500 anni di Orlando Furioso
Presentazione della Mostra alla Biblioteca Ariostea di Ferrara
Mirna Bonazza
English abstract
Il 2016 sembra essere l’anno in cui si concentrano grandi anniversari: 400 anni dalla morte di Miguel de Cervantes e di William Shakespeare; 500 anni dalla editio princeps del Furioso di Ludovico Ariosto; 100 anni dalla nascita dello scrittore Giorgio Bassani. Per la città di Ferrara e per la Biblioteca Comunale Ariostea, Ariosto e Bassani rappresentano due straordinarie personalità che, con le loro opere, hanno lasciato traccia indelebile nella storia letteraria e nella cultura universale. La Biblioteca, che dal 1933 è dedicata a Ludovico Ariosto e ne conserva, nella sala omonima, le ceneri e il monumento funebre (che fu traslato dalla chiesa di S. Benedetto nel giugno del 1801), in quest’anno così importante è sede del Comitato Nazionale per il V Centenario delle celebrazioni della pubblicazione dell’Orlando Furioso – costituito con D.M. del 30.09.2015 dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT).
Il 22 aprile del 1516 del calendario giuliano, fu stampata a Ferrara la prima edizione del poema, in ottave, di Ludovico Ariosto: l’Orlando Furioso. La Biblioteca Ariostea, a distanza di cinquecento anni, venerdì 22 aprile 2016, ha celebrato l'anniversario inaugurando una mostra bibliografico-documentaria dal titolo: "1516-2016 Furioso da cinque secoli, ancora Orlando, per sempre Ariosto". Curata da Mirna Bonazza e Arianna Chendi, l’esposizione, che potrà essere visitata sino al 21 settembre negli orari di apertura della Biblioteca, raccoglie rarissime edizioni e manoscritti di Ludovico Ariosto. In primis l’editio princeps del 1516, i frammenti autografi e l’edizione definitiva dell’Orlando Furioso del 1532.
L’editio princeps dell’Orlando Furioso, costituita da quaranta canti, reca, a c. 2r, il privilegio del pontefice Leone X datato Roma, 27 marzo 1516, sottoscritto dal Segretario dei Brevi, Iacopo Sadoleto. Segue menzione di altri privilegi:
Similemente il Christianissimo Re di Francia [Francesco I], et la Illustrissima Signoria de Venetiani et alcune altre potentie prohibiscono che ne le lor terre a nessuno sia licito stampare, ne far stampare, ne vendere, ne far vendere questa opera senza expressa licentia del suo authore, sotto le gravissime pene che ne li ampli lor privilegi se contengono.
Al verso della c. 2, una xilografia raffigurante api che sciamano da un ceppo posto sul fuoco, nella cui cornice, ricorrono, otto volte, martello e scure legati da una serpe e il motto che l’autore inserì anche in altre edizioni cronologicamente collocabili tra la prima e la definitiva: PRO BONO MALUM. La stessa iconografia della cornice connessa al motto, anche se stampata in rosso e nero, la si ritrova, infatti, nella rarissima edizione del Furioso uscita dai torchi veneziani di Girolamo Penzio il 13 marzo 1530, che la Biblioteca Ariostea possiede e che è anch'essa esposta in mostra.
L’Ariosto, che dedicò l’opera al cardinale Ippolito I d’Este (c. 3r), fece stampare la prima edizione del suo poema da Giovanni Mazzocchi da Bondeno, libraio e tipografo attivo a Ferrara fra il 1509 e il 1517. Mazzocchi, la cui marca tipografica è costituita da una corona con in basso le iniziali I M in cornice, aveva la propria bottega a Ferrara in via dei Sabbioni (attuale via Mazzini) nella contrada di San Romano; successivamente, fra il 1519 e il 1520, esercitò la sua attività anche a Mirandola.
