Mese per mese
Lettura dei registri superiori del Salone dei Mesi di Schifanoia
a cura di Marco Bertozzi e Alessandra Pedersoli
'Mese per mese' è una guida alla lettura della decorazione dei registri superiori del ciclo iconografico del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia. Il complesso sistema ideato da Pellegrino Prisciani si sviluppa dalle scene della vita alla corte Borso d'Este, raffigurata nel registro inferiore, per poi salire verso il 'cielo', dove le divinità tutelari di ciascun segno zodiacale sono mostrate in trionfo. Nello spazio di transizione da un registro all'altro compaiono alcune figure oscure, di difficile interpretazione: i decani.
Sette i comparti conservati, cinque i comparti perduti (sulla riscoperta ottocentesca del paramento pittorico del Salone di Schifanoia e sulle ragioni tecniche della perdita dei cinque riquadri, si vedano i saggi di Marco Bertozzi e Maurizio Bonora, in questo stesso numero di Engramma). Per ciascun mese conservato (marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre) sono descritti e interpretati i due registri superiori: la fascia con le divinità in trionfo e i tre decani di ciascun segno; per i cinque comparti ricostruiti (ottobre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio) la descrizione è limitata al registro mediano, con le annotazioni di Maurizio Bonora sul puntuale lavoro ricostruttivo e le fonti letterarie impiegate, congiuntamente alle descrizioni proposte da Marco Bertozzi.
Parete est
Parete nord
Parete ovest
Parete nord
Premessa alla lettura dei decani
Marco Bertozzi
Le immagini dei decani sono poste sulla fascia mediana degli scomparti e accompagnano, tre per segno, le costellazioni zodiacali. Ogni decano occupa, dunque, uno spazio di dieci gradi e corrisponde a una decade di ciascun mese. La divisione dello zodiaco in 36 decani (a Schifanoia ne restano, integri, solo 21) è di antica origine egizia: le stelle che indicavano il sorgere del sole si succedevano, in questa funzione, ogni dieci giorni circa (Neugebauer [1957] 1974, pp. 106-120). In seguito, le stelle del mattino egizie vennero incorporate nello zodiaco e diventarono rappresentazioni di costellazioni extra-zodiacali oppure la combinazione di parti delle costellazioni boreali e australi (in greco paranatellonta) che sorgono e tramontano insieme ai singoli gradi o campi dell’eclittica, accompagnandoli in direzione nord o sud. Con il termine decano, che corrisponde quindi a dieci gradi dello zodiaco, non si deve però intendere una semplice unità di calcolo: si tratta anche di una figura di natura divina, in cui si riflettono gli attributi e le qualità di stelle e costellazioni che transitano in quella definita sezione di spazio celeste.
La cosiddetta “sfera barbarica” di Teucro il babilonese, composta in lingua greca (in terra d’Egitto) nel primo secolo a.C., descrive le stelle e costellazioni (paranatellonta) che appaiono nei singoli decani. La sfera di Teucro peregrinò fino in India, per tornare poi verso Bagdad, dove l’astrologo Albumasar (IX secolo d.C.) la rielaborò nel suo Introductorium in astronomiam, descrivendo le figure corrispondenti ai decani secondo la tradizione arabo-persiana, indiana e greco-tolemaica. Il trattato di Albumasar fu, in seguito, tradotto in latino (nel XII secolo) da Ermanno di Carinzia e da Giovanni Ispano, diffondendosi poi nell’Occidente medievale, anche attraverso vari compendi scritti da Leopoldo d’Austria, Ludovico de Angulo, Ibn Ezra, Pietro d’Abano e altri (testi che contengono significative e utili varianti per comprendere i decani di Schifanoia).
Inoltre, anche Picatrix (un trattato arabo di magia astrologico-talismanica, composto in terra di Spagna e fatto tradurre in castigliano, nel 1256, da Alfonso “el Sabio” e diffusosi poi in versione latina) costituisce una fonte di rilievo, sia per i decani di Schifanoia che per alcune parti della fascia superiore degli scomparti.
