"La Rivista di Engramma (open access)" ISSN 1826-901X

215 | agosto 2024

97888948401

In cerca di Dioniso

Per una schedatura integrata degli spettacoli INDA

a cura del Seminario catanese tesi e ricerche | Università di Catania

→ Regesto Spettacoli INDA 

English abstract

Il progetto

Il lavoro mira alla ricostruzione dei drammi allestiti al Teatro greco di Siracusa a cura dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, attraverso immagini, audiovisivi, recensioni, documenti e pubblicazioni. In particolare, l’obiettivo è la restituzione dell’intera messa in scena dell’opera attraverso i fotogrammi raccolti nei principali archivi che si occupano di teatro classico: l’archivio della Fondazione INDA di Siracusa, indicato con la sigla AFI, l’archivio dell’Istituto LUCE di Roma indicato con la sigla AIL, l’archivio della Fondazione CINI di Venezia, l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma, indicato con la sigla ICG.
Le schede si inseriscono in un progetto di indagine in itinere soggetto a modifiche e implementi utili allo sviluppo della ricostruzione della tragedia. 

La struttura della scheda

La scheda è strutturata per fornire tutta la documentazione relativa al singolo spettacolo, reperibile in rete o presso gli archivi italiani e internazionali consultati. L’incipit è costituito dal Manifesto e dai dati tecnici relativi al cast e alla troupe che ha lavorato alla singola tragedia o commedia, seguita dal materiale iconografico, accompagnato, ove possibile, dai versi corrispondenti della traduzione o del copione: l’accostamento è frutto di una interpretazione che si basa sull’analisi iconografica della scena e della relazione tra i personaggi.

L’Archivio INDA a Siracusa

Il primo archivio da cui partire per la ricognizione del materiale è quello della Fondazione INDA, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa, fondato nel 1914, istituzionalizzato nel 1921 e dal 1998 Fondazione, la cui mission è preservare la memoria dell’antico e della cultura classica, allestendo i drammi classici presso il Teatro greco di Siracusa e altri siti di interesse storico e archeologico. Il lavoro della Fondazione non si esaurisce solo con la messa in scena degli spettacoli classici. L’ente si occupa anche dello svolgimento del Festival internazionale del teatro classico dei giovani a Palazzolo Acreide e ospita l’Accademia d’Arte del Dramma Antico, incaricata della selezione e formazione di classi di giovani attori a livello nazionale. Inoltre, ogni anno la Fondazione vede un’intensa attività di organizzazione di eventi culturali, convegni e dibattiti in tutta Italia su vari temi inerenti il mondo della recitazione e della danza.

La Fondazione INDA possiede un patrimonio documentario di grande valore. L’archivio, dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Sovrintendenza Archivistica Regionale e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (decreto n° 7/2013), raccoglie un’amplissima collezione di documenti, immagini, bozzetti e materiali, custoditi nella sede di Palazzo Greco, alla quale si può accedere previo appuntamento.
L’Archivio della Fondazione non si limita solo alla conservazione su supporto fisico: una vasta parte della documentazione fotografica, che va dal 1914 al 2022, è consultabile anche online sulla piattaforma digitale dell’Archivio, alla quale si può accedere dalla stessa pagina della Fondazione. Qui si trova una breve storia dell’Archivio e gli elenchi dei materiali scaricabili presenti nei diversi Fondi:
§ il Fondo Danza e il Fondo Audiovisivi, nel quale sono conservati diversi tipi di documenti, tra cui le registrazioni integrali degli spettacoli rappresentati dal 1980 ad oggi;
§ i Fondi Fotografici, il Fondo AMUS Spartiti, nel quale la partitura più antica conservata è quella ideata da Giuseppe Mulè per Le Coefore di Eschilo del 1921;
§ il Fondo AMUS CD e Bobine, in cui sono custodite, su cd o in copia, le musiche di scena eseguite durante le rappresentazioni.
 
