Nuovi documenti sul riallestimento del Museo delle Navi romane di Nemi (1953) e sul recupero delle navi (1928)
Daniela De Angelis
English abstract

1 | Lettera di incarico all’Ing. Tursini dal Ministero della Difesa – Marina, Direzione Generale delle costruzioni navali e meccaniche, 4 dicembre 1949.
Negli ultimi anni il Museo delle Navi romane di Nemi ha arricchito le proprie collezioni grazie ad alcune significative donazioni di reperti, documenti storici e materiali fotografici. Tra queste si segnalano in particolare il Fondo Meschini, donazione della famiglia di Luigi Tursini, e il Fondo Neri, che conserva fotografie e alcune pubblicazioni di Augusto Biagini, finora inedite, pubblicate qui per la prima volta (vedi Appendice). Nel 2022, grazie alla lungimiranza di Francesco Meschini – nipote, per parte di madre, del colonnello del Genio Navale ingegner Luigi Tursini, che curò la ricostruzione dei modelli in scala 1:5 oggi esposti nel museo – è stato acquisito un nucleo di documenti di straordinaria importanza. Tali materiali consentono di delineare con maggiore precisione il quadro progettuale elaborato per la riapertura del museo nel 1953.
Nel febbraio del 1949 Luigi Tursini ricevette l’incarico di riorganizzare il Museo delle Navi e di sovrintendere alla ricostruzione di due modelli in scala 1:5 delle navi, sulla base dello studio di tutti i disegni e dei particolari costruttivi, affinché essi “rappresentino con la massima rispondenza i relitti recuperati”. L’incarico a Tursini fu successivamente confermato dal Ministero della Difesa – Marina, Direzione generale delle costruzioni navali e meccaniche, con nota prot. 2469 del 4 dicembre 1949 [Fig. 1].
Di questo riallestimento parla anche Ucelli (1949) che già delinea la futura suddivisione tematica del museo in due sezioni: l’invaso sinistro, destinato a ospitare i due modelli in scala 1:5, le ricostruzioni in scala 1:1 della prua e della poppa, oltre all’ancora in ferro e ai reperti recuperati; e l’invaso destro, dedicato al territorio, dove “oltre ai materiali archeologici dei Colli Albani, attualmente dispersi e forzatamente trascurati – si potranno infine riunire, in originali o in calchi, altri preziosi cimeli del Sacrario di Diana…”.
Uno dei grandi ambienti del Museo accoglierà, oltre a questi modelli, le ricostruzioni al vero della prua e della poppa, coi timoni a pinna, della prima nave, prua e poppa che potrebbero essere riunite dal profilo dello scafo (opera viva), ciò che darebbe l'immediata impressione della sua grandiosità. Troverebbero qui posto anche l’ancora in ferro (originale) e l’ancora in legno (ricostruita), oltre a frammenti ricuperati e salvati delle strutture in cotto, dei pavimenti, ecc. Sarebbe desiderabile poter disporre anche dei materiali ricuperati nel 1927 dal Fusconi e conservati nei Musei Vaticani (e in parte forse nell’antico Museo Kircheriano). Nella grande galleria superiore si disporranno nuovamente le vetrine con i bronzi e le attrezzature salvate dall’incendio, ricostruendo così la sistemazione originaria. Alle pareti saranno ripristinate le documentazioni (ingrandimenti fotografici) delle varie fasi dei lavori di ricupero. Studiosi di archeologia navale proporrebbero anche di raccogliere nel Museo di Nemi le documentazioni – modelli, calchi, fotografie, disegni, ecc. – della evoluzione dell’architettura navale dell’antichità. Nell’altro ambiente – oltre ai materiali archeologici dei Colli Albani, attualmente sparsi e forzatamente trascurati – si potranno infine riunire, in originali o in calchi, altri preziosi cimeli del Sacrario di Diana: statue, iscrizioni, oggetti votivi, suppellettili varie, utensili, particolari architettonici, mosaici, ecc., provenienti specialmente dagli scavi del 1791 (Cardinale Despuig), del 1885-1889 (Sir Savile Lumely), e infine del 1924-1928, cimeli conservati all’estero nei Musei di Nottingham e di Copenhagen, e in Italia nel Museo Nazionale e nel Museo di Valle Giulia (Ucelli 1949, 14).
