Verso il nuovo allestimento del Museo delle Navi romane di Nemi
Un palinsesto complesso di museografia e gestione tecnico-amministrativa di un bene pubblico
Daniela De Angelis, Andrea Mandara
English abstract

1 | Museo delle Navi romane di Nemi. L’invaso destro al termine dei lavori strutturali, con il nuovo allestimento in corso.
Introduzione
Il Museo delle Navi romane di Nemi si trova oggi in una fase cruciale della sua storia. Dopo decenni di attività e di interventi parziali, l’edificio progettato da Vittorio Ballio Morpurgo è oggetto di un programma integrato di restauro e rinnovamento complessivo, che coinvolge sia le strutture architettoniche che l’aggiornamento dell’offerta museografica e funzionale. Le trasformazioni in atto, per l’ampiezza e l’articolazione degli interventi previsti, caratterizzano in modo significativo la storia del museo sia per quanto riguarda la conservazione del bene, sia per la definizione della sua nuova identità e missione.
I cantieri in corso non si limitano alla mera manutenzione dell’edificio ma permettono anche la realizzazione di un primo lotto di interventi di riallestimento che nascono da un’articolata riflessione sul ruolo del museo contemporaneo e sulla sua capacità di comunicare, educare e generare valore per la comunità. Al centro di questo processo si trova un gruppo di lavoro composto da una rete di professionalità coordinate dalla Direzione del museo, impegnata a gestire risorse e attività che vanno ben oltre la sola gestione quotidiana del bene.
Il museo come organismo vivo
Entrare oggi nel museo vuol dire fare ingresso all’interno di un cantiere in piena attività, dove diverse squadre di lavoro operano simultaneamente su vari interventi collegati: dal restauro delle coperture a quello delle sale espositive, dal rinnovo degli apparati impiantistici a quello delle dotazioni collegate agli spazi di accoglienza. Lo stato attuale dell’attività in corso offre perciò un quadro significativo della complessità gestionale di un bene pubblico così ampio come il Museo delle Navi romane di Nemi.
Alcune dimensioni del museo permettono di comprendere a pieno la complessità degli interventi in corso:
- 12.386 m2 di area complessiva, di cui 8.185 m2 destinati a verde con alberature storiche;
- 6.400 m2 di superficie coperta;
- 2 sale principali a tutt’altezza che coprono una superficie di 2.526 m2 ciascuna;
- 1 area di ingresso e di introduzione alle due grandi sale espositive al piano terra pari a 596 m2.

2 | Somma urgenza per il crollo di un albero sulla recinzione del museo prima e durante i lavori.
Questi numeri rendono immediatamente percepibile l’ampiezza di ogni singolo intervento e comprendere l’impegno necessario di programmazione, organizzativo, tecnico, economico e amministrativo legato alle attività di restauro e valorizzazione in atto. E così la semplice ritinteggiatura delle pareti interne del museo obbliga a dover intervenire su un’estensione di superfici di migliaia di metri quadri, con un conseguente impegno molto oneroso per costi, tempi e organizzazione del lavoro. Un altro esempio significativo: ridipingere solo un unico grande arco di una delle due sale impegna una superficie pari a 185 m2; estendendo l’intervento a tutti gli archi delle due sale si arriva a un totale di 2.590 m2.
Manutenzione ordinaria e straordinaria. Una sfida continua

3 | Lavori in corso sulla pavimentazione nell’invaso destro.
La gestione di un museo di questa portata implica un continuo equilibrio tra manutenzione ordinaria e straordinaria. La manutenzione ordinaria comprende tutte le attività di cura e controllo che devono essere svolte con regolarità: pulizia degli ambienti, piccoli interventi su impianti e strutture, monitoraggio del microclima e della sicurezza. La manutenzione straordinaria, invece, riguarda operazioni più invasive e programmate nel medio e lungo termine, come il consolidamento strutturale, il rifacimento delle pavimentazioni o la sostituzione di impianti obsoleti.
Negli ultimi anni si sono susseguiti numerosi interventi, finanziati attraverso diverse programmazioni ordinarie e straordinarie, che hanno interessato vari ambiti del museo. Le opere hanno riguardato in primo luogo gli aspetti strutturali dell’edificio, come il consolidamento del ballatoio centrale per garantirne la sua fruizione in piena sicurezza da parte di tutti i visitatori. Parallelamente, si è proceduto al rifacimento di parti delle pavimentazioni al piano terra, ormai compromesse dall’usura del tempo, e al rinnovo degli impianti, in particolare di quelli illuminotecnici e di sicurezza, indispensabili per un uso aggiornato delle nuove tecnologie e per rendere gli stessi conformi alle normative vigenti in materia.