Nella pagina AFI accessibile dal sito della Fondazione si possono anche trovare le raccolte, ordinate per titoli delle tragedie, dei cartelloni dei Cicli degli Spettacoli andati in scena dal 1914 al 2022, con informazioni riguardanti le trame, gli autori e i traduttori e i dettagli su chi ha operato la revisione, l’adattamento teatrale, la regia e l’allestimento. Sono inoltre fornite informazioni sui costumi, le musiche, e i nomi dei maestri del Coro, i direttori di scena e i principali attori che compongono il cast dei vari drammi.

A partire dal 2009, La Rivista di Engramma pubblica ogni anno un regesto con i dati relativi ai cicli degli spettacoli siracusani, l’aggiornamento alla stagione 2024 è pubblicato in questo numero. Nel Regesto, per ciascun allestimento sono riportate l’immagine del manifesto, il traduttore, il regista, gli attori che hanno interpratato i personaggi principali e tutti coloro che hanno curato musiche, scene, costumi, coreografie, ecc. A differenza del regesto in Engramma, la pagina online della Fondazione INDA tiene anche traccia degli eventi relativi al mondo della danza e della musica, slegati dalle rappresentazioni classiche, prodotti e allestiti ogni anno nel teatro antico.

I materiali su supporto cartaceo conservati nell’Archivio della Fondazione INDA possono essere suddivisi in diverse tipologie: librario, documentale, artistico e amministrativo. Questi documenti, che ricoprono un arco temporale dal 1914 ai giorni nostri, sono stati organizzati all’interno di faldoni divisi per anni. Nei faldoni sono raccolti:
– Articoli di giornale di testate italiane o straniere che riportano le recensioni dei cicli degli spettacoli classici. In particolare, molti sono i contributi di giornali in lingua francese e tedesca;
– Numeri del Bollettino INDA, della rivista “Dioniso” e dei libretti di sala, che dal 1931 pubblicano gli scritti dei traduttori, direttori artistici e dei compositori che hanno collaborato ai cicli degli spettacoli;
– Copioni degli spettacoli, i manoscritti dei direttori artistici delle tragedie e diverse fotografie d’epoca che sono state scattate durante lo svolgimento degli spettacoli o durante le prove.

Istituto Luce, Archivio per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Cini, l’archivio dell’Istituto centrale per la Grafica

L’Archivio Storico dell’Istituto Luce, creato nel 1924 a fini propagandistici, è tra i principali archivi italiani di materiale audiovisivo e custodisce la più grande documentazione inerente le tragedie classiche siracusane e le loro messe in scena. Situato a Cinecittà (Roma), l’Archivio Storico Luce è uno dei più ricchi al mondo. Come indicato nella presentazione del sito, contiene “un vasto patrimonio composto da fondi cinematografici, fotografici e documentari. A partire dalla produzione diretta di immagini fisse ed in movimento dal 1924 (anno della sua nascita) al 1962, a collezioni private e fondi audiovisivi acquisiti nel tempo, in una parabola che copre tutto il Novecento italiano”. Il materiale dell’archivio è completamente digitalizzato ed è consultabile online: dalla pagina principale si accede al vero e proprio Archivio Fotografico, ordinato in Fondi. Il fondo di maggior interesse per lo studio delle prime tragedie e commedie allestite a Siracusa è il Fondo Teatro, che riporta materiale fotografico dal 1935 al 1942.

Il terzo archivio dove è possibile proseguire la ricerca è quello della Fondazione Cini di Venezia, sorta nel 1951 per volere del conte Vittorio Cini. Come riportato nella presentazione del sito, “la Fondazione Giorgio Cini è un’istituzione culturale conosciuta internazionalmente che continua a trarre ispirazione dalla vocazione originaria e si distingue per essere, allo stesso tempo, un centro di studi e un luogo di incontri e dibattiti su questioni contemporanee. Uno spazio nel quale si sovrappongono costantemente l’attività scientifica - con progetti di ricerca ed eventi che mirano a migliorare la ‘conoscenza del mondo’ - e la riflessione sull’attualità politica e sociale che promuove la ricerca multidisciplinare e sperimenta il confronto tra saperi e culture scientifiche e professionali diverse, allo scopo di fornire nuovi strumenti di analisi e di comprensione, oltre che occasioni propizie per “costruire un mondo nuovo”. La Fondazione Giorgio Cini è anche un inestimabile scrigno di tesori letterari, artistici, musicali e archivistici, un punto di incontro di culture e di idee, un luogo eletto per la ricerca della verità e la diffusione della conoscenza”. All’interno della Fondazione, è attivo l’Istituto per il Teatro e il Melodramma con un importante Archivio, consultabile anche online: i materiali sono organizzati in più di 90 fondi tematici, costituiti da oltre 5 milioni di documenti, fotografie e libri.