Mentre si occupava della ricostruzione dei modelli, Tursini si dedicò per diletto anche alla ricostruzione di due piccoli modelli fedelmente riprodotti sulla base, e nella stessa scala, dei rilievi effettuati da Guglielmo Gatti sugli originali subito dopo il recupero [Tav. 1.1-7].
I modelli delle navi furono quindi realizzati sia in “grande” sia in “piccolo” e sono oggi esposti congiuntamente, concorrendo così ad aggiungere un nuovo tassello alla ricostruzione della storia e delle vicissitudini delle navi di Caligola e del Museo delle Navi di Nemi.
Unitamente ai modelli sono state donate al museo una serie di fotografie che documentano il lavoro di ricostruzione di Tursini [Tav. 1], del riallestimento dei modelli all’interno del museo [Tav. 2], della costruzione del profilo della poppa e della prua della prima nave in scala 1:1 e dell’allestimento concluso con i reperti dalle navi riallestiti [Tav. 3; Tav. 4]. È documentato anche il trasporto dei due modelli da Castellamare di Stabia a Nemi e il loro ingresso nel museo [Tav. 5; Tav. 6]. Per quanto riguarda la sezione fotografica, la documentazione donata non comprende lastre o negativi originali. Sono qui presentate le digitalizzazioni delle stampe fotografiche originali in bianco e nero.
Insieme a questo materiale fotografico sono state acquisite importantissime planimetrie, sicuramente l’elemento più significativo di tutta la donazione, che documentano nel dettaglio le varie fasi del progetto di riallestimento elaborato da Tursini (vedi anche Grippa, Toson in questo numero, in particolare la sezione La ricostruzione del museo. Proposte e programmi di ricostruzione nel Fondo Carla e Guido Ucelli di Nemi a cura di Ilaria Grippa).
Il primo documento in ordine cronologico, “Nuova sistemazione del Museo Navale di Roma” [Fig. 2], è una planimetria firmata dall’Ing. Tursini, datata marzo 1949. Si tratta quindi del primo documento predisposto da Tursini a seguito dell’incarico ricevuto nel febbraio dello stesso anno. Realizzata su base cianografica del progetto a firma dell’archittetto Vittorio Morpurgo, reca di pugno del Tursini le indicazioni per il riallestimento dell’invaso sinistro. In questo progetto l’ingegnere prevedeva il riallestimento soltanto dell’invaso sinistro del museo, mentre l’invaso destro veniva lasciato allo stato di “rovina” [Fig. 2, Legenda lettera d) separandolo con un pannello dal resto del museo [Fig. 2, Legenda lettera e].

2 | Luigi Tursini, Nuova sistemazione del Museo Navale di Roma, disegno a inchiostro rosso su base cianografica, marzo 1949. Sulla planimetria del Museo firmata “Ing. Vittorio Morpurgo – Architetto” è disegnato dal Tursini in inchiostro rosso il riallestimento dell’invaso sinistro. Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane [clicca per ingrandire l’immagine].
3 | Luigi Tursini, Museo Navale di Roma. Nuova sistemazione – forma della prima nave di Nemi (scala 1:200), disegno a inchiostro su base cianografica, giugno 1952. Pianta e sezioni del museo con indicazione del posizionamento dei due modelli in scala 1:5 e della ricostruzione del profilo della prima nave. L’invaso destro è solo tratteggiato. Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane [clicca per ingrandire l’immagine].
4 | Luigi Tursini, Nuova sistemazione del Museo Navale di Roma (scala 1:200), disegno a inchiostro su base cianografica, s.d. Pianta e sezioni del museo con indicazione del posizionamento dei due modelli in scala 1:5 e della ricostruzione del profilo della prima nave. Sulla sezione longitudinale è indicato il posizionamento della ruota di prua. Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane [clicca per ingrandire l’immagine].
5 | Luigi Tursini, Museo Navale di Roma. Nuova sistemazione profilo indicativo 1° nave di Nemi (scala 1:200), disegno a inchiostro su base cianografica, 21 maggio 1959. Pianta e sezioni del Museo con indicazione del posizionamento nell’invaso sinistro dei due modelli in scala 1:5 e della ricostruzione della prima nave nell’invaso destro. Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane [clicca per ingrandire l’immagine].