Bibliografia di riferimento
- Lo Zodiaco del Principe: i decani di Schifanoia di Maurizio Bonora, catalogo della mostra del 5 settembre – 30 novembre 1992, Ferrara, Palazzo Schifanoia, Ferrara 1992.
- Bertozzi 1999
M. Bertozzi, La tirannia degli astri: gli affreschi astrologici di Palazzo Schifanoia, Livorno 1999. - Bertozzi 2002
M. Bertozzi, Aby Warburg e le metamorfosi degli antichi dèi, Modena 2002. - Bertozzi 2007
M. Bertozzi, Enigmi figurati: Aby Warburg e l'astrologia internazionale di Palazzo Schifanoia a Ferrara, in Il Palazzo Schifanoia a Ferrara, a cura di Salvatore Settis, Modena 2007, pp. 143-150. - Bertozzi 2009
M. Bertozzi, L’autunno di Schifanoia: il mito di Vulcano nel mese di settembre, in Gli dèi a corte. Letteratura e immagini nella Ferrara estense, atti del convegno di studi, a cura di Gianni Venturi e Francesca Cappelletti, (Ferrara, Istituto di Studi Rinascimentali, 21-24 novembre 2006), Firenze 2009. - Boll 1903
F. Boll, Sphaera: neue griechische Texte und Untersuchungen zur Geschichte der Sternbilder, Leipzig 1903. - Gundel 1936
W. Gundel, Dekane und Dekansternbilder, Hamburg 1936. - Jaffé [1932] 1999
E. Jaffé, Testi per l’analisi delle figure dei decani, in M. Bertozzi, La tirannia degli astri. Gli affreschi astrologici di Palazzo Schifanoia, Livorno 1999, pp. 112-127. - Lippincott 1994
K. Lippincott, Gli dèi-decani del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia, in Alla corte degli Estensi. Filosofia, arte e cultura a Ferrara nei secoli XV e XVI, a cura di M. Bertozzi, Ferrara 1994, pp. 181-197. - Neugebauer [1957] 1974
O. Neugebauer, Le scienze esatte nell’antichità, Milano, [1957] 1974, pp. 106-120. - Warburg [1912] 1966
A. Warburg, Arte italiana e astrologia internazionale nel Palazzo Schifanoia di Ferrara, in La rinascita del paganesimo antico, Firenze [1912] 1966, pp. 247-272. - FONTI
- Manilio, Astr.
Manilio, Astronomica - Arato, Fen.
Arato, Fenomeni - Boccaccio, Gen. de.
G. Boccaccio, Genealogie deorum, a cura di V. Zaccaria, Milano, 1998. - Igino, De astr.
Igino, De astronomia - Ovidio Met.
Ovidio, Metamorfosi - Ovidio Fasti
- Albumasar, Intr.
Albumasar, Introductorium in astronomiam - Astr. Plan.
Astrolabium Planum (1488) - Enrico Cornelio Agrippa, De Occ.
Enrico Cornelio Agrippa, De Occulta Philosophia (1533) - Giordano Bruno, Imag.
Giordano Bruno, Imagines facierum (1582) - Picatrix
Picatrix, a cura di David Pendree, London 1986
Per citare questo articolo / To cite this article: M. Bertozzi, A. Pedersoli, Mese per mese. Lettura dei registri superiori del Salone dei Mesi di Schifanoia, “La Rivista di Engramma” n. 102, dicembre 2012, pp. 20-31 | PDF
English abstract
This article is a guide to reading the decoration of the upper registers of the iconographic cycle of the Salone dei Mesi in Palazzo Schifanoia. The complex system conceived by Pellegrino Prisciani develops from scenes of life at the court of Borso d'Este, depicted in the lower register, and then ascends to the 'sky', where the tutelary deities of each zodiac sign are shown in triumph. In the transitional space from one register to the other appear some obscure figures, difficult to interpret: the decans. For each preserved month (March, April, May, June, July, August and September) the two upper registers are described and interpreted: the band with the deities in triumph and the three decans of each sign. For the five reconstructed compartments (October, November, December, January, February) the description is limited to the middle register, with Maurizio Bonora's annotations on the precise reconstructive work and the literary sources used, together with the descriptions proposed by Marco Bertozzi.