Editoriale
Luminar. Internet e Umanesimo 1, 2, 3
a cura della Redazione di Engramma
English abstract
La Rivista di Engramma presenta un numero monografico con i materiali raccolti in occasione delle giornate di studio “Luminar 3: Web_Musei”, che si sono tenute a Venezia il 29-30 gennaio 2004 presso la Fondazione Querini Stampalia.
Per il terzo anno consecutivo Engramma, in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia e l’Università Iuav, ha promosso una giornata di studi sul tema “Internet e Umanesimo”, con la finalità di analizzare e approfondire l’affinità tra scienze umane e nuove tecnologie, studiare le possibilità che Internet offre alle scienze umane, e la nuova sintassi e il nuovo stile di ricerca inaugurati dalla feconda sinergia di diversi saperi.
Luminar, schermo interattivo in un grande romanzo visionario del novecento – Eumeswil di Ernst Jünger – prefigura lo spazio virtuale di Internet, offerta di nuove impreviste prospettive. Non solo si realizza la possibilità di esplorare le zone di confine e di far interagire i diversi saperi, ma viene attivata la sperimentazione di nuove forme espressive e di procedimenti di indagine.
Internet, “la ragnatela grande come il mondo”, è una dimensione ulteriore che si offre allo studioso come arricchimento dei metodi e dei temi di ricerca: si apre un nuovo orizzonte non solo alla comunicazione, ma anche alla metodologia dello studio e della ricerca. Stimolante è accettare la sfida e trasformare il computer da strumento tecnologico a ‘macchina umanistica’, interrogando il conflitto tra parola e immagine, in favore di una loro ricomposizione. La rivoluzionaria trasformazione attuata da Internet, aprendo la via a un nuovo intreccio fra i saperi, induce ‘studiosi’, ‘tecnici’, ‘umanisti’ e ‘scienziati’ a mettere finalmente a confronto diverse pratiche e teorie.
Il primo convegno del 2002 – “Luminar. Internet e Umanesimo” – ha rappresentato l’occasione per studiosi di diversa estrazione di dialogare sulle potenzialità del web nel campo della ricerca umanistica. Il confronto delle varie esperienze ha permesso di mettere a fuoco alcuni nuclei teorici: il ruolo rivoluzionario del web anche per gli studi umanistici, i cambiamenti in termini gnoseologici che l’invenzione di questa nuova dimensione ha prodotto, le difficoltà che tale cambiamento ha inevitabilmente portato con sé dal punto di vista teorico e pratico.
Appunti dal convegno del 2002
Il secondo convegno del 2003 – “Luminar 2. Internet e Umanesimo: Web Auctoritas e Memoria” – è stato invece incentrato sull’approfondimento dell’analisi degli aspetti tecnico-giuridici che formalizzano la cultura on line, e pertanto: il problema dell’autorevolezza delle pubblicazioni; le questioni riguardanti i diritti d’autore – copyright/copyleft; il valore dell’archiviazione web e della registrazione dei materiali on line.
Presentazione e programma del convegno del 2003
Il terzo convegno del 2004 – “Luminar 3. Internet e Umanesimo: Web_Musei” – riprende i fili lasciati in sospeso e apre nuovi percorsi di riflessione specificatamente in relazione ai modelli possibili di web_museo. Nell’indagine sulle possibilità offerte ai musei dalla rete e dal digitale, l’intenzione è di mantenere sempre intrecciati analisi teorica e aspetti pratici della realizzazione della ricerca e della comunicazione via web. Come ha scritto Salvatore Settis “nessun prodotto informatico per i Beni Culturali sarà efficiente se non costruito mediante una strettissima interazione fra informazioni, contenuto e tecnologie, cioè mescolando le competenze di storici, storici dell’arte e informatici”.
English abstract
Engramma issue no. 33 “Luminar 3” includes contributions by Redazione Engramma, Claudia Daniotti, Aurora di Mauro, Giovanna Pasini, Pierfilippo Pozzi, Antonella Sbrilli, Bebet Trevisan, Michele Trimarchi, Chiara Vallini.
keywords | Luminar 3; Internet; Umanesimo; Museum; Venice; Archeology; Carlo Scarpa; Web.
Per citare questo articolo: Redazione di Engramma (a cura di), Editoriale. Luminar. Internet e Umanesimo 1, 2, 3, “La Rivista di Engramma” n.33, maggio 2004, pp. 7-8 | PDF