4 | Somma urgenza per il crollo di un albero sulla recinzione del museo prima e durante i lavori.
Attualmente il cantiere principale riguarda una criticità storica dell’edificio: il problema delle infiltrazioni meteoriche che interessano la struttura muraria, esistente sin dai primi anni successivi alla sua inaugurazione e che, nel tempo, ha inciso notevolmente sulla conservazione e sulla corretta fruibilità degli spazi interni. Nel corso del 2025 si avvieranno anche le prime realizzazioni volte a dotare il museo di un nuovo allestimento e di un sistema innovativo di fruizione multimediale, per garantire la massima accessibilità fisica e cognitiva, aperta alle più ampie tipologie di pubblico.
Il ruolo del direttore nella governance museale
La realizzazione delle attività descritte si concretizza quotidianamente grazie a un costante e coordinato lavoro di gruppo che coinvolge svariate professionalità – architetti, ingegneri, restauratori, studiosi, tecnici specializzati e maestranze varie – che operano in accordo e sotto la guida della Direzione del museo. Il coordinamento continuo delle attività consente di affrontare congiuntamente le lavorazioni più complesse e di gestire le interferenze tra i diversi cantieri, garantendo l’efficienza e la sicurezza delle opere in corso. Tutte queste realizzazioni non hanno interrotto comunque un parallelo e ampio programma di rinnovata offerta culturale del museo, che ha portato alla realizzazione di eventi, attività culturali e aperture straordinarie. La sovrapposizione di queste attività ha richiesto una pianificazione particolarmente accurata per conciliare le esigenze operative alla fruizione pubblica degli spazi, dando luogo a un vero e proprio “incastro” gestionale tra lavori, eventi e presenza in sicurezza del pubblico.
Nonostante questi grossi sforzi organizzativi, di recente si è resa necessaria anche una chiusura prolungata del museo, al fine di consentire l’esecuzione di lavorazioni più invasive e delicate che non avrebbero permesso di garantire la dovuta sicurezza dei visitatori. Altro grosso impegno gestionale del bene è quindi quello di garantire la massima continuità possibile delle attività museali aperte al pubblico durante lo svolgimento dei lavori. Questo tipo di strategia intende interpretare una concezione moderna della gestione museale, dove il museo diventa luogo pubblico di un sapere dinamico e multidisciplinare, e non luogo statico di sola conservazione. Di conseguenza la Direzione del museo è impegnata a coordinare e pianificare tutte le attività volte alla realizzazione di questa visione.
Conclusioni
Il percorso avviato verso il nuovo allestimento del Museo delle Navi romane di Nemi evidenzia come la gestione di un bene culturale complesso consista nel dover costantemente regolare nel dettaglio le fasi di un ampio e articolato insieme di interventi, conservando sempre la dovuta coerenza con la visione strategica generale che compone la sua identità.
A tal fine, per poter governare correttamente questo processo la Direzione è impegnata a tener ben collegate tutte le esigenze materiali e immateriali legate agli interventi in atto, a tener conto dei vincoli normativi esistenti e a aggiornare e arricchire la visione strategica complessiva del museo, con l’ausilio di un articolato percorso di studi, progetti e attività scientifiche avviati con Enti di tutela, Istituti di Cultura e Università volto ad aggiornare costantemente i contenuti dell’offerta culturale. Il museo che verrà nasce dalla consapevolezza di questa complessità gestionale e operativa.
Il Museo delle Navi romane di Nemi si configura così come un caposaldo culturale del territorio, un organismo vivo capace di trasmettere conoscenza e di raccontare, attraverso strumenti e linguaggi contemporanei, la storia delle antiche genti che hanno abitato le sponde del lago e l’evoluzione di questo straordinario contesto naturale. Non solo custode del passato, ma spazio dinamico di narrazione e di dialogo tra memoria storica e società contemporanea.
* Il presente contributo intende offrire una riflessione operativa sulle modalità di gestione del Museo delle Navi romane di Nemi. Per un quadro aggiornato delle fonti e delle iniziative dedicate alla valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, si rimanda alla bibliografia curata da Ilaria Grippa, Agostina Incutti e Christian Toson.
English abstract
In this article, the authors share the restoration and renewal programme of the Museo delle Navi romane in Nemi, which addresses both the preservation of Vittorio Ballio Morpurgo’s building and the redefinition of its cultural mission. The works involve structural consolidation, the modernisation of facilities, and the creation of new exhibition layouts and multimedia systems to enhance accessibility and visitor engagement. Coordinated by the Museum’s Direction, this complex process balances maintenance, innovation, and public access, while also fostering collaborations with institutions and universities. The renewed Museum thus emerges not only as a custodian of the past but as a dynamic cultural hub for contemporary society.
keywords | Roman Ships Museum; Restoration; Public Engagement; Cultural Heritage Management.
questo numero di Engramma è a invito: la revisione dei saggi è stata affidata al comitato editoriale e all'international advisory board della rivista
Per citare questo articolo / To cite this article: Daniela De Angelis, Andrea Mandara, Verso il nuovo allestimento del Museo delle Navi romane di Nemi. Un palinsesto complesso di museografia e gestione tecnico-amministrativa di un bene pubblico, “La Rivista di Engramma” n. 228, ottobre 2025.