Nella prima stesura a matita su lucido, datata al giugno 1952 [Fig. 3], compaiono gli stessi elementi di allestimento, ma non è evidenziato il muro di chiusura dell’invaso lasciato a “rovina”, infatti nella legenda compaiono soltanto le lettere a-d. Nel terzo lucido, privo di data [Fig. 4], compare invece il muro di separazione, con legenda completa, e viene indicato sulla ricostruzione il posizionamento della ruota di prua originale, come sarà poi effettivamente esposta [Tav. 3.16]. Infatti, in questo riallestimento vennero nuovamente esposti tutti i materiali recuperati, incluse le testate di baglio che erano state temporaneamente ricoverate al Museo Nazionale Romano [Tav. 4.28].
Tra la documentazione donata dalla famiglia Meschini compare un’ulteriore planimetria di progetto, datata 21 maggio 1959 [Fig. 5], successiva quindi alla riapertura del museo. Questo documento sembra indicare che la scelta – compiuta nel primo progetto di riallestimento e realizzato nel 1953 – di lasciare l’invaso destro in stato di “rovina” non fosse una decisione definitiva, bensì un primo passo verso un riallestimento più ampio. La planimetria testimonia infatti l’intenzione di procedere con una seconda fase progettuale, in cui anche l’invaso destro sarebbe stato integrato nell’allestimento museale attraverso la ricostruzione del profilo completo della prima nave. Il progetto, che reca il titolo “Museo Navale di Roma. Nuova sistemazione profilo indicativo 1° nave di Nemi”, reca le indicazioni di pugno del Tursini: “Il profilo sarà completo dritta e sinistra. Si eleverà in corrispondenza esatta della vecchia posizione occupata dalla Nave vera. Le strutture di sostegno bruciate resteranno in sito. Saranno semplicemente riordinate e pulite. Il pavimento resterà grezzo all’interno dei gradini circostanti”. Non risulta dalla documentazione attualmente nota che questo progetto sia mai stato realizzato, interrotto forse dalla precoce chiusura del museo per problemi strutturali del 1962.
Ultimo documento, anche questo di estremo interesse, è una tavola di grandi dimensioni (cm. 63x20), realizzata a inchiostro nero, grafite e acquarello su carta, recante sezioni e dettagli costruttivi delle navi [Fig. 6]. Sappiamo che i disegni in corso di scavo delle navi furono eseguiti da diversi rilevatori come Gatti e Giammiti e per un breve periodo Gismondi (Cultrera 1932, 212-213), oltre che Aiello e Tassan (Ucelli 1950, 155); in questo caso il disegno appare attribuibile a Guglielmo Gatti, infatti alcuni dei particolari saranno poi inseriti nel volume di Ucelli (Ucelli 1950, Figg. 157-158; Tavv. II, III, VI, VII).

6 | Disegni ricostruttivi delle navi, inchiostro nero, grafite e acquarello su carta [s.d.]. Archivio del Museo delle Navi romane di Nemi – Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane.
Lo stato di conservazione del lotto di documentazione grafica (su carta e su lucido) ha richiesto un delicato lavoro di restauro, eseguito dalla Dott.ssa Maria Teresa Marciante, che ha permesso di presentare ora questo importante materiale donato dalla famiglia Meschini.
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Un’altra importante acquisizione del museo è avvenuta nel 2021, grazie alla donazione della famiglia Neri di alcuni documenti firmati dall’ingegner Biagini. Si tratta di un piccolo nucleo di fotografie in b/n ritraenti vari momenti del recupero e una copia della testata di baglio con protome di lupo. Potrebbe trattarsi di una delle prime copie realizzate a contatto del primo bronzo recuperato. Una di queste compare in diversi scatti che documentano il recupero delle navi, affissa sui cartelloni con fotografie installate nel cantiere [Fig. 7].

7 | In primo piano testata di baglio con protome di lupo. Sullo sfondo vengono illustrate al Duce tutte le fasi dell’impresa di recupero delle navi, 1928. Archivio del Museo delle Navi romane di Nemi – Fondo Neri. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane.
