Mnemosyne Atlas
Mnemosyne è un atlante figurativo (Bilderatlas) composto da una serie di tavole, costituite da montaggi fotografici che assemblano riproduzioni di opere diverse: testimonianze di ambito soprattutto rinascimentale (opere d’arte, pagine di manoscritti, carte da gioco, etc.); ma anche reperti archeologici dell’antichità orientale, greca e romana; e ancora testimonianze della cultura del XX secolo (ritagli di giornale, etichette pubblicitarie, francobolli).
Nel Bilderatlas, che contiene un migliaio di fotografie sapientemente composte e assemblate, le immagini sono oggetto privilegiato di studio in quanto sono un modo immediato di ‘dire il mondo’. L’immagine è il luogo in cui più direttamente precipita e si condensa l’impressione e la memoria degli eventi. Dotate di un primordiale potere energetico di evocazione, in forza della loro vitalità espressiva le immagini costituiscono i principali veicoli e supporti della tradizione culturale e della memoria sociale, che in determinate circostanze può essere “riattivata e scaricata”. Nell’Atlante la giustapposizione di immagini, impaginate in modo da tessere più fili tematici attorno ai nuclei e ai dettagli di maggior rilievo, crea campi di energia e provoca lo spettatore a un processo interpretativo aperto: “la parola all’immagine” (zum Bild das Wort).
Mnemosyne è dunque una macchina, una sorta di gigantesco condensatore in cui si raccolgono tutte le correnti energetiche che hanno animato e ancora animano la memoria dell’Europa. Obiettivo dell’Atlante è illustrare i meccanismi di tradizione di temi e figure dall’antichità – orientale e greco-romana – all’attualità, con particolare riguardo alla ripresa di moti, gesti e posture che esprimono l’intera gamma dell’eccitazione emozionale (l’aggressione, la difesa, il sacrificio, il lutto, la malinconia, l’estasi, il trionfo, etc.). Si tratta di Pathosformeln – formule espressive dell’emozione – dedotte direttamente in forma artistica dai modelli antichi, o anche riemergenti senza diretto collegamento ai modelli, nella forma di engramma, esito spontaneo dell’istinto gestuale umano.
Il Bilderatlas è l’ultimo progetto di Aby Warburg. A partire dalle raccolte di immagini preparate in vista di conferenze ed esposizioni, Warburg approntò l’opera in forma di un atlante che doveva essere corredato da testi esplicativi e in seguito pubblicato dall’editore Teubner, probabilmente in una collana che già ospitava atlanti figurativi, archeologici e di altro genere. Al momento della morte, nel 1929, Warburg lasciò un menabò incompleto (i 63 pannelli dell’ultima versione), l’abbozzo di una Introduzione e una serie di appunti raccolti poi dalla sua collaboratrice Gertrud Bing. Già nel 1930 l’opera è data come di “imminente pubblicazione” da Fritz Saxl e, in Italia, da Giorgio Pasquali. Ma lo stato di incompletezza dell’Atlante alla morte dell’autore, le vicende storiche – l’avvento al potere in Germania del partito nazionalsocialista nel 1933 e il conseguente trasferimento della Biblioteca e dell’Istituto Warburg a Londra – e, soprattutto, la complessità dell’opera, indussero i collaboratori di Warburg all’abbandono del progetto editoriale.
Solo nel 1994 vedrà la luce a Vienna una prima edizione della versione incompiuta dell’Atlante, la ‘versione Daedalus’, che comprende 63 pannelli, i primi tre siglati da lettere (A, B, C) e gli altri numerati con cifre (da 1 a 79, con lacune). Nell’ultimo decennio alla prima pubblicazione hanno fatto seguito altre tre edizioni in lingua tedesca e italiana. Solo recentemente dunque l’Atlante, che per più di mezzo secolo era quasi caduto nell’oblio, è stato riscoperto e, grazie anche ad alcune mostre, conosce oggi una stagione di fortuna critica ed editoriale.
Alla figura e all’opera di Aby Warburg la “Rivista di Engramma” ha dedicato, fin dal 2000, uno specifico lavoro di analisi e di approfondimento, con la pubblicazione on line degli esiti della ricerca e la realizzazione di una esposizione dell’Atlante Mnemosyne a Venezia nel 2004. Tutti i materiali di Engramma su Aby Warburg e Mnemosyne sono ora raccolti e consultabili in questo sito.