"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

12 | novembre 2001

9788894840100

P&M | novembre 2001

a cura di Lorenzo Bonoldi

Figure retoriche come mezzi di comunicazione

Potere degli attributi iconografici

È sufficiente un attributo tipico di un personaggio noto, incrociato con un'assonanza, per trasformare un alimento nell’icona del personaggio stesso.

 

a sin. | Rapanello Sanzio.
a dex. | Raffaello Sanzio, Autoritratto, tempera su tavola, 1506, Galleria degli Uffizi, 1890 n.1706.

 

a sin. | John Lemon.
a dex. | John Lennon.

 

a sin. | Aglio e Olio.
a dex. | Stan Laurel e Oliver Hardy.

 

a sin. | Mapoleone.
a dex. | Jacques-Louis David, Napoleone valica il Gran San Bernardo, olio su tela, 1800-1801, Castello di Malmaison.

Auctoritas hollywoodiana dell’antico

 

a sin. | Antonno e Cleopasta.
a dex. Elizabeth Taylor e Richard Burton, nella locandina del film Cleopatra, regia di Joseph L. Mankiewicz (USA, 1963).

Un caso di metonimia: l’opera per l’autore

 

a sin. | Piero della Frampesca.
a dex. | Piero della Francesca, Ritratto del duca di Urbino (Federico da Montefeltro), olio su tavola1473-1475, Galleria degli Uffizi, Inv.1890 nn.1615, 3342.

Potere delle assonanze

Nel caso di personaggi dall’iconografia meno nota o non codificata, è l’assonanza a giocare il ruolo fondamentale nel processo di travestimento.

     

da sin. | Re Salamone, Ponzio Pelato, Riccardo Cuor di Melone, Porro Seduto.

keywords | Rhetorics; Advertising.

Per citare questo articolo / To cite this article: L. Bonoldi, P&M | Figure retoriche come mezzi di comunicazione. Potere delle assonanze, “La Rivista di Engramma” n. 12, novembre 2001, pp. 57-60 | PDF