesto nemorense di Maddalena Bassani si concentra sul ruolo delle acque del lago e delle sorgenti, elemento finora poco esplorato ma fondamentale tanto nella definizione degli insediamenti quanto nella dimensione cultuale del bacino di Nemi. Le ricerche condotte dal CNR-ISMAR di Venezia con la collaborazione del CNR-INM e il CNR-IGG e il finanziamento della Direzione Regionale Musei Lazio – Il lago di Nemi e le sue rive. Indagini non invasive e prospettive di ricerca – presentano i primi esiti di una campagna di indagini geofisiche non invasive realizzate al Lago di Nemi tra ottobre 2024 e gennaio 2025. Grazie a tecnologie sonar di ultima generazione, è stata prodotta una nuova batimetria del lago che ha permesso di documentare geomorfologie sommerse e di individuare la posizione originaria degli scafi e dei cantieri di scavo – una mappatura che apre nuove prospettive di indagine storica, archeologica e geomorfologica. Chiude la sezione Percorsi della memoria di Beatrice Colombaro, Maddalena Bresolin e Eva Dal Bello, che mette in relazione i paesaggi sacri del Santuario di Diana e di Giove Laziale sul Monte Cavo: attraverso l’analisi archeologica, storica e topografica, le autrici ricostruiscono la trasformazione di questi luoghi sacri e la loro valenza politica e culturale nell’ambito della religione romana. Il contributo, che nasce dall’intreccio di tre ricerche di tesi magistrale, propone inoltre un nuovo itinerario archeologico e naturalistico tra Albano e Nemi.

Fonti e documentazione

La terza sezione, come nel numero 203, è dedicata all’aggiornamento dei materiali archivistici e visivi dei quali si sta sistematizzando la documentazione e la schedatura, al fine di agevolarne l’accesso e ampliare le opportunità di rilettura della storia delle navi e del Museo. Ilaria Grippa e Paola Redemagni in I film di Guido Ucelli analizzano il ruolo che cinema e fotografia ebbero nel progetto culturale e scientifico di Guido Ucelli, ricostruendo – grazie ai fondi conservati presso l’ASMUST – l’uso strategico dei media visivi nella documentazione e nella divulgazione dell’impresa di Nemi, tra esigenze di ricerca, propaganda e narrazione personale. Daniela De Angelis in Nuovi documenti sul riallestimento del Museo delle Navi romane (1953) presenta per la prima volta i disegni e le fotografie di Luigi Tursini, oggi conservati nel Fondo Meschini presso il Museo delle Navi, e la documentazione donata dalla famiglia Neri relativa all’ingegner Augusto Biagini, preziose testimonianze della fase di riallestimento tra il 1948 e il 1959. A chiudere la sezione – e il numero – è l’aggiornamento bibliografico a cura di Ilaria Grippa, Agostina Incutti e Christian Toson, una risorsa ampia e ricca che integra il repertorio bibliografico raccolto nel numero 203, proseguendo il lavoro pionieristico di Lucilla Mariani del 1942: si tratta di una integrazione di oltre 2000 nuovi titoli rispetto alle bibliografie precedenti che offre una base di riferimento solida per le future ricerche. 

Appendice all’Editoriale di Engramma 228

Da sinistra a destra: Giornate Europee del Patrimonio (GEP), promosse dal Ministero della Cultura, 28-29 settembre 2024; Giornata di studi Tra architettura e archeologia. Il Museo delle Navi di Nemi e il territorio del Ramo d’oro, promosse dal centro studi classicA, Iuav, dal Centro di Documentazione e studio di Nemi, con il finanziamento della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali (MIC CON24 – 001469), 13 e 14 dicembre 2024 (Iuav); Seminari condotti dal centro studi classicA (Iuav), Ricerche in corso, Navi di Nemi, (con la partecipazione del CNR, Istituto di Scienze Marine di Venezia).

English abstract

Issue 228 of Engramma, Nemi, ricerche in corso, continues the line of enquiry initiated in Engramma 203, Guerra, archeologia e architettura. Le navi di Nemi (June 2023) and brings together the results of the study days held at Iuav University of Venice in December 2024, alongside outcomes from Master’s theses, doctoral research, and teaching activities. The first section, Museum, Construction and Displays, examines the history and transformations of the Museum of the Roman Ships of Nemi. Elisabetta Pallottino discusses the paradox of Theseus’ ship in relation to the Morpurgo complex destroyed in 1944; Daniela De Angelis and Andrea Mandara present the current restoration and renewal programme; Tullia Iori analyses the engineering challenges and the interplay between innovation, archaeology, and Fascist propaganda; Agostina Incutti and Paola Porretta retrace the architectural and museographic evolution of the Museum from 1940 to 2000. Ilaria Grippa and Christian Toson focus on the symbolic and political tensions of the post-war reconstruction, drawing on unpublished documents from the Carla and Guido Ucelli Archive at the Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia in Milan and interpreting Elio Petri’s film L’assassino (1961) as a visual meditation on memory and ruin. The section closes with Massimo Capulli’s comparative reflections on naval displays and the museological challenges of exhibiting shipwrecks. The second section, Research on the Territory, explores the Nemorense landscape. Maddalena Bassani investigates the role of water in shaping settlements, cults, and myths; the CNR–ISMAR team presents a new high-resolution bathymetric survey of the lake, revealing submerged remains and suggesting the original location of the ships; Beatrice Colombaro, Maddalena Bresolin, and Eva Dal Bello examine the sacred landscapes of Diana Nemorensis and Jupiter Latiaris, and propose a new archaeological and naturalistic itinerary linking Albano and Nemi. The third section, Sources and Documentation, turns to archival and visual materials. Ilaria Grippa and Paola Redemagni analyse Guido Ucelli’s strategic use of cinema and photography to document and disseminate the recovery of the ships; Daniela De Angelis publishes for the first time Luigi Tursini’s drawings and photographs and Augusto Biagini’s documents and photographs, preserved in the Meschini and Neri Archive at the Nemi Museum; the issue concludes with an updated bibliography edited by Ilaria Grippa, Agostina Incutti, and Christian Toson, which continues Lucilla Mariani’s pioneering work and offers a comprehensive, interdisciplinary resource for future research.

keywords | Nemi Roman Ships; Museum of Roman Ships; Archaeology and Architecture; Cultural Heritage and Visual Media; Landscape and Sacred Topography.

Per citare questo articolo / To cite this article: Ilaria Grippa, Christian Toson, Nemi, ricerche in corso. Editoriale di Engramma 228, “La Rivista di Engramma” n. 228, ottobre 2025.