L’esemplare della princeps fu acquisito dalla Biblioteca Pubblica ferrarese nel dicembre 1802, grazie all’interessamento del conte Leopoldo Cicognara (Ferrara, 1767 – Venezia, 1834). Oggetto di transazione, la preziosa cinquecentina fu ceduta dalla Biblioteca di Brera (ora Biblioteca Nazionale Braidense) in cambio di un prezioso codice di Sant’Ambrogio e dell’opera, in greco, di Omero uscita dai torchi fiorentini di Bernardo e Nerio Nerli nel 1488.
Il 13 febbraio 1521 fu editata a Ferrara, dal milanese Giovanni Battista della Pigna, la seconda edizione del celebre poema, con varianti, sempre in quaranta canti; la terza, definitiva, in quarantasei canti, di cui la Biblioteca Ariostea possiede tre esemplari, fu stampata a Ferrara dal tipografo ed editore Francesco Rossi il 1 ottobre 1532, con privilegio del pontefice Clemente VII datato 31 gennaio 1532. In mostra, l’esemplare dell’edizione del 1532, donato da Cesare Segre, che, sulla base di scrupolosi studi filologici, è ritenuto, allo stato attuale, il più fedele al pensiero dell’autore che, come è noto, revisionò il suo capolavoro fino all'ultimo, persino in tipografia. Alla fine del volume compare, tra gli altri, anche il privilegio veneziano, dove si menziona quello ottenuto il 25 ottobre 1515, ancora prima della stampa della editio princeps (sul privilegio veneziano vedi il contributo Bastianello, in questo stesso numero di Engramma).
Il percorso espositivo è stato pensato e realizzato iniziando dai primi principali donatori, Giuseppe Carli (Ferrara, ca. 1680-1758) e Giovanni Andrea Barotti (Ficarolo, 1701– Ferrara, 1772), che sono da annoverarsi fra i fautori della Biblioteca Pubblica ferrarese e che contribuirono alla formazione del suo cospicuo patrimonio e nello specifico della raccolta ariostea, concludendo con l’importante e recente dono del filologo Cesare Segre (Verzuolo, 1928 – Milano, 2014). È, infatti, del luglio 2015 l’acquisizione, per legato testamentario, della collezione di edizioni antiche dei secoli XVI-XVIII (ma prevalentemente cinquecentine), delle opere di Ludovico Ariosto e di studi sulle medesime, collezione che Cesare Segre destinò alla Biblioteca Ariostea affinché venisse conservata e valorizzata. Così è stato fatto e ora il visitatore potrà apprezzare: la realizzazione di una plaquette1; la collocazione permanente dei volumi donati nella monumentale Sala Riminaldi della Biblioteca Ariostea, luogo deputato alla consultazione dei manoscritti e rari; la selezione per la mostra dei più significativi e preziosi esemplari. La suddetta donazione, costituita da 55 volumi, è frutto della collezione del filologo Santorre Debenedetti (Acqui Monferrato, 1878 – Giaveno, 1948) prozio e maestro di filologia di Segre al quale, per via del legame professionale e di studi dedicati ad Ariosto, la tramandò.
Tornando alla mostra, si trovano esposti manoscritti, parte dei quali autografi, delle opere e due lettere di Ludovico Ariosto, oltre ad alcune rarissime edizioni del poema, sia precedenti rispetto all’edizione definitiva sia successive. Le vetrine ospitano infatti le edizioni veneziane del Furioso stampate da Francesco Bindoni e Maffeo Pasini, nel 1531; da Pietro Nicolini da Sabbio nel 1540; da Gabriele Giolito de Ferrari nel 1546. In esposizione anche edizioni in lingua spagnola stampate a Lione e in lingua francese stampate a Parigi. Pregevoli le edizioni illustrate ottocentesche dell’Orlando Furioso: le cento tavole disegnate e incise all’acquaforte dall’artista romano Bartolomeo Pinelli nel 1828-1829; il diciassettesimo esemplare, di quaranta a tiratura limitata su carta di Cina, del Roland Furieux, poème héroique dato alle stampe a Parigi da Hachette et C.ie nel 1879 e illustrato da Gustave Doré (1832-1883). Completano il percorso espositivo pregevoli esemplari dalla, già ricordata, donazione Segre-Debenedetti.