Un altro archivio di grande rilievo per la ricerca è l’Istituto Centrale per la Grafica, la cui sede si trova a Roma. “Un organismo museale che conserva, tutela e promuove un eccezionale patrimonio di stampe, disegni, matrici e opere fotografiche, fondamentale punto di riferimento per la documentazione e lo studio dell’arte grafica dal Cinquecento ad oggi”. L’Istituto Nazionale per la Grafica nasce nel 1975 dall’unione della Calcografia Nazionale, di eredità pontificia, e del Gabinetto Nazionale delle Stampe, le cui antiche tradizioni contribuiscono a determinare il profilo specialistico dell’Istituto. Nel 2008, tale unificazione scientifica si è tradotta nella riunione in un’unica sede: gli edifici contigui di Palazzo Poli e della Calcografia sono entrati in comunicazione logistica e, contemporaneamente, le distinte collezioni si sono unificate. Dal 10 dicembre 2014 l’Istituto assume la denominazione di Istituto Centrale per la Grafica ed è dotato di autonomia speciale dal 15 settembre 2015. Le collezioni di matrici, stampe, disegni, video d’artista e fotografie sono affiancate da laboratori specializzati nel restauro e da una stamperia di secolare esperienza. Le fotografie sono conservate nella sezione del sito denominata Calcografica, dove le collezioni dell’Istituto sono raggruppate in quattro macro aree: Matrici, Stampe, Disegni e Fotografie. In quest’ultima sezione è possibile reperire fotografie relative ai cicli di rappresentazioni classiche siracusane. 

Archivi da consultare per la schedatura degli spettacoli della Fondazione INDA–Siracusa

Tra le maglie della rete è possibile ampliare la ricerca e, in base a dati variabili come contesto storico, regista, scenografo, costumista, musicista, compagnia o attore, è possibile accedere ad altri materiali. 
Tra i siti più utili si segnalano:


•   Archivio Fondazione INDA | Siracusa
•   Archivio della Fondazione Cini | Venezia
•   Archivio Storico Luce | Roma
•   Istituto Centrale per la Grafica | Roma
•   Museo Biblioteca dell’Attore| Genova
•   Archive of Performances of Greek and Roman Drama | Oxford
•   Fondazione Gramsci, Luigi Squarzina | Roma
•   Archivio Storico Ricordi | Milano
•   Archivio Multimediale Attori Italiani | Firenze
•   Catalogo Generale dei Beni Culturali | Roma
•   Teatro del Novecento 
•   Dizionario Biografico degli Italia

Una caratteristica delle schede di ciascuno spettacolo è di essere implementabili, anche sulla base di nuovi accessi, digitalizzazioni, pubblicazioni, segnalazioni. Le schede a oggi pubblicate si riferiscono a due rappresentazioni – Prometeo Incatenato del 1954 e Prometeo del 1994; nei prossimi numeri di Engramma saranno pubblicate altre schede attualmente in preparzione.

English abstract

The article presents the project for researching, collecting, and sharing materials related to the performances organised by the Istituto Nazionale del Dramma Antico in Syracuse from 1914 to the present day. Each record focuses on an individual performance and will be published and updated with photographic, audiovisual, and documentary materials as they become available. Each record is a work in progress and will be subsequently updated with new archives and documents as they are accessed.

keywords | Inda archive; classical tradition; classical theatre; drama archive; research methodology.

Per citare questo articolo / To cite this article: Seminario catanese tesi e ricerche | Università di Catania, In cerca di Dioniso. Per una schedatura integrata degli spettacoli INDA, “La Rivista di Engramma” n. 215, agosto 2024

doi: https://doi.org/10.25432/1826-901X/2024.215.0020