Appendice. Le nuove acquisizioni del Museo delle Navi romane di Nemi
Fondo Meschini. Donazione 2022
Pubblicazioni
- D’Arrigo 1940
A. D’Arrigo, Le navi romane del Lago di Nemi, “Annali dei Lavori Pubblici” (già “Giornale del Genio Civile”), fasc. II, Roma 1940. - Barnabei 1896
F. Barnabei, Nuove scoperte di Antichità nel Lago di Nemi, con la relazione delle ricerche fatte quivi eseguire dal Ministero della Marina, “Notizie degli Scavi di Antichità” (dicembre 1895), Roma 1896. - Moretti, Caprino 1957
G. Moretti. C. Caprino, Il Museo delle Navi romane di Nemi, Itinerari dei Musei e Monumenti d’Italia, Roma 1957. - L’incendio delle navi romane a Nemi, relazione al Sig. Ministro per la Pubblica Istruzione, “Rivista di Cultura Marinara” n. 1-2 (gennaio-febbraio 1946).
Documenti
- Luigi Tursini, L’incendio delle navi romane a Nemi, Stralcio della relazione al Sig. Ministro per la Pubblica Istruzione, Estratto “Rivista di Cultura Marinara” 1-2, (gennaio-febbraio 1946).
- Lettera dell’Ing. Guido Ucelli all’Ing. Luigi Tursini, 12 marzo 1941.
- Promemoria 10 marzo 1941, rinvenimento dei resti di una nave romana a Ragusa, carta intestata Costruzioni Meccaniche Riva.
- Lettera di incarico all’Ing. Tursini dal Ministero della Difesa – Marina, Direzione Generale delle costruzioni navali e meccaniche, 4 dicembre 1949 [Fig. 1].
Rilievi e planimetrie
- Luigi Tursini, Nuova sistemazione del Museo Navale di Roma, disegno a inchiostro rosso su base cianografica, marzo 1949. Sulla planimetria del Museo firmata “Ing. Vittorio Morpurgo – Architetto” è disegnato dal Tursini in inchiostro rosso il riallestimento dell’invaso sinistro. Archivio del Museo delle Navi romane di Nemi – Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane [Fig. 2].
- Luigi Tursini, Museo Navale di Roma. Nuova sistemazione – forma della prima nave di Nemi (scala 1:200), disegno a inchiostro su base cianografica, giugno 1952. Pianta e sezioni del museo con indicazione del posizionamento dei due modelli in scala 1:5 e della ricostruzione del profilo della prima nave. L’invaso destro è solo tratteggiato. Archivio del Museo delle Navi romane di Nemi – Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane [Fig. 3]
- Luigi Tursini, Nuova sistemazione del Museo Navale di Roma (scala 1:200), disegno a inchiostro su base cianografica, s.d. Pianta e sezioni del museo con indicazione del posizionamento dei due modelli in scala 1:5 e della ricostruzione del profilo della prima nave. Sulla sezione longitudinale è indicato il posizionamento della ruota di prua. Archivio del Museo delle Navi romane di Nemi - Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane [Fig. 4].
- Luigi Tursini, Museo Navale di Roma. Nuova sistemazione profilo indicativo 1° nave di Nemi (scala 1:200), disegno a inchiostro su base cianografica, 21 maggio 1959. Pianta e sezioni del Museo con indicazione del posizionamento nell’invaso sinistro dei due modelli in scala 1:5 e della ricostruzione della prima nave nell’invaso destro. Archivio del Museo delle Navi romane di Nemi – Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane [Fig. 5].
- 3 cianografie, copia dei dei lucidi [Figg. 3-5].
- Disegni ricostruttivi delle navi, inchiostro nero, grafite e acquarello su carta [s.d.]. Archivio del Museo delle Navi romane di Nemi – Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane [Fig. 6].
Fotografie b/n
- 54 fotografie in b/n, qui suddivise in 6 Tavole. Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane.
Tavola 1 | Luigi Tursini, modellini delle navi romane, disegni di Guglielmo Gatti, da Ucelli [1950] 1996, Tav. II-III.
Tavola 2 | Ingresso dei modelli in scala 1:5 delle navi. Ricostruzione e riallestimento del padiglione sinistro.
Tavola 3 | Padiglione sinistro del Museo delle Navi ricostruito e riallestito (1950-1953).
Tavola 4 | Costruzione e allestimento al vero in tubolare dei profili della poppa e della prua della prima nave e giogo del timone, padiglione sinistro.