All’inizio di questo contributo ho richiamato l’attenzione su un’altra illustre personalità dai forti legami con Ferrara: Giorgio Bassani. È, infatti, grazie a un Decreto Ministeriale (D.M. del 6.10.2015 del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – MiBACT) che è stato costituito il Comitato Nazionale per le Celebrazioni in occasione del centenario della nascita di Giorgio Bassani. Ed è del mese di maggio, appena trascorso, l’importante donazione alla Biblioteca Ariostea dei quaderni autografi del celebre romanzo Il giardino dei Finzi-Contini e del dattiloscritto dell’Airone di Giorgio Bassani, che furono di proprietà della nobildonna veneziana Teresa Foscari Foscolo (1916-2007) coetanea e amica dell’autore nonché depositaria del prezioso dono. Al nipote Ferigo Foscari Widmann Rezzonico il merito di aver pensato alla Biblioteca di Ferrara, in Palazzo Paradiso, quale custode di una documentazione unica ed eccezionale.
Oggi la Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara nel proprio patrimonio librario e documentario, di lunga tradizione, può annoverare un’altra tessera di considerevole valore culturale.
1 Il dono Segre-Debenedetti alla Biblioteca Comunale Ariostea, Ferrara, 2016, contiene: Premessa di Maria Luisa Meneghetti; il Dono Segre Debenedetti di Enrico Spinelli; Catalogo a cura di Arianna Chendi. La plaquette in formato pdf è scaricabile gratuitamente dal sito della Biblioteca Comunale Ariostea.
English abstract
2016 is a year of great anniversaries in the city of Ferrara: it is five hundred years from the publication of the first edition of Orlando Furioso by Ludovico Ariosto; and a hundred years from the birth of the writer Giorgio Bassani.
On April 22nd, 1516 (by the Julian calendar), the first edition of the epic poem in octaves by Ludovico Ariosto – the Orlando Furioso – was printed in Ferrara. The Biblioteca Ariostea celebrates the great poet with a bibliographical and documentary exhibition entitled "1516-2016: Furioso da cinque secoli, ancora Orlando, per sempre Ariosto" (“1516-2016: Furious for five centuries – still Orlando, forever Ariosto”), and curated by Mirna Bonazza and Arianna Chendi. The exhibition, which will be open until September 21st, collects and displays rare editions and manuscripts by Ludovico Ariosto. Primarily: the 1516 editio princeps, which was acquired in December 1802 thanks to the interest of Count Leopoldo Cicognara; fragments of original manuscripts, the first six folders of which were donated by Giuseppe Carli in 1750, while the last one was donated by Giovanni Andrea Barotti in 1769; the final edition of Orlando Furioso (1532), which the Biblioteca Ariostea received together with the important and recent donation (by the philologist Cesare Segre) of the collection of Orlando Furioso early editions of the XVI-XVIII centuries, some of which are on display. The exhibit show-cases also present Ariosto's Venetian editions, printed by Francesco Bindoni and Maffeo Pasini in 1531, by Pietro Nicolini da Sabbio in 1540, and by Gabriele Giolito de Ferrari in 1546. Also on display are Spanish editions printed in Lyon, and French ones printed in Paris, along with many others valuable nineteenth-century editions of the Orlando Furioso, e.g. the Roland Furieux, Poème Heroique printed in Paris by Hachette in 1879 and illustrated by Gustave Doré (1832-1883).
Also, this past May, the Biblioteca Ariostea was honored with the important donation of the original notebooks of the famous novel Il giardino dei Finzi-Contini and the original typewritten document of the Airone by Giorgio Bassani. They were both owned by the Venetian noblewoman Teresa Foscari Foscolo (1916-2007), who had been a close friend of the author and a custodian of his precious legacy.
keywords | Ferrara; Exhibition; Biblioteca Ariostea; Orlando Furioso; Venice.
Per citare questo articolo: Mirna Bonazza, 500 anni di Orlando Furioso. Presentazione della Mostra alla Biblioteca Ariostea di Ferrara, “La Rivista di Engramma” n. 136, giugno/luglio 2016, pp. 165-171. | PDF dell’articolo