Tavola 5 | Trasporto dei modelli delle navi da Castellamare di Stabia al Museo delle Navi romane di Nemi (1951-1952) (vedi anche il contributo di Grippa, Toson in questo numero).
Tavola 6 | L’arrivo dei modelli delle navi al Museo delle Navi romane di Nemi.
Fondo Neri. Donazione 2021
Volume
- Biagini 1928
A. Biagini, Il ricupero delle navi di Nemi, comunicazione fatta al Rotary Club di Roma, Roma 1928.
Documenti
- Lettera dell’Ing. Augusto Biagini al Prefetto di Frosinone, 28 marzo 1929.
- Quindicesimo rapporto dell’Ing. Augusto Biagini al Capo del Governo, 28 marzo 1929.
- Lettera dell’Ing. Augusto Biagini al Prefetto di Frosinone, 13 luglio 1929.
Fotografie in b/n
- 11 fotografie con viraggio seppia. Fondo Meschini. ©DRMN Lazio – Museo delle Navi romane.



Riferimenti bibliografici
- Cultrera 1932
G. Cultrera, Nemi – La prima fase dei lavori per il ricupero delle navi romane, “Notizie degli Scavi di Antichità”, fasc. 4-5-6 (1932), 82, 142, 222, 230-232, 263, 296, 348. - Grippa, Toson 2025
I. Grippa, C. Toson, Interiorizzare la rovina. Il riallestimento del Museo delle Navi romane di Nemi alla luce di nuove fonti d’archivio (1948-1953), “La Rivista di Engramma” 228 (ottobre 2025). - Tursini 1940a
L. Tursini, Note di architettura navale romana, in G. Ucelli, Le navi di Nemi, Roma 1940, 369-393. - Tursini 1940b
L. Tursini, Il contributo della Regia Marina al ricupero delle navi imperiali di Nemi, “Rivista Marittima” (maggio 1940). - Tursini 1941a
L. Tursini, Visita compiuta alle Navi Romane di Nemi, “Annali della vasca nazionale per le esperienze di architettura navale in Roma”, vol. X, Roma 1941, 1-14. - Tursini 1941b
L. Tursini, Note sul ricupero delle Navi Imperiali di Nemi, VIII Convegno degli ingegneri navali e meccanici, “Vasca nazionale esperienze architettura navale”, Roma 1941. - Tursini 1951
L. Tursini, Conoscenze meccaniche dei Romani rivelate dalle navi di Nemi, “Scientia. Rivista internazionale di sintesi scientifica” LXXXVI/CDLXXI, serie VI, Como (1951), 208-213. - Ucelli 1948
G. Ucelli, Per la ricostituzione del Museo delle Navi romane del Lago di Nemi, “L’ingegnere” 11 (novembre 1948), 1-15. - Ucelli [1950] 1996
G. Ucelli, Le navi di Nemi, terza ristampa integrale, Roma [1950] 1996.
English abstract
This article presents some recent acquisitions of the Museum of Roman Ships at Nemi, consisting of highly significant documents, photographs, and artefacts. Particular attention is devoted to the 2022 donation by Francesco Meschini, grandson of Colonel of the Naval Engineers Luigi Tursini, who in 1949 was entrusted with the reconstruction of the 1:5 scale models of Caligula’s ships, exhibited at the reopening of the Museum in 1953. The donated materials include photographs of the reconstruction and installation of the models, their transport to Nemi, and the reinstallation of the finds, together with a set of plans and drawings (1949–1959) which provide a detailed record of Tursini’s museographic projects, from the first layouts to later, but unrealised, extensions. The article also discusses further donations, such as that of the Neri family, which includes documents by engineer Biagini, photographs of the recovery operations, and a bronze copy of a wolf-headed beam terminal. Taken together, these materials offer new perspectives on the history of the ships, the post-war reorganisation of the Museum, and the exhibition strategies adopted.
keywords | Roman Ships of Nemi; Museum Reorganisation; Luigi Tursini; Museography; Archival Donations.
questo numero di Engramma è a invito: la revisione dei saggi è stata affidata al comitato editoriale e all'international advisory board della rivista
Per citare questo articolo / To cite this article: Daniela De Angelis, Nuovi documenti sul riallestimento del Museo delle Navi romane di Nemi (1953) e sul recupero delle navi (1928), “La Rivista di Engramma” n. 228, ottobre